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Governo tra Ocse e Marina

I Graffi di Damato sul governo Conte tra ritorni al passato, con l’Ocse che prevede una recessione secca per il nostro Paese e balzi in avanti

Una volta tanto non bisogna aspettare la storia, ma basta la cronaca per mettere cose, fatti e persone al loro posto e prendersi una rivincita, o qualcosa che le assomiglia, sulle apparenze.

A sentire l’Ocse, che è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia saremmo fermi a 19 anni fa per tenore di vita, e per ciò che di solito ne consegue, debbo ritenere. O saremmo tornati “all’anno 2000”, come ha preferito titolare su tutta la prima pagina la Repubblica.

RITORNI AL MEDIOEVO

Oltre che per tenore di vita saremmo fermi o rischieremmo di tornare a una ventina d’anni fa, o addirittura al Medio Evo, secondo la prevalente rappresentazione che è stata fatta del cosiddetto congresso mondiale della famiglia tradizionale appena svoltosi a Verona con la partecipazione del “competente” ministro Lorenzo Fontana e del suo “capitano” Matteo Salvini: entrambi contestati nello stesso governo da superiori o omologhi. Che hanno preferito organizzare in tutta fretta o accorrere a contro-manifestazioni per mettere in sicurezza il futuro.

E BALZI IN AVANTI

Eppure c’è una foto su molte delle prime pagine dei giornali che smentisce tutto questa rappresentazione o denuncia di fermo o ritorno al passato. E’ l’immagine festosa delle due donne –Lorella e Rosa Maria- in divisa militare, della Marina, che si sono sposate col rito naturalmente civile e, felici come la Pasqua che il calendario ci regalerà solo il 21 aprile, sono passate sotto l’arco di spade di un picchetto d’onore. Che, ad occhio e croce, non mi sembra abbia potuto formarsi ed esibirsi senza il permesso o il consenso del Comando di competenza, a La Spezia e forse anche ancora più su, o più giù pensando a Roma.

Eppure il Giornale, quello fondato da Indro Montanelli e di ormai consolidata proprietà della famiglia Berlusconi, che peraltro ha appena deciso di mutilarlo della redazione romana per le solite ragioni di risparmio, ha annunciato “l’imbarazzo della Marina” per la celebrazione delle “prime nozze lesbiche” in divisa e della festa che le ha accompagnate. Sarebbe un imbarazzo, questo sì, indicativo di un fermo o di un ritorno al passato. Che mi auguro sinceramente fermo, a sua volta, solo nell’immaginazione o persino nell’auspicio di quel titolo d’antan.

 

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