Divide et impera, Macron seduce i socialisti e si riprende la Francia. Parla il prof. Marchi (Unibo)
Il Presidente Emmanuel Macron non ha annunciato un nuovo Premier ma ha mandato un messaggio…
Cosa hanno scritto (e cosa no) i giornali italiani sui funerali di Navalny in Russia. I Graffi di Damato
“L’altra Russia” o “il funerale del coraggio” hanno titolato, rispettivamente, i giornali del gruppo Monti Riffeser- Giorno, Resto del Carlino e Nazione – e Il Foglio sulla folla che alla periferia di Mosca, dove li aveva relegati Putin. si sono celebrati i funerali religiosi di Alexey Navanly, lasciato o mandato a morire in Siberia da detenuto perché insopportabilmente popolare come oppositore.
“La Russia che sfida Putin”, ha titolato giustamente Il Secolo XIX. Una sfida che vale più di una guerra, anche di quella che cinicamente Putin continua a condurre contro l’Ucraina contando più sulla stanchezza dell’Occidente solidale col Paese aggredito che sulla reale, pur ingente forza militare russa, dotata anche di armamento nucleare cui ogni tanto a Mosca minacciano di ricorrere.
Purtroppo almeno sei giornali che si stampano in Italia, consultabili nelle rassegne parlamentari della stampa, non hanno ritenuto di scrivere un rigo – un solo rigo – in prima pagina sui funerali di Navanly e su ciò che ha significato la partecipazione popolare che ha sfidato Putin rimediando anche fermi e arresti. L’elenco si apre col Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, che certamente non stupisce.
Segue invece con un certo stupore, a destra, La Verità di Maurizio Belpietro, che è la traduzione italiana della più sinistra celebrità russa dei tempi sovietici nelle edicole: Pravda.
Segue ancora L’Unità fondata cento ani fa da Antonio Gramsci e già organo ufficiale del Pci, ma riportata in edicola recentemente dall’editore Alfredo Romeo e dal direttore Piero Sansonetti con intenzioni e spirito che sembravano diversi.
Il penultimo posto di questo elenco a dr poco sconcertante spetta alla localissima Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, che deve avere ritenuto l’evento moscovita troppo lontano dalle sue terre e dai suoi lettori.
Dell’Osservatore Romano, che chiude la lista, forse per non per turbare chissà quali contatti sulla guerra in Ucraina, possiamo un po’ consolarci considerando che in fondo si tratta di un quotidiano estero, pur stampato in lingua italiana.