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Nomine partecipate

Eni, Enel, Leonardo e Trenitalia: tutto sulle prossime nomine delle partecipate

Si aprono le danze al gran ballo delle nomine per le partecipate: da Roma a Milano, si prospetta una stagione ricca di conferme per gli amministratori delegati e cambi per i presidenti di Eni, Enel, Leonardo,Terna, Rfi e Trenitalia

I rinnovi dei vertici delle partecipate sono per Giorgia Meloni un passaggio importantissimo. Ogni incastro andrà valutato in base ai risultati politici, ed è per questo che la premier vuole imprimere una direzione forte al dossier, di cui si occuperà in prima persona, coadiuvata da Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano.

Come al solito, bisognerà bilanciare i desiderata di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti da un lato, e di Antonio Tajani dall’altro.

CINGOLANI, DESCALZI, CATTANEO: I RICONFERMATI

Nessuna sorpresa per quanto riguarda Leonardo: Roberto Cingolani sarà riconfermato nel ruolo di amministratore delegato, grazie agli ottimi risultati e al solito rapporto con la presidente del Consiglio e il ministro della Difesa, Guido Crosetto: un legame di fiducia costruito nel tempo, per il fisico ed ex ministro scelto proprio da questo governo ad aprile 2023 per dirigere il colosso della Difesa.

Stesso discorso per l’ad di Eni Claudio Descalzi e per Flavio Cattaneo (Enel), se non altro perché nessuno vuole assumersi il rischio di cambiare.

CHI CAMBIA: IL TOTO-NOMI PER LE PRESIDENZE DI ENEL, ENI, LEONARDO

Chi potrebbe lasciare è invece il presidente di Enel, Paolo Scaroni: per la sostituzione è pronto Nicola Maione (ora presidente di Mps, considerato vicino al Carroccio), ma Forza Italia non vuole rimanere a guardare.

Altro presidente in uscita è l’ex generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, oggi a Eni e in rapporti complicati con Salvini. Tra le ipotesi circolate c’è anche quella di Luca Zaia ma sembra difficile che per il governatore del Veneto non si aprano le porte del Parlamento. Più probabile che a sostituirlo sia il comandante generale della Guardia di finanza, Andrea De Gennaro, in scadenza proprio la prossima primavera.  Un altro profilo che potrebbe essere preso in considerazione è quello dell’ex direttrice del Dis, Elisabetta Belloni.

Nella stessa situazione, ma per dissidi con FdI, anche il Presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo. Qui Forza Italia vorrebbe piazzare un profilo vicino al ministro degli Esteri. Sembra sempre più difficile che anche Philippe Donnet possa concludere il mandato alla guida di Generali e quindi si apre la necessità di dirottare un nome forte tra i manager italiani verso Trieste.

DONNARUMMA DA FS A ENEL? NEL CASO PRONTO STRISCIUGLIO

Salvini vuole dettare la linea: fonti vicine al ministero raccontano di qualche sfogo di Stefano Donnarumma, ora al comando di Fs, che vorrebbe cambiare aria prima della scadenza del mandato nel 2027. Il manager, già in Terna, avrebbe espresso il desiderio di passare in Enel. Condizione difficile vista la presenza di Cattaneo.

A scadere, invece, sono i cda di Rfi e Trenitalia. E nel caso che Donnarumma lasciasse, per Gianpiero Strisciuglio (passato da Rfi a Trenitalia) potrebbero spalancarsi le porte della capogruppo anche in virtà del suo solido rapporto con la Lega.

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