Il Governo (e il ministro Urso in particolare) sta pensando a Michele Emiliano come commissario straordinario per l’Ilva. Unico ostacolo è la decarbonizzazione dell’acciaieria rispetto alla quale il governatore è irremovibile
La Puglia sarà una delle regioni che andrà al voto nel prossimo autunno, il Presidente Michele Emiliano non può tornare a correre perché è già al secondo mandato. Suo erede naturale e amico (con riserva) è l’ex sindaco di Bari e attuale europarlamentare Antonio Decaro. Sebbene la nomination ufficiale non sia ancora arrivata, Emiliano ha già iniziato a fare “campagna elettorale” per Decaro, in uno degli ultimi video sul suo profilo il governatore interpella sulla questione anche l’attore Lino Banfi, uno dei rappresentanti più riconoscibili della Puglia in Italia e nel mondo.
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IL GOVERNO PENSA ALLA NOMINA DI EMILIANO A COMMISSARIO DELL’ILVA
Ma se Emiliano pensa a Decaro chi pensa a Emiliano? Il Governo è presto detto. Un’ipotesi molto accreditata, infatti, vede l’ex magistrato come nuovo commissario straordinario dell’acciaieria di Taranto, oppure responsabile ai progetti per la reindustrializzazione di Taranto ai quali sta lavorando il ministro Adolfo Urso.
LO SCOGLIO DELLA DECARBONIZZAZIONE DELL’ILVA
Il Governo può, come ricorda il Corriere del Mezzogiorno, investire il presidente della Regione in carica del ruolo di commissario straordinario pro tempore e, in questo caso, a conclusione del mandato, l’incarico proseguirebbe. Ma c’è uno scoglio da superare ed è quello del consenso di Emiliano. Il Governatore si è speso troppo per la decarbonizzazione del sito siderurgico per accettare di gestire il complesso tarantino senza un impegno serio in tal senso.
EMILIANO AL MIMIT A PARLARE DI ILVA
Solo la settimana scorsa il governatore pugliese si era occupato della trattativa sull’acciaieria al Mimit, con il ministro Adolfo Urso. “L’accordo di programma ha ancora bisogno di maturare dentro la logica degli enti locali, perché purtroppo l’Italia sta delegando al Comune di Taranto, ancora una volta, il suo destino industriale e nel frattempo però nessuno fa sentire al sindaco di Taranto la sua vicinanza, perché lui, appena eletto, dovrà andare a dire ai suoi cittadini a nome dell’Italia intera che devono sopportare e soffrire per altri tot anni una situazione in cui le fonti inquinanti sono ancora aperte – ha detto il presidente Emiliano entrando al Mimit -. L’orizzonte è difficile perché questa vicenda è una vicenda drammatica lasciata a marcire per anni e anni e anni”. Il Presidente ha garantito che la regione ha ottenuto dal ministero un rinvio che “ci auguriamo sia utile a consentire al Sindaco di Taranto di spiegare la situazione alla sua comunità e soprattutto al Consiglio Comunale. La Regione ha sostenuto questa richiesta del Comune di Taranto”.
Tra una decina di giorni è attesa la firma dell’accordo di programma certifica il progetto di spegnimento di tutti gli altoforni entro il 2033 (del cui acciaio si approvvigiona tutta europa) e la loro sostituzione con i forni elettrici alimentati dal preridotto.
DECARO DICE NO AL TUTORAGGIO DI EMILIANO E VENDOLA
La nomina di Emiliano a commissario dell’Ilva sarebbe un’ottima notizia anche per il Pd. L’ex governatore, desideroso di misurarsi con il voto popolare per riprendere la scalata al partito nazionale, ha manifestato il desiderio di candidarsi a consigliere regionale, insieme all’ex presidente Nichi Vendola. Decaro, da Bruxelles, ha fatto capire di non gradire la loro compagnia, che avrebbe tutto l’aspetto di un tutoraggio non richiesto.
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