Il Pd si conferma primo partito per il 2 per mille, mentre FdI incassa circa…
Elezioni regionali: dalla Campania al Veneto, dove (e chi) si voterà nel 2025
Nel 2025 si terranno le elezioni regionali in Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. In totale sono almeno 17milioni i cittadini che andranno alle urne per le prossime elezioni regionali
Nel 2024 nel nostro paese sono andate alle urne sette Regioni per rinnovare (o confermare) i rispettivi consigli regionali: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna e Umbria.
ELEZIONI REGIONALI 2025 PER CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA, VALLE D’AOSTA E VENETO (CON L’INCOGNITA SARDEGNA)
Nel 2025 sono sei le Regioni che andranno al voto nel 2025: Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. In totale sono almeno 17milioni i cittadini che andranno alle urne per le prossime elezioni regionali 2025. Sempre che, nel frattempo, la situazione in Sardegna che coinvolge direttamente la governatrice Alessandra Todde non deflagri del tutto e si torni al voto pure nell’isola. Ipotesi remota, ma non del tutto da escludere. E, a quel punto, sarebbero 7 le regioni che andrebbero alle urne.
IL GRADIMENTO DEI PRESIDENTI DI REGIONE ITALIANI
Molto accese saranno le sfide che riguarderanno Veneto, Campania e Puglia. Ad accomunare queste tre regioni c’è l’alto grado di rappresentatività (e di gradimento) cui godono gli attuali governatori che, per aver raggiunto il limite di mandati, non potranno ricandidarsi. Il Governance Poll 2024, il sondaggio che misura il consenso di presidenti di Regione e sindaci realizzato a luglio da Noto Sondaggi per Il Sole24Ore, vedeva in testa Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia con il 68%, seguito da Stefano Bonaccini dell’Emilia-Romagna con il 67% (poi dimessosi per andare all’Europarlamento) e, al terzo posto, Luca Zaia del Veneto con il 66%. Michele Emiliano, forse anche a causa degli scandali da cui è stato travolto nella scorsa primavera, è solo 12esimo, con il 46,8% dei pugliesi che apprezzano il suo operato.
FRATELLI D’ITALIA VUOLE PRENDERE IL VENETO
Il Veneto è saldamente nelle mani leghiste, o meglio di Zaia, da più di 15 anni. E Matteo Salvini vorrebbe confermare la tradizione ma i suoi alleati di governo non sono dello stesso parere. “Certi numeri sono inequivocabili, in Veneto, alle ultime europee abbiamo ottenuto il 37,5%”, ha detto il senatore Speranzon di FdI ad Affari Italiani. Gli fa eco oggi un big come il ministro Luca Ciriani in una intervista a La Stampa: “Ci sono dei dati oggettivi. Il centrodestra vince unito. Poi, pur non volendo mostrare atteggiamenti ultimativi, FdI nel nord-est è stato di gran lunga il primo partito. Mi pare impossibile pensare che non tocchi a noi indicare il nome”. Salvini vuole far slittare il voto al 2026? “Non capisco su quali basi giuridiche”, chiosa Ciriani.
I nomi in lizza per Fratelli d’Italia sono l’europarlamentare Elena Donazzan, o Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama. Forza Italia punta sull’ex sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, il centrosinistra potrebbe affidarsi a Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza mentre un “fronte civico”, potrebbe convergere su Matteo Zoppas, presidente dell’Ice.
DE LUCA VUOLE CORRERE ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI IN CAMPANIA, SCHLEIN SI OPPONE
Vincenzo De Luca governa in Campania dal 2015 che ha ricevuto dal suo consiglio regionale un via libera per il terzo mandato e ha tutte le intenzioni di restare al suo posto. Potrebbe essere di parere diverso Elly Schlein, la cui idea di PD male di sposa con una figura e un carattere come quello di Vincenzo De Luca e, infatti, più volte ha dichiarato di non volerlo ricandidare. Nel campo del centrodestra sono due i nomi che circolano con più insistenza: per FdI c’è Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, mentre per FI c’è l’eurodeputato Fulvio Martusciello.
ELEZIONI REGIONALI: IN PUGLIA C’È SOLO DECARO (ED EMILIANO)
In Puglia Michele Emiliano è uno dei volti del potere dal 2004, prima sindaco di Bari, per due mandati, e poi presidente della Regione per altri due. Ex magistrato, sul la scorsa primavera è stato coinvolto da un’inchiesta giudiziaria (con risvolti mediatici) nell’ambito della quale le sue dichiarazioni hanno rischiato di inzaccherare anche la figura dell’allora sindaco di Bari e attuale eurodeputato Antonio Decaro, suo “delfino”. Ed è proprio Decaro (candidato dem più votato alle ultime europee) l’uomo che potrebbe sostituire Emiliano. Il centrodestra non ha, al momento, formalizzato o ventilati un’ipotesi plausibile. L’unico nome che potrebbe dare filo da torcere a Decaro è quello di Raffaele Fitto, chiamato, però, a più alti incarichi.
IN TOSCANA CONFERMA PER GIANI, NELLE MARCHE SFIDA TRA ACQUAROLI E RICCI
In Toscana Eugenio Giani (Pd) proverà a correre per un secondo mandato. Nel campo del centrodestra, al momento, c’è solo il nome di Marco Stella, segretario regionale di Forza Italia, che vorrebbe fare primarie di coalizione. Le Marche sono governate da cinque anni da Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), dietro Emiliano, al 13esimo posto nella classifica di gradimento. La sua candidatura alla prossima tornata autunnale non dovrebbe essere in dubbio. Lo sfidante potrebbe essere Matteo Ricci, neoparlamentare europeo con 52mila preferenze e quindici anni di esperienza da amministratore a Pesaro, unico capoluogo marchigiano governato dal centrosinistra.
Infine, la Regione speciale della Valle d’Aosta è governata da Renzo Testolin (Union Valdôtaine). Il Presidente non è eletto direttamente dai cittadini, ma dal Consiglio Regionale a maggioranza assoluta. Al momento, come riportato dall’Ansa, è stato aperto un un tavolo di coalizione per la formazione di un polo di centro autonomista e moderato, che vede come protagonisti i rappresentanti di Stella alpina, Rassemblement Valdôtain, Pour l’autonomie e dell’associazione Evolvendo.