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Il Berlusconi imprenditore: l’impero mediatico di Fininvest

Che cosa lascia del suo lavoro in Fininvest e Mediaset il Cavaliere

Silvio Berlusconi è stato anzitutto un imprenditore, divenuto poi personaggio, mediatico. Del mondo dei media. E’ stato lui a spezzare il monopolio della Rai.

Rivediamo come.

BERLUSCONI, O MEGLIO: FININVEST E MEDIASET

Dice bene La Stampa, con Francesco Spini, Berlusconi è stato anzitutto uomo del mattone prima ancora che dei media. Per poi diventare imprenditore-editore ma anche uomo di calcio con la gloriosa presidenza venticinquennale al Milan e ovviamente simbolo del centrodestra forzista.

La data storica, ricorda il quotidiano torinese, è il 7 settembre del 1978. “Dagli studi di Segrate, parte la grande avventura della tv commerciale, quello che cambierà per sempre il costume degli italiani”.

Come ricorda Il Giornale, “in prima fila per casting, inquadrature e acquisti per la sua creatura, un progetto che ha cambiato la storia del piccolo schermo. 1976, Fininvest acquisisce Telemilano, una delle prime emittenti locali in Italia. Dopo le trasmissioni via etere, nel 1980 diventa Canale 5, poi nel 1982 è il turno di Italia 1 e nel 1984 di Rete 4. La denominazione Mediaset arriverà più tardi, nel 1993”.

Nella finanza va poi a braccetto con Ennio Doris e la sua Banca Mediolanum. Fininvest ne possiede il 30% e il Cav. difende la causa dalle baruffe giudiziarie anche in questo caso. Dal 2007 al 2021 arriva ad avere anche il 2% di Mediobanca, Fininvest viene presa in mano dalla figlia Marina Berlusconi mentre Pier Silvio – ricorda ancora Spini – spinge sul ramo tv con Fedele Confalonieri (entrambi con il 7,6% di Fininvest).

Per quanto riguarda il resto della prole: “attraverso la Holding Italia Quattordicesima i figli avuti con Veronica Lario – di cui Barbara, Eleonora e Luigi hanno il 31,33% ciascuno – hanno il 21,4%”, conclude il quotidiano piemontese. “Luigi Berlusconi trasforma questa holding in un family office da cui investe in start-up e progetti innovativi. La quota del Cavaliere di Fininvest, mantenuta fino alla fine, era del 61%”.

Gli ultimi due grossi capitoli sono noti e recenti anche se pieni di eventi. Da Mediaset Premium all’attuale Mfe, Mediaforeurope. C’è Vivendi a mettere i bastoni tra le ruote dei piani di rilancio di entrambi i progetti mediatici dell’impero del Cav. “Oggi, in ogni caso, Vivendi è il secondo azionista di Mfe, con il 23,35% dei diritti di voto” ricorda infine Spini sulla Stampa. “Con la fine del lungo braccio di ferro con Parigi, il Biscione riprende la via dell’Europa. Per inaugurare la nuova era, compra il 29,9% di una tv tedesca, ProsiebenSat1, prova, senza successo, a comprare una tv in Francia, M6, guarda alla Gran Bretagna (Channel 4), fonde in Mfe la spagnola Mediaset España, pensa all’espansione in Portogallo”.

COSA LASCIA BERLUSCONI DEL SUO IMPERO MEDIATICO

Cosa rimane di tutto questo, senza Berlusconi?

Il Cav. “lascia un’impresa editoriale e finanziaria in un mondo che è sempre meno televisivo e sempre più internettiano, affidata ormai da tempo ai figli”, scrive sul Foglio Salvatore Merlo ricordando il patron di Forza Italia. “Trasformò la televisione e modificò il ruolo in cui persino la Rai guardava i suoi telespettatori, che diventavano consumatori e non erano più i destinatari della pedagogia democristiana e bernabeiana”.

“Nel vocabolario degli italiani entra una parola nuova, spot. L’idea è quella di aprire quel mezzo così potente al tessuto delle imprese, anche quelle piccole e medie”, scrive il Corriere Economia. Che ricorda tutte le tappe del Berlusconi mediatico così, tra l’altro: “La televisione è un mestiere iniziato con Telemilano, che a un certo punto diventa più difficile, in Francia con la Cinq si alza un muro, ma l’espansione per Fininvest arriva in Spagna con Telecinco e in Germania. L’indebitamento cresce al punto da diventare questione di sopravvivenza e allora nasce il progetto di quotazione in Borsa delle attività televisive, nel gruppo arriva un manager come Franco Tatò. E nasce quella che oggi conosciamo come Mediaset, che dopo il nuovo riassetto ha preso il nome di Mediaset for Europe”.

“La storia di Mediaset è semplicemente straordinaria. Con la sua visionarietà, Berlusconi è riuscito a intercettare esigenze e desideri del pubblico”, aggiunge Il Giornale. Adesso, è tempo di capire anche su questo fronte quale futuro verrà.

 

– Leggi anche: Il Berlusconi politico: fondatore di Forza Italia e pioniere del centrodestra

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