Skip to content

I sei momenti più critici nei rapporti tra USA e Italia

Usa Italia

Le relazioni tra Usa e Italia godono oggi di ottima salute. Ne è testimonianza la presenza della Premier Meloni, unica leader europea, all’insediamento del Presidente Donald Trump. Una vicinanza che ricorda quella che portò l’allora premier Silvio Berlusconi a parlare dinnanzi al Congresso degli Stati Uniti (prima di lui Alcide De Gasperi, Bettino Craxi e Giulio Andreotti). Ma i motivi di frizione tra Usa e Italia non sono mancati nel corso degli anni. Andiamo a vedere quali sono stati i momenti più caldi. 

La Premier Giorgia Meloni è stata l’unica leader europea invitata e presente all’Inauguration” Day, il giorno della cerimonia di insediamento del Presidente Donald Trump. Sintomo di un’ottima qualità delle relazioni tra il nostro paese e gli Stati Uniti.

“Penso che sia estremamente importante per una nazione come l’Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti – ha detto la Premier spiegando il significato della sua presenza alla Rotonda del Campidoglio, dove si è tenuta la cerimonia -. Dare una testimonianza della volontà di continuare e, semmai, rafforzare quella relazione in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse”.

Se oggi i rapporti tra Stati Uniti e Italia godono di ottima salute non è sempre stato così. Pur caratterizzati da un’alleanza strategica, che si è consolidata nel tempo, i due paesi hanno attraversato periodi di tensioni. Negli oltre 150 anni di relazioni diplomatiche ci sono stati momenti di crisi che hanno messo alla prova la cooperazione tra i due paesi. Ecco una panoramica dei sei episodi più critici nella storia dei rapporti bilaterali.

USA – ITALIA: LA TENSIONE SUI MISSILI NUCLEARI A COMISO (ANNI ’80)

Negli anni Ottanta, l’installazione di missili Cruise a Comiso, in Sicilia, come parte della strategia NATO per contrastare l’Unione Sovietica, generò forti proteste in Italia. Migliaia di persone si mobilitarono contro quella che veniva vista come una militarizzazione del territorio italiano a vantaggio degli Stati Uniti. La vicenda sottolineò le difficoltà dell’Italia nel bilanciare le esigenze dell’alleanza atlantica con le preoccupazioni della popolazione.

IL CASO SIGONELLA (1985)

Il caso Sigonella rappresenta uno dei momenti più tesi nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti durante la Guerra Fredda. Nell’ottobre del 1985 un gruppo di uomini armati riconducibile al Fronte per la Liberazione della Palestina (PLF) dirottò la nave da crociera italiana Achille Lauro, chiedendo il rilascio di 50 connazionali detenuti in Israele. Durante l’operazione, fu assassinato Leon Klinghoffer, cittadino statunitense disabile, gettato in mare con la sedia a rotelle.

Mentre i negoziati mediati dall’OLP portarono a una soluzione che prevedeva il rilascio degli ostaggi in cambio di un volo sicuro verso la Tunisia per gli attentatori, Reagan ordinò di intercettare l’aereo, costringendolo ad atterrare nella base siciliana di Sigonella. Tuttavia, il governo italiano, guidato da Bettino Craxi, si oppose alla richiesta statunitense, sostenendo che la sovranità italiana doveva essere rispettata. La disputa portò a un confronto diretto tra le forze americane e italiane sulla pista della base, evidenziando profonde divergenze su temi come la gestione del terrorismo internazionale e il rispetto delle leggi nazionali.

LA CRISI DELLA FUNIVIA DEL CERMIS (1998)

Un altro momento di grande tensione fu l’incidente del Cermis, in cui un jet militare americano, durante un’esercitazione a bassa quota, tranciò i cavi di una funivia a Cavalese, causando la morte di 20 persone. L’episodio suscitò un’ondata di indignazione in Italia e portò a una crisi diplomatica tra i due paesi. Le polemiche si intensificarono quando il processo contro i militari americani coinvolti si concluse negli Stati Uniti con l’assoluzione degli imputati, alimentando un senso di ingiustizia tra l’opinione pubblica italiana.

RELAZIONI USA – ITALIA: LA CRISI DIPLOMATICA DEL CASO CALIPARI (2005)

Il 4 marzo 2005, l’agente italiano Nicola Calipari venne ucciso da colpi di arma da fuoco sparati da soldati americani a un checkpoint in Iraq. Calipari stava scortando la giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata da un sequestro. L’episodio suscitò indignazione in Italia e mise in crisi i rapporti bilaterali, con richieste di chiarimenti da parte del governo italiano e accuse reciproche sulla dinamica dell’incidente.

LA VICENDA ABU OMAR (2003-2009)

La vicenda di Abu Omar, un imam egiziano rapito a Milano nel 2003 da agenti della CIA con la collaborazione dei servizi segreti italiani, rappresentò un altro momento di forte attrito. Il sequestro, avvenuto senza l’autorizzazione delle autorità italiane, e le successive rivelazioni sul programma di rendition della CIA generarono tensioni tra i due paesi. Il caso portò a un processo in Italia che si concluse con la condanna di diversi agenti americani, ma sollevò anche interrogativi sull’autonomia e sulla trasparenza delle relazioni bilaterali.

IL DIBATTITO SU HUAWEI E IL 5G (2019-2020)

Negli anni recenti, la crescente competizione tra Stati Uniti e Cina si è misurata anche sul campo delle tecnologie per le infrastrutture 5G. Un braccio di ferro che nel 2019 ha visto coinvolta anche l’Italia, quando nel marzo del 2019 il governo guidato da Giuseppe Conte firmò un memorandum d’intesa con Pechino nell’ambito della Belt and Road Initiative (poi non rinnovato).

L’accordo suscitò le perplessità del Segretario di Stato americano Mike Pompeo, che chiese di escludere l’azienda cinese Huawei dalla costruzione delle reti 5G nel Paese, sostenendo che rappresentassero un rischio per la sicurezza. In quell’occasione, l’Italia mantenne un approccio cauto: pur non bloccando esplicitamente gli accordi con l’azienda cinese, nel 2020 esercitò il Golden Power per limitare l’adozione di infrastrutture Huawei.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su