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Emiliano, doppio passo falso: prima elogia Salvini, poi una negazionista nel team anti Xylella

Puglia Emiliano

Due fronti in poche ore per il presidente pugliese Emiliano: sotto accusa le sue parole di apprezzamento per il leader del Carroccio e la nomina della professoressa Miccoli nella task force per sradicare il batterio-killer degli ulivi

Sono giorni difficili per il presidente della Puglia, Michele Emiliano. L’ex magistrato si trova infatti in trincea, assediato, per ripararsi dal fuoco amico che arriva dalle file dei dem. Dovrà rispondere infatti dell’elogio fatto a Matteo Salvini (“sta cercando di trovare una lettura di questo Paese che sia vicina alla gente: uno sforzo che apprezzo moltissimo”) che ha creato scompiglio anche al Nazareno e della nomina, nel team anti xylella, di una esperta che l’opposizione bolla come ‘un soldato della schiera di negazionisti che abbracciavano gli alberi disseccati per impedirne il taglio’, per usare le parole del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani e presidente del MRS.

La strizzata d’occhio a Salvini è, naturalmente, quella che fa più rumore: non solo perché in grado di scuotere il PD fin nelle fondamenta, ma anche perché proprio in Puglia, col patto del bagnasciuga ferragostano (la famosa foto che immortalava in spiaggia, coi piedi a mollo, Emiliano col ministro Francesco Boccia e il titolare della farnesina pentastellato Luigi Di Maio) pareva che potesse rinverdirsi l’alleanza tra dem e 5 Stelle. E i 5 Stelle, si sa, al momento non amano più troppo l’ex alleato di governo. Basti pensare a cosa ha appena detto Giuseppe Conte sui decreti sicurezza che pure firmò in qualità di Presidente del Consiglio: «Hanno messo per strada decine di migliaia di migranti dispersi per periferie e campagne. L’eliminazione della protezione umanitaria ha impedito a molti migranti di entrare nel sistema di accoglienza e ad altri di farli uscire in quanto non aventi più titolo con il risultato che migliaia di migranti sono diventati invisibili. Salvini, da ministro dell’Interno, sui rimpatri e sull’immigrazione ha fallito».

Insomma, per Emiliano, Salvini è vicino alle persone, mentre per Conte ha tolto la protezione umanitaria agli ultimi. Posizioni inconciliabili. E poi, appunto, a far ribollire la politica pugliese in questi ultimi scampoli d’estate ci pensa la nomina della professoressa Alessandra Miccoli nel team anti-xylella. Nomina che Forza Italia commenta così: “Emiliano lo rifà e cede, ancora una volta, alla tentazione di abbracciare tesi antiscientifiche che sono state alla base dei devastanti danni provocati dalla Xylella”. E su Alessandra Miccoli: gli azzurri ricordano come si sia “distinta in passato per la sua contrarietà al taglio degli ulivi infetti. Ergo, contro il Piano Silletti e contro tutta la comunità scientifica. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio e può giovare passare in rassegna tutte le teorie sdoganate in questi anni da Emiliano: dal complottismo alla cura Scortichini, dai negazionisti alla “stregoneria agricola” della biodinamica con i poteri esoterici del “cornoletame”.

“Delle due l’una – annota con sarcasmo il consigliere regionale Paolo Pagliaro de La Puglia Domani – o la mano sinistra non sa quel che fa la destra, o se ne infischia. Mentre il Comitato Tecnico Scientifico, istituito a dicembre scorso è impegnato a monitorare e contrastare la Xylella fastidiosa che sta divorando gli ulivi pugliesi, il presidente Emiliano cala dall’alto una nuova nomina nel suo Collegio di Esperti, organismo autonomo alle sue dirette dipendenze. E si tratta di un soldato della schiera di negazionisti che abbracciavano gli alberi disseccati per impedirne il taglio, spianando così la strada al batterio killer degli ulivi”.

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