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Il ‘dilemma’ di Urbano Cairo: sindaco di Milano o premier?

Urbano Cairo Premier

Il presidente di Rcs e patron del Torino calcio Urbano Cairo a ruota libera, tra il serio e il faceto, nel corso della trasmissione radiofonica ‘Un giorno da pecora’

Salvini le propose di fare il sindaco di Milano? “Sì, ma io ho scelto di scalare Rcs… Salvini mi ha chiesto se poteva interessarmi. Adoro Milano, poteva essere una cosa bella, ma ero impegnato con il mio lavoro. A malincuore ho rinunciato, ma non so neanche se sarei stato adatto a farlo con Salvini”. Fare oggi il sindaco? “Perché no? È la mia città”. Urbano Cairo senza freni. Il presidente di Rcs MediaGroup (patron del Corriere della Sera, de La7) e presidente del Torino Calcio ha parlato a ruota libera – tra il serio e il faceto – nel corso di ‘Un giorno da pecora’ su Radio1, trasmissione radiofonica che gioca molto sull’ironia.

CAIRO: SINDACO DI MILANO? PERCHE’ NO. MA MEGLIO IL PREMIER

È mai stato vicino a entrare in politica (chiedono i conduttori)? “Forse quella volta lì…”. Meglio sindaco, presidente di regione o presidente del consiglio? “L’ultima…”. E ancora sugli orientamenti politici: “Io sono proprio di centro”. Renzi? “è molto bravo, peccato che oggi non abbia più il consenso di una volta. Anche Calenda è molto bravo, ma insieme non vanno d’accordo. Forse sono troppo bravi per andare d’accordo…”. Per chi ha votato? “Ho votato, ma per chi non si dice. Votai Zaccagnini, perché era una persona per bene. Una volta ho votato Pannella”. Per le droghe leggere? “Ma no… mai fatta una canna. Non si sa mai, poi ti piace ed è difficile smettere”.

“GIORGIA MELONI? SI STA IMPEGNANDO MOLTO, HA FATTO BUONE COSE IN POLITICA ESTERA”

Giorgia Meloni? “Si sta impegnando molto, ha fatto delle buone cose in politica estera ma ha davanti tanti problemi da risolvere quindi non è facile. Essendo in un momento difficile noi dobbiamo andare all’attacco in settori dove è possibile come il turismo, dovremmo raddoppiare il numero dei turisti che vengono in Italia. Credo che loro abbiano un’agenda molto precisa sul turismo”, ha risposto il presidente Cairo ad una domanda di Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Se la premier fosse un calciatore, chi potrebbe ricordarle? “Un centrocampista – ha ribattuto subito -, uno come Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti”

CAIRO: “ACQUISTARE MEDIASET? MI TENGO VOLENTIERI LA7″

Geppi Cucciari e Giorgio Lauro lo hanno incalzato anche su un’eventuale acquisizione di Mediaset. “Adoro La7. E’ cresciuta bene, me la tengo volentieri. Mediaset è una grande realtà del paese, ma quando presi La7 perdeva 100 milioni, l’abbiamo risanata. Il prime time è cresciuto, ora è la quinta rete molta vicina a Rai3 e Italia 1”.

“DALLA RAI PRENDEREI SCIARELLI. CONDUTTORE DI CENTRODESTRA? BRUNO VESPA”

Chi prenderebbe Urbano Cairo dalla Rai? “Una che mi piace molto è la Sciarelli, ha fatto cose importanti e la cronaca nera da noi non ha mai funzionato tanto, ma con lei funzionerebbe”, ha detto nel corso di Un giorno da pecora su Rai Radio1. Chi le piacerebbe come conduttore di centrodestra? “Bruno Vespa, ogni volta che lo vedo mi dice: ‘ma è come possibile che non mi hai ancora chiamato?’ Non l’ho chiamato perché Vespa è la Rai, come fai a spostare la terza camera dalla Rai…”

CAIRO, GILETTI? PROBLEMI DI COSTI, NESSUNA PRESSIONE

Continuando a parlare di tv, il presidente di Rcs ha affrontato il caso Giletti. “La prende sul personale. C’era un bellissimo rapporto – ha spiegato – ma la trasmissione ‘Non è l’arena’ perdeva 140 mila euro a puntata, 5 milioni l’anno. Già da gennaio discutevamo sulla possibilità di ridurre i costi. Visto che non era possibile, abbiamo deciso di chiuderla alcune puntate prima, perché tanto non saremmo andati avanti nella stagione successiva”. Ci sono state pressioni? “No, ha avuto tutta la libertà che voleva e se avesse avuto cose da dire lo avrebbe potuto fare altrove”.

CAIRO: “IL CALCIO UNICO SETTORE NON AIUTATO DAL GOVERNO”

Cairo, in qualità di patron del Torino, ha affrontato ovviamente anche i temi, altrettanto spinosi, relativi alla situazione nel calcio. Questo anche a seguito delle sue prese di posizione dopo un incontro informale a Roma fra i club di serie A e il presidente della Figc Gabriele Gravina.

“Il Covid ha creato scompiglio in tutti i settori, anche nel calcio. Ci sono stati meno introiti e le perdite sono quadruplicate. Tutti i settori sono stati aiutati, il calcio è l’unico settore che non ha avuto nulla. Se tutti vengono aiutati deve esserlo anche il calcio, che porta 1 miliardo e 300 milioni all’erario e due miliardi dalle scommesse. E’ un settore importante, la gente si diverte con il calcio. E’ anche uno strumento di distrazione di massa, ma come è possibile che non abbiamo avuto nulla? Il decreto crescita portava un vantaggio anche al governo. Se prendi Lukaku, sulla metà del suo ingaaggio paghi le tasse”.

BISOGNA RIFORMARE IL CALCIO. CON LOTITO ANDIAMO ABBASTANZA D’ACCORDO

Gli stipendi dei calciatori sono troppo alti? “Sicuramente sì – risponde il presidente Cairo – ma in Figc hai pesi nella governance secondo cui la serie A ha il 12%, i dilettanti hanno il 34%, i calciatori il 20%, gli allenatori il 10%. Dovremmo rifare il contratto collettivo, c’è da riformare il calcio. Ieri eravamo in 20 presidenti a volerlo fare, anche Gravina vuole riformare, ma ci sono lacci e lacciuoli”. Lei ha detto che il governo vuole affossare calcio… “E’ un paradosso… come è possibile che il governo, anche quelli precedenti, non abbia pensato di aiutare il calcio?” Con Lotito andate d’accordo? “Andiamo abbastanza d’accordo, ci sono momenti di up and down, ma attualmente andiamo d’accordo”.

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