Al via l'8 dicembre Atreju, il grande appuntamento politico e culturale di Fratelli d’Italia. Il…
I giornali di oggi, mercoledì 22 febbraio
L’uscita della Russia dal trattato sulle armi nucleari, il viaggio di Meloni in Ucraina, il discorso di Biden a Varsavia, il Superbonus, la risposta di Zelensky a Berlusconi, le parole di La Russa sull’omosessualità. La rassegna stampa
IL CORRIERE DELLA SERA
“Putin-Biden, sfida diretta”, titola in apertura il maggiore quotidiano nazionale. “Meloni a Kiev: l’Italia non tentenna. Zelensky su Berlusconi: non ha avuto la casa bombardata”, si legge nel sottotitolo.
“Il fango, i fiori, l’orrore di Bucha. La premier: con voi fino alla fine”, si legge nel taglio medio.
“Due mondi inconciliabili”, titola Paolo Valentino nel fondo, riferendosi agli Stati Uniti e alla Russia.
Politica estera che domina la scena, con il pezzo “Che cosa vuole davvero la zar”.
Tema che torna anche nel taglio alto, con la notizia dell’arrivo in Russia del consigliere di Stato cinese Wang Yi.
In spalla spazio all’argomento Superbonus, con l’ipotesi di F24 per sbloccare i crediti che si fa sempre più concreta (“Superbonus, le imprese «Intervenire subito» Il richiamo di Bankitalia”).
LA REPUBBLICA
“Putin-Biden, parole armate”, apre il quotidiano Gedi. “Il presidente russo: «L’operazione speciale prosegue, faremo di tutto per la vittoria» e annuncia l’annuncio dal trattato Start sulla riduzione degli arsenali nucleari. Da Varsavia la risposta del presidente Usa: «Democrazie più forti degli autocrati. Non permetteremo mai che Mosca vinca». Meloni a Kiev: «L’Italia non tentenna»”, si legge nel sottotitolo.
“Zelensky: «A Berlusconi nessuno ha bombardato la casa come fanno i suoi amici russi»”, è il secondo titolo in evidenza.
L’argomento della guerra torna anche nell’editoriale a firma del direttore Maurizio Molinari (“La libertà contro la paura”). “La libertà di Joe Biden contro la paura di Vladimir Putin”, spiega Molinari.
C’è un grande tema sotto gli occhi di tutti nella guerra in Ucraina di cui nessuno parla, scrive Francesco Bei nel suo commento (“L’elefante nella stanza”).
Spazio alla politica interna in spalla, con le dichiarazioni di La Russa a proposito dell’omosessualità (“«Un figlio gay sarebbe un dispiacere» La Russa è un caso”).
LA STAMPA
“Zelensky, schiaffo a Berlusconi”, apre il quotidiano torinese.
A centro pagina spicca la fotografia di Meloni e Zelensky in Ucraina (“Sempre al vostro fianco”).
Subito sotto spicca il pezzo dedicato alle mosse di Vladimir Putin (“Lo strappo nucleare di Putin veleno di un leader all’angolo”).
“Adesso il danno lo paga l’Italia”, scrive Marcello Sorgi nel fondo, riferendosi alla risposta di Zelensky alle parole di Berlusconi.
“La sinistra è incapace di immaginare la pace”, a causa di “sintomi da stress post traumatico”, scrive Luigi Manconi nella stessa sezione.
“La Ue: tre anni in più per il Recovery”, scrive Marco Bresolin nel taglio basso.
IL SOLE 24 ORE
“Superbonus e villette, addio anticipato”, titola in apertura il quotidiano di Confindustria.
A centro pagina spiccano le due fotografie che ritraggono Vladimir Putin e Joe Biden mentre tengono un discorso, accompagnate dal doppio titolo “«Sospendiamo il trattato sulle armi atomiche»” e “«Difenderemo la democrazia a ogni costo»”.
La guerra in Ucraina è argomento anche del pezzo nel taglio basso, intitolato “Meloni: su Kiev l’Italia non tentenna”.
“Tim, al lavoro con il Governo per un’offerta unica sulla rete”, si legge nel fondo.
Tanti i temi in spalla, dai mercati (“Economia Ue positiva ma Borse giù e balzo Btp”) all’industria (“Sale il rischio fallimento nei comparti più energivori”), passando per la previdenza (“Pensioni e quota 103: via libera alle domande”).
IL FOGLIO
“Meloni, ora aiutaci ad avere i caccia”, apre il quotidiano diretto da Claudio Cerasa. “L’aiuto militare a Kyiv non è beneficenza, ma il migliore investimento dell’Italia nella propria sicurezza e stabilità. Se possiamo vincere la guerra entro il 2023”, si legge nel sottotitolo dell’intervista al braccio destro di Zelensky.
“Fango, nato e lacrime a Bucha. Poi però Meloni fa i conti col Cav”, si legge nel fondo.
Spazio ancora alla guerra in Ucraina nella stessa sezione, con i continui bombardamenti sulla città di Kherson (“Il terrore di Kherson”).
Tema che torna anche nel taglio medio, con un’analisi sulle colpe europee nell’attuale guerra (“Innocenti e colpevoli nella guerra europea”).
“La democrazia forever, non ci stancheremo”, si legge nel taglio basso. “Il gran discorso di Biden a Varsavia. Le parole chiave dei valori che rendono forte e unito l’occidente”.
DOMANI
“Zelensky gela la visita di Meloni attaccando l’alleato Berlusconi”, apre il quotidiano diretto da Stefano Feltri. “«Forniremo ogni tipo di supporto», promette la premier a Kiev”.
Tema che torna anche nel fondo, con “Le inafferrabili condizioni per la fine del conflitto”. “Il nuovo ordine mondiale e internazionale non può essere costruito dalla Russia. Sarebbe la disintegrazione dell’occidente. Perdere la guerra può significare perdere la faccia. Lo decidono i russi.
Esporre con trasparenza gli obiettivi della guerra significa aprire i canali del negoziato”, spiega Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei.
Spazio alle primarie del Pd nei “Fatti”, con il pezzo intitolato “Votare Schlein o Bonaccini? Guida per elettori perplessi”.
Spicca l'”Analisi” di Matteo Muzio, incentrata su “La crociata di Vivek Ramaswamy contro la macchina del potere woke”. “L’imprenditore di origine indiana e autore di due saggi contro il politically correct, nato in Ohio nel 1985, è uno dei più forti critici della wokeness e di quello che lui definisce la chiesa di Davos. Pur non fornendo argomenti totalmente convincenti per il kommentariat liberal-progressista, gli argomenti di Ramaswamy però potrebbero fare breccia nell’ampio segmento degli americani di seconda generazione di idee moderate”, scrive Muzio.