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Giorgetti

Manovra, Giorgetti cerca 5 miliardi ma le banche fanno resistenza

Giorgetti cerca un equilibrio difficile: ottenere soldi da banche e assicurazioni senza imporre nuove tasse, sostenere i redditi e incentivare gli investimenti. Il tutto mentre si prepara una manovra che convinca Bruxelles, i mercati e i partiti della maggioranza.

Il governo sta preparando la legge di Bilancio e cerca soldi, senza però introdurre nuove tasse dirette. Il problema? Mancano le risorse, e servono fondi per coprire misure politicamente importanti.

Un’importante occasione per discuterne sarà il vertice del Fondo Monetario Internazionale in programma a Washington dal 21 al 26 ottobre, a cui sarà presente Giorgetti e gran parte della finanza italiana. L’obiettivo è cercare un contributo dal settore bancario e assicurativo per migliorare i conti pubblici.

NON BASTA IL DIFFERIMENTO DEI CREDITI

Le banche si oppongono al pagamento di nuove tasse. Sono disponibili solo a una liquidità temporanea: anticipi di cassa che potrebbero provenire dal differimento dei crediti fiscali. Si tratterebbe di circa 1 miliardo l’anno, ma al governo serve di più.

Per questo servirà una mano anche dalle assicurazioni, con cui sono già stati avviati i contatti, mentre per le banche si studia una formula con cui svincolare gli extraprofitti senza scontentare gli istituti.

IL NODO SULLA TASSAZIONE DEGLI EXTRAPROFITTI

Nel 2024, il governo aveva tentato di tassare gli extraprofitti delle banche derivanti dall’aumento dei tassi d’interesse, ma il settore aveva fatto muro.

La scelta alla fine era stata quella di permettere alle banche di accantonare quei soldi come riserve di capitale (6,2 miliardi di euro) per rafforzare la loro solidità patrimoniale.

L’IPOTESI ATTUALE: SVINCOLARE LE RISERVE CON TASSA RIDOTTA

L’ipotesi al vaglio di Giorgetti è adesso quella di obbligarle a svincolare quelle riserve applicando una tassa ridotta al 26%, invece che al 40%.

Gli istituti di credito chiedono di poter decidere autonomamente se aderire alla misura o meno. Ma qualora fosse facoltativa, in molti potrebbero decidere di non distribuire le riserve, il che non garantirebbe allo Stato il gettito necessario.

LE POSIZIONI NELLA MAGGIORANZA

Sul punto si confrontano le diverse posizioni di Forza Italia e Lega.

Gli azzurri di Tajani sono contrari a qualsiasi tassa sugli extraprofitti e si schierano a difesa delle banche. Il Carroccio tiene invece una linea più dura, nella speranza di riuscire a recuperare almeno 5 miliardi in tre anni, anche chiedendo un contributo alle banche e alle assicurazioni.

IL CONTRIBUTO DELLE ASSICURAZIONI

Nel frattempo, le compagnie assicurative verranno nuovamente chiamate a dare un contributo. È già avvenuto con la scorsa legge di bilancio, con risultati superiori alle attese: il governo pensava di incassare 1 miliardo in tre anni, e ne ha ottenuti 1,25 miliardi in un solo anno. Ma quei soldi sono finiti a ridurre il deficit, non a finanziare nuove spese. Ora si pensa di rimodulare la misura per usare meglio gli incassi futuri, quantificati in un miliardo e mezzo nel prossimo triennio.

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