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Sempre più norme e tasse inguaiano le aziende del gioco pubblico, l’illegalità ringrazia. Prospettive e rischi

gioco

Norme oscure e una pressione fiscale sempre maggiore mettono a rischio il futuro del settore del gioco pubblico e aprono le porte al gioco illegale. La proposta di legare gioco d’azzardo e scommesse sportive, poi, pone diversi rischi. Chi c’era e cosa si è detto ne “L’industria del gioco fra nuove regole e mercato” di AGIC

La pressione fiscale inguaia le casse degli operatori e il gioco illegale dilaga. Il settore soffre sempre più la mancanza di regole certe e una pressione fiscale coerente, pilastri per garantire competitività, innovazione e legalità nel mercato del gioco pubblico. Come se non bastasse, la Legge di Bilancio 2024 ha aumentato ancora di più la tassazione per gli operatori. È il quadro emerso nel corso de “L’industria del gioco fra nuove regole e mercato”, evento promosso dall’Associazione Gioco da Intrattenimento in Concessione (AGIC) per discutere riguardo le norme e le sfide centrali per il riordino del settore.

LE SFIDE DEL GIOCO PUBBLICO

Equilibrio tra tutela della Salute Pubblica e mercato legale, promozione di un mercato legale e competitivo rispetto a quello illegale. Sono le sfide principali del riordino del gioco pubblico, secondo l’associazione che rappresenta i principali concessionari del gioco lecito, tra cui IGT, Lottomatica, Sisal Italia e Snaitech, che coprono circa il 70% del mercato e impiegano 6.000 persone. Una riforma che contribuirebbe al rilancio di un mercato che conta 150 mila occupati e assicura ogni anno 13 miliardi di euro di entrate fiscali nelle casse dello Stato.

“L’obiettivo comune deve essere quello di trovare un equilibrio tra la tutela della salute pubblica, la promozione di un mercato legale e competitivo rispetto a quello illegale, nonché la necessità di garantire un gettito fiscale e un assetto regolatorio stabili”, ha detto il Presidente di AGIC, Gennaro Schettino.

NORME TROPPO COMPLESSE

Il decreto legislativo 41/2024 è un’occasione cruciale per definire un quadro normativo stabile e moderno, secondo AGIC. Tuttavia, è fondamentale che queste misure siano accompagnate da un confronto tra istituzioni e concessionari. Il riordino del settore non può prescindere da norme certe da una più equa pressione fiscale, secondo l’associazione. Infatti, diversi operatori lamentano una regolamentazione non omogenea e a tratti oscura. Esattamente l’opposto rispetto alle norme che regolano il gioco online, contribuendo allo sviluppo vissuto dal comparto negli ultimi anni. Al contrario, nel gioco pubblico negli anni si è creata una stratificazione normativa all’interno della disciplina tributaria, rendendola ancora più complessa e instabile secondo gli operatori. Un fattore che aumenta le difficoltà economiche delle imprese e favorisce il gioco illegale.

“In questo settore, come in ogni altro, per promuovere lo sviluppo del tessuto imprenditoriale due fattori sono imprescindibili: la certezza delle regole e una pressione fiscale coerente con la naturale tensione alla crescita delle imprese. Un’impostazione che e’ anche alla base della proposta avanzata da Confindustria nell’ultima Legge di Bilancio con l’introduzione di un’IRES premiale per modulare il prelievo sulle imprese attraverso l’accantonamento degli utili per investire su beni aziendali e occupazione”, ha affermato il DG di Confindustria, Maurizio Tarquini.

GIOCO PUBBLICO, PRESSIONE FISCALE ESAGERATA

Per certi aspetti il settore del gioco pubblico è caratterizzato da “assoluta irrazionalità e instabilità”, secondo il professor Giuseppe Melis, ordinario di Diritto Tributario della Luiss.

“Analizzando le tematiche relative al gioco pubblico emergono aspetti di assoluta Le continue variazioni di prelievo fiscale finiscono per accentuare tali differenze senza che il regolatore si sia occupato di costruire una disciplina omogenea. L’atteso nuovo assetto contrattuale tra Stato e concessionari della rete fisica deve seguire i canoni già anticipati dal DL in materia di riordino del settore dei giochi on line del marzo scorso, che garantiscono durata della concessione ed equilibrio contrattuale”, ha affermato Melis.

I PERICOLI DELL’UNIONE TRA SPORT E GIOCO D’AZZARDO

Il mondo del calcio ha proposto un possibile “scambio commerciale” all’universo delle scommesse sportive, all’insegna de “diritto alla scommessa”, una sorta di “diritto d’autore” sugli eventi sportivi. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il rischio di legare eventi sportivi a giochi d’azzardo, secondo il professor Gennaro Terracciano.

“Creare un collegamento tra eventi sportivi e giochi, ritengo che sia una cosa molto pericolosa: è chiaro che ci debba essere la corretta allocazione di risorse che si traggono dal gioco, nella fattispecie dalle sommesse sportive, ma legare strettamente la titolarità dell’evento sportivo ad un prelievo che grava su operatori è pericoloso, non può essere questo il modo per contribuire economicamente al mondo dello sport. Al di là del fatto che lo stesso Codice Civile delinea precisamente il perimetro di attività delle scommesse decretandone la legittimità, l’ipotesi paventata interferirebbe in un settore che richiede un’assoluta impermeabilità alle scommesse per non causarne pericolosi condizionamenti e questo sarebbe deleterio sia per lo Stato che per gli scommettitori”, ha spiegato Terracciano.

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