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Il Maggio musicale fiorentino e le piroette di Nardella su Chiarot e Nastasi

Una giravolta di smentite e conferme intorno alle nomine del Maggio Musicale Fiorentino. 

Confusione sotto il cielo di Firenze, si potrebbe dire. Torniamo un attimo indietro. Venerdì scorso un cronista ha chiesto al Sindaco, Dario Nardella, di parlare del futuro del Maggio Musicale Fiorentino e, con la precisione di chi aveva parlato con fonti attendibili, chiede se in quel futuro ci sarà Salvo Nastasi, oggi Vice Presidente di Siae, ma già Direttore generale dello Spettacolo dal Vivo e Vice Segretario Generale di Palazzo Chigi, alla presidenza della Fondazione Lirica.

NASTASI NOMINATO PRESIDENTE DEL MAGGIO FIORENTINO

La risposta è lapidaria: “Ho intenzione di restare io Presidente del Maggio Fiorentino. Non ho preso in considerazione l’idea di nominare Salvo Nastasi”. Come dottor Jekyll e mister Hyde, dopo appena due giorni è lo stesso Comune ad annunciare: “Nardella ha deciso di esercitare la personale prerogativa di nominare alla carica di Presidente, quale suo delegato – immaginate un po’ chi? – Salvatore Nastasi”.

RICONFERMATO POI SMENTITO CHIAROT

Ma non è finita qui! Lo stesso comunicato annuncia la riconferma del Sovrintendente, Cristiano Chiarot, che, a detta di tutti e dello stesso Nardella, ha prodotto ottimi risultati al Maggio. Ed è qui che mister Hyde torna a vestire i panni di dottor Jekyll e, con un lapidario comunicato delle 21 di ieri sera annuncia di aver “conferito con il direttore generale dello spettacolo dal vivo del Ministero, vigilante sulla Fondazione Teatro del Maggio Musicale, dott. Onofrio Cutaia. All’esito del colloquio è emersa l’impossibilità giuridica di poter proporre al Ministero la conferma del Sovrintendente Cristiano Chiarot per un nuovo mandato, in quanto egli raggiungerà l’età per il pensionamento di vecchiaia entro pochi mesi, mentre la legge prevede l’obbligo di nominare il Sovrintendente per il periodo di durata quinquennale del Consiglio di Indirizzo che si sta ricostituendo in questi giorni”.

Che peccato, aggiunge. E noi fingiamo di credergli. Mette fine così, attraverso quella che definisce – discutibilmente -un’impossibilità giuridica, ad un’epoca positiva per il Maggio Musicale Fiorentino, da lui stesso sostenuta. La dietrologia porta ad una soluzione molto semplice dovuta ai rapporti non proprio idilliaci tra Nastasi e Chiarot. Sarebbe stato, quindi, individuato, un po’ grossolanamente visto che il raggiungimento dell’età non impone in automatico il collocamento in pensione, un argomento per eliminare una figura diventata scomoda. Una giravolta di smentite e conferme degne di un “Di Maio” qualunque.

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