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Elezioni supplettive, Letta in corsa a Siena?

Letta

Il collegio di Siena ancora dirimente per la politica nazionale: scartata l’idea di candidare Conte, ora è Letta quello in ballo

Si deciderà tutto stasera. Tra poche ore, infatti, la direzione provinciale del Pd senese si riunirà in conclave con l’attuale segretario del partito, il diretto interessato, per decidere della sua candidatura alle elezioni suppletive nel collegio di Siena, lasciato vacante da Pier Carlo Padoan.

Più che una discussione, si prevede una ratifica, dato che l’idea di candidare Enrico Letta a Siena è stata avanzata proprio dal Partito democratico della città toscana e supportata poi da quello della Regione. E Letta, ci raccontano dal PD romano, sarebbe ingolosito dall’offerta, per non sentirsi più “quello esterno”, quello che arriva da Parigi e detta la linea, spesso con proposte, come la patrimoniale ai super ricchi per la dote ai diciottenni, che hanno creato più di un malumore in via del Nazareno.

Ma c’è un timore che frena il neo segretario: a ottobre il PD sarà impegnato nelle amministrative, rinviate dalla primavera all’autunno causa pandemia. Bisognerà dunque correre compatti, sul territorio, al fianco dei candidati, ma se Letta corresse a Siena, il rischio di sovrapporre la campagna personale con quella per il partito è tutt’altro che remoto. Ma, soprattutto, è molto presente, nella testa del segretario dem, il pericolo di finire capro espiatorio in caso di disfatte nelle amministrative, comodo bersaglio della facile accusa di aver anteposto un seggio al benessere del PD.

Per questo Letta rimugina e non ha sciolto la riserva, consapevole anche che il prossimo 3 agosto scatta il semestre bianco: essere in Parlamento quando si apriranno i giochi per l’elezione del presidente della Repubblica è tutt’altra cosa rispetto a seguirla tramite le maratone di Enrico Mentana e cibandosi delle indiscrezioni dei quotidiani. E il PD vanta pericolosi precedenti in tema di segretari traditi quando c’era da scegliere l’inquilino del Quirinale.

Allo stesso modo, dicunt, ci sarebbe un altro neo segretario che valuta la partecipazione alle supplettive: Giuseppe Conte. Respinto dal PD senese, accarezza l’idea di entrare nell’emiciclo per rafforzare la presa sui suoi, allontanandoli dal rivale, Beppe Grillo, che sarebbe il solo a restare fuori, a Sant’Ilario, lontanissimo da quei palazzi romani mai scoperchiati per davvero. A differenza di Letta, però, che correrebbe in un collegio blindato, l’avvocato-professore è in cerca di piazze favorevoli, e non ha molte scelte…

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