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Ex Ilva, ecco l’iter verso l’amministrazione straordinaria
Dopo il fallimento dell’accordo tra governo e Arcelor Mittal, per l’acciaieria di Taranto ex Ilva si va verso l’amministrazione straordinaria. Al via al Senato l’esame del decreto legge
Una nuova, ennesima, fase per l’ex Ilva di Taranto. L’acciaieria pugliese nata nel 1965 torna ciclicamente alle cronache per il suo passato (8 miliardi di costo per lo Stato), il presente ma soprattutto il suo futuro.
IL CDM DI MARTEDI’ SULL’EX ILVA
Martedì si è svolto il Consiglio dei Ministri “ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico”. Un provvedimento che “rafforza alcune misure già presenti nell’ordinamento, a tutela della continuità produttiva e occupazionale delle aziende in crisi, fra cui l’ex Ilva, e prevede garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria. Vengono esclusi dalla cassa integrazione i lavoratori impegnati nella sicurezza e nella manutenzione degli impianti, per consentire che restino operativi. Rimangono ferme le disposizioni, già inserite nell’ordinamento, a tutela delle piccole e medie imprese creditrici”.
COME E’ ANDATO L’INCONTRO CON I SINDACATI SECONDO IL GOVERNO
Ieri, invece, si è svolto l’incontro tra governo e sindacati. Questo il resoconto dell’esecutivo: “Si è svolto oggi nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio il tavolo tra il Governo e le organizzazioni sindacali sull’ex Ilva di Taranto, in un clima propositivo e costruttivo. Nel corso dell’incontro, il Governo ha illustrato ai sindacati i contenuti del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 gennaio, e ha informato i rappresentanti dei lavoratori in merito agli ultimi sviluppi del confronto con il socio di maggioranza, ArcelorMittal [che intanto investe in Francia]: Acciaierie d’Italia (AdI) lo scorso 15 gennaio, nonostante le trattative in corso, ha presentato istanza presso la Camera di commercio di Milano per la composizione negoziata.
La delegazione del Governo ha annunciato che il socio pubblico di Acciaierie d’Italia, Invitalia, ha inviato nella giornata di ieri una lettera ad Acciaierie d’Italia holding e Acciaierie d’Italia per chiedere la verifica dei presupposti per avviare le procedure per l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva. Il Governo ha annunciato che, qualora sia avviata la procedura di amministrazione straordinaria, sarà garantita la liquidità corrente con un prestito ponte a condizioni di mercato per 320 milioni di euro. I rappresentanti dell’esecutivo hanno informato che la fase di amministrazione straordinaria sarà temporanea e che il Governo è alla ricerca dei migliori partner privati con l’obiettivo di salvaguardare la continuità produttiva, tutelare l’occupazione e garantire la sicurezza dei lavoratori.
Le parti hanno convenuto sul momento estremamente difficile dell’ex Ilva e hanno concordato di proseguire il confronto impegnandosi a fare ciascuno la propria parte per la tutela della produzione e dell’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Già nei prossimi giorni sarà aperto al Mimit e al Ministero del Lavoro un tavolo sulla vicenda che riunirà tutti i soggetti interessati: istituzioni locali; sindacati; associazioni datoriali. I Ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone incontreranno nelle prossime ore i rappresentanti delle imprese fornitrici e dell’indotto, così come da loro richiesto, manifestando la disponibilità ad analoghi incontri con i rappresentanti dei lavoratori”.
L’ITER PER L’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA
L’iter di esame del decreto legge discusso nel Cdm di martedì partirà dal Senato, fa sapere l’Ansa stamani.
“Chiudere una fabbrica che impiega circa 10.000 persone diventerebbe un problema politico per Meloni, che ha promesso di rafforzare la base industriale italiana e creare posti di lavoro”, ha scritto il Financial Times raccontando gli ultimi eventi dell’acciaieria. Mentre il Consiglio di Stato ha sospeso il provvedimento d’ordinanza del Tar della Lombardia sulla sospensione delle forniture gas da Snam ad Acciaierie d’Italia. Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto, ha scritto il Sole 24 Ore, “ci saranno 14 giorni di tempo sia per capire di più sull’istanza di composizione negoziata presentata a Milano sia per capire come superarla con l’attivazione dell’amministrazione straordinaria”.