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Tardino

Fronte del porto: sulla nomina di Tardino, Schifani e Salvini vanno allo scontro

Sulla nomina della nuova commissaria dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, Regione e Ministero delle Infrastrutture vanno al muro contro muro: Schifani pronto a impugnare al tar la designazione di Annalisa Tardino per il dopo-Monti. Ecco chi è e perché il governatore vuole ricorrere contro la nomina

Tira un brutto vento sulla nomina firmata ieri dal ministro Matteo Salvini, che ha indicato Annalisa Tardino per il ruolo di commissaria straordinaria dell’Autorità d sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, competentesui porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Licata e Gela.

A meno di 24 ore dalla designazione, è arrivata infatti una replica netta dalla Regione, che ha annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento davanti al Tar, richiedendo la sospensione cautelare.

IL DOPO-MONTI: UNA DIFFICILE EREDITÀ

Tardino dovrebbe raccogliere la difficile eredità di Pasqualino Monti, oggi amministratore delegato di Enav, fautore a Palermo del rivoluzionario progetto del molo trapezoidale nel capoluogo e della crescita imponente del Porto di Trapani.

Dopo 6 anni di reggenza e terminato il regime di prorogatio in cui si trovava dal 13 luglio, Monti ha chiuso la sua parabola alla guida dell’Autorithy.  Era attesa per questi giorni la nomina del ministero, sul cui tavolo si trovava da un lato la candidatura di Luca Lupi, scelta di continuità in quanto segretario dell’AdSP nell’era Monti, e l’opzione, di certo più politica, dell’ex eurodeputata.

CHI È ANNALISA TARDINO

Classe 1979, originaria di Licata, nell’agrigentino, Tardino è uno dei volti più in vista della Lega siciliana, di cui è stata anche commissario regionale prima di consegnare il testimone a Claudio Durigon.

Nel 2019 viene candidata all’Europarlamento dal Carroccio, conquistandosi un seggio nelle fila di Identità e democrazia. In carica fino al 2024, partecipa, tra le altre, alle commissioni Libertà civili, giustizia e affari interni (Libe) e Pesca, e viene anche proposta come vicepresidente dell’Aula dopo gli scandali del Qatargate a Strasburgo.

Nel 2022 era pronta a lasciare l’incarico europeo per raccogliere il nuovo mandato elettorale alla Camera nazionale, dopo le elezioni che la vedono vincitrice nel collegio Sicilia 1 – 02, ma dopo un ricalcolo dei voti il suo seggio viene assegnato a Umberto Bossi.

LA SCELTA DI SALVINI

Prassi vuole che la nomina dell’Autorità portuale giunga in accordo con le Regioni, vista l’incidenza di tali strutture sulle politiche territoriale. Perciò il presidente della Regione Renato Schifani, appartenente agli alleati di Forza Italia, auspicava una designazione in linea con le aspettative per continuare il percorso inaugurato da Monti. Tanto più che Salvini in Sicilia deve affrontare l’impresa del Ponte sullo Stretto. Invece il leader della Lega ha virato deciso su un nome di partito, scatenando l’ira del governatore.

SCHIFANI PRONTO A IMPUGNARE LA NOMINA DI TARDINO AL TAR

La nota diffusa da Palazzo d’Orleans boccia in toto la designazione evidenziando “profili di illegittimità” sul piano della procedura ministeriale e avanzando pesanti dubbi sulle competenze di Tardino.

La Regione denuncia “la totale assenza di concertazione con la Regione siciliana, in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti e, dall’altro, la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l’assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore”.

Salvo un passo indietro del ministro, la vicenda rischia seriamente di finire di fronte al tribunale amministrativo, dove Schifani promette battaglia per ottenere la sospensione del provvedimento.

 

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