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Green Pass, da oggi essenziale per Poste, banche e negozi. Le cose da sapere

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Nei prossimi giorni, Poste italiane potrà controllare il green pass direttamente da app. Ecco cosa cambia per i No Vax dal primo febbraio e quali sono le incongruenze dell’ennesimo decreto un po’ pasticciato

Esattamente come accaduto per i parrucchieri, barbieri ed estetiste a cui già dal 20 gennaio si accede solo se si è in possesso del passaporto vaccinale, a partire da oggi entrano in vigore le altre restrizioni previste dal Decreto Legge 7 gennaio 2022, n.1, che di fatto si sostanziano nell’obbligo di Green Pass base per poter accedere alle poste, banche e negozi che non vendono beni di prima necessità.

FINITO IL PERIODO DI TOLLERANZA PER OVER50 NO VAX

Si allunga insomma la categoria di esercizi che non permettono ai No Vax l’accesso, senza aver prima almeno presentato un tampone negativo. Sempre a partire da oggi si inasprisce la lotta ai renitenti del vaccino: gli ultra cinquantenni, non vaccinati, saranno oggetto di verifiche a campione che porteranno a sanzioni da 100 euro una tantum. Sanzioni aspramente criticate da buona parte del mondo scientifico, data la loro tenuità.

 

COME ACCEDERE ALLE POSTE COL GREEN PASS

Intanto, Poste Italiane fa sapere che, a partire da oggi, negli uffici postali dotati di gestore delle attese i cittadini mostreranno all’ingresso il QR Code del Green Pass e solo dopo il software consentirà di scegliere l’operazione e di prendere il ticket necessario per presentarsi allo sportello. Negli altri uffici postali i cittadini dovranno mostrare il Green pass direttamente allo sportello per la verifica dell’operatore attraverso il lettore scanner che ne confermerà la validità in tempo reale.

Infine, nei prossimi giorni per i cittadini che prenoteranno l’appuntamento utilizzando le App di Poste Italiane la verifica del Green Pass sarà eseguita dalla stessa App. Per coloro che invece prenoteranno sul sito Poste.it il controllo della certificazione verde avverrà direttamente in ufficio postale.

DOVE NON SERVE IL GREEN PASS

Anche questa volta la normativa, assai carente per l’intelaiatura, lascia fuori diversi esercizi. Per esempio, alla lettura della norma appare pacifico che il Green Pass serva, in ambito privato, solo per accedere in banca, mentre lasci fuori tutti gli altri uffici. Col paradosso che per stipulare un’assicurazione in un istituto di credito serve il tampone, se si entra in un’assicurazione, no.

O, ancora, la norma sembra lasciar fuori tutti i professionisti: si potrà andare senza certificato di presunta immunità dal proprio avvocato, dal commercialista e pure dal notaio. E anche qui si registrano incongruenze, non solo perché i dipendenti di quegli stessi uffici sono soggetti all’obbligo di Green Pass dal 15 ottobre, ma anche perché ci vuole il tampone per la stipula di un mutuo in banca, non occorre se ci si dà appuntamento in uno studio notarile…

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