skip to Main Content

Il dopo-festival dei vertici Rai: tutti i nomi in campo

Rai

Il dissing di Fedez potrebbe costare la poltrona a Fuortes e Coletta. I primi nomi della Rai targata Meloni 

Il Festival di Sanremo chiude i battenti con un ottimo risultato: 50 milioni di raccolta pubblicitaria, l’anno scorso erano stati 42 milioni. L’aumento dei listini, frutto degli ottimi risultati delle passate edizioni, non ha fermato le aziende che hanno voluto scommettere sul festival della canzone italiana. I risultati economici, però, non bastano per evitare le aspre polemiche politiche che potrebbero far saltare più di qualche poltrona.

LA NOMINA DI RAO CHE HA “SALVATO” FUORTES

Ma andiamo con ordine. Alla fine di gennaio la Premier Meloni aveva voluto “salvare” la poltrona di Carlo Fuortes, ad della Rai, sebbene gli alleati della Lega e di Forza Italia fossero pronti, con un voto contrario sulla programmazione del budget in CdA, a inviargli un invito alle dimissioni. La premier ha preferito evitare di cambiare le carte in tavola nei piani alti della Tv pubblica prima delle elezioni regionali. Nel mentre però è passata la nomina a direttore del Tg2 di Nicola Rao, in sostituzione di Gennaro Sangiuliano, divenuto ministro per la cultura.

IL DISSING DI FEDEZ CHE INGUAIA LA DIRIGENZA RAI (E AIUTA MELONI)

Le cose però potrebbero cambiare dopo il Festival di Sanremo. Nel corso della puntata di giovedì 9 febbraio il rapper Fedez ha attaccato frontalmente Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture di Fratelli d’Italia, mostrando una sua foto, già molto nota, nella quale, in occasione di un carnevale, è travestito da nazista. Al termine della sua performance il rapper, marito della co-conduttrice Chiara Ferragni, ha affermato che la Rai non era a conoscenza del testo e si è assunto a responsabilità delle sue parole. “Non posso controllare gli artisti in diretta – ha detto Stefano Coletta confermando le parole dell’artista -. Se devo rispondere anche di ciò che un artista improvvisamente fa sul palco di Sanremo, dopo che qui sto lavorando e dormendo da giorni tre ore a notte per fare questo prodotto, non è civile”.

IL GIALLO DELL’ATTACCO A BIGNAMI

La Rai, in realtà, sarebbe stata informata del contenuto del dissing dell’artista ai danni del politico. A dirlo è il quotidiano del direttore Belpietro. “Alcune fonti, infatti, ci hanno confermato che l’intera scenetta era programmata e non si è trattato affatto di una improvvisa intemerata di Fede durante la diretta – si legge sul quotidiano La Verità -. Mercoledì, nel pomeriggio, il cantante si è presentato sulla Costa Smeralda intorno alle 18 per effettuare le prove della performance che avrebbe messo in scena non molte ore dopo. Ebbene, già allora – a quanto abbiamo appreso da testimoni – aveva in mano la foto di Bignami. Fedez ha provato la sua parte di show proprio come se fosse in onda e al termine dell’esibizione ha sollevato la foto e poi, invece di strapparla come poi avrebbe fatto dal vivo, l’ha girata a testa in giù e l’ha gettata via”.

MAZZI: “NON È SPOIL SYSTEM: RAPPRESENTIAMO UN ALTRO MODELLO CULTURALE”

Dunque lo show di Fedez potrebbe offrire l’assist che dal Governo stavano aspettando per effettuare un ricambio ai vertici della Rai. “Esprimeremo dei nuovi dirigenti. Non so quando, non dipende completamente da me, ma penso che saranno cambiati i vertici Rai”. A parlare così è Giamarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura. Mazzi è ben consapevole delle dinamiche che muovono la TV di Stato perché per una decina di anni ha lavorato al festival, anche con Amadeus, come direttore o codirettore artistico. “Credo che se si fa riferimento a quanto accaduto negli anni precedenti coi cambi di governo, e io non banalizzerei parlando di spoil system ma di modelli culturali che cambiano, quando una forza politica che è anche espressione di un’area culturale arriva al governo del Paese per volontà dei cittadini può esprimere dei propri dirigenti che proseguano un cammino facendo una loro proposta”.

COLETTA E FUORTES TRABALLANO

I dirigenti Rai, da Fuortes a Coletta, direttore dell’intrattenimento Rai, potrebbero vedere avvicinare la propria “data di scadenza”.  E questo al netto degli ottimi risultati ottenuti con l’ultimo Sanremo. “Non faccio nomi perché poi parliamo di persone rispettabilissime a cui sono legato da rapporti personali anche di amicizia – ha detto Mazzi al Corriere.tv -. Non ci trovo niente di strano perché penso che sia un modo di arricchire il racconto del nostro Paese, la narrazione del nostro Paese, facendo cimentare persone diverse, poi magari gli attuali dirigenti avranno altri incarichi nei quali esprimere il loro talento”.

DAL GOVERNO PENSANO A COME CONVINCERE FUORTES A LASCIARE

L’avvicendamento, però, non sarebbe una questione immediata. Prima di tutto perché non è stato ancora trovato l’accordo tra i partner di maggioranza sulla composizione della Commissione di Vigilanza, per la quale Forza Italia è in pressing. In secondo luogo Fuortes non ha intenzione di dimettersi, dunque bisognerà o convincerlo a rassegnare le dimissioni ingolosendolo con un nuovo incarico, oppure bisognerà provare a farlo cadere in cda. Il prossimo CdA è il 15 febbraio, nel quale si voterà il piano editoriale e le nomine dei vice del neodirettore del Tg2, Nicola Rao. La convocazione successiva sarà il 3 marzo. La premier Giorgia Meloni, tra l’altro, potrebbe voler prendere più tempo per esaminare il dossier Rai completo.

DA CHIOCCI A ROSSI: I NOMI DELLA RAI TARGATA MELONI

Tra i nomi che circolano per una Rai targata Meloni c’è quello del giornalista Gianmarco Chiocci, ex direttore del Tempo, che la premier vorrebbe alla direzione del Tg1. Una scelta di questo tipo chiederebbe, però, di rivedere la direzione del Tg2, appena affidata a Nicola Rao, altro fedelissimo della Meloni. Al posto di Fuortes, invece, potrebbe andarci Roberto Sergio, attuale direttore di Radio Rai, oppure Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Più vicino agli ambienti culturali della maggioranza di Governo è Giampaolo Rossi, altro nome vagliato, che nella precedente legislatura fu consigliere d’amministrazione Rai in quota FdI. In alternativa Rossi potrebbe diventare direttore generale della Rai affiancato da Fuortes.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top