L’addizionale comunale d’imbarco dei passeggeri aerei è stata introdotta nel 2004 ed è una tassa…
Il futuro di Conte dopo il voto, secondo Cristina Donati Meyer
Il murale dell’artista raffigura Conte accoltellato da Renzi e Salvini e accasciato in un Senato dal numero ancora ignoto di eletti
L’artista di strada, nel senso letterale e migliore della parola, Cristina Donati Meyer ha superato tutti i retroscenisti in servizio permanente effettivo dipingendo su un muro ai Navigli di Milano il dopo-voto di Giuseppe Conte. Che è stato promosso a Caio Giulio Cesare, dopo tutte le altre incarnazioni guadagnatesi in due anni e mezzo di guida del governo, da Aldo Moro a Camillo Benso di Cavour, Conte pure lui ma per titolo nobiliare, e al tempo stesso ammazzato in una edizione fuori stagione delle idi di marzo.
Accoltellato, fra gli altri, dai due Mattei prestati dalla maggioranza e dall’opposizione, Renzi e Salvini, il presidente del Consiglio si è accasciato in un Senato non si sa se ancora di 315 eletti o di 200, secondo la riforma imposta dai grillini agli alleati di turno e sottoposta a referendum confermativo, o “costituzionale”, come più enfaticamente annunciato sui manifesti affissi davanti ai seggi elettorali. Ai quali gli italiani sono accorsi, si fa per dire, si saprà solo dopo lo scrutinio se per pugnalare il nuovo Cesare da morto o ancora da vivo.
Meno male che all’artista dei Navigli milanesi non è venuta l’idea di dipingere il murale, fotografato dalla Stampa per i suoi lettori, su qualche parete di Piazzale Loreto.