Il bollettino Excelsior diffuso dall’Anpal e Unioncamere rileva entrate aziendali di nuovi assunti pari a quasi 504mila lavoratori
Una partenza col piede giusto, sulla carta. Quando si parla di lavoro, in Italia, c’è spesso da andarci cauti con previsioni, valutazioni e quant’altro. Ma il rapporto Anpal diffuso stamani con i dati del Bollettino del Sistema Informativo Excelsior per Anpal e Unioncamere fa ben sperare. Si parla di assunzioni, di stime attorno ai 504mila lavoratori ricercati dalle imprese nel primo mese del 2023.
IL RAPPORTO EXCELSIOR-UNIONCAMERE PER ANPAL
Il dato sopra indicato, che corrisponde esattamente a 503.670 persone in entrata nelle aziende, va aggiunto alla stima del primo trimestre 2023: a marzo, infatti, la stima delle entrate sarà pari a 1.307.070. Rispetto alle rilevazioni di dodici mesi fa, si tratta di numeri in crescita di 46mila unità (+10,1%) sul primo mese e di 149mila sul trimestre (+12,9%).
“La domanda di lavoro prevista ad inizio d’anno si colloca sopra i livelli pre-Covid e segna un +14,0% (+62mila assunzioni) rispetto a gennaio 2019″, sottolinea la nota Anpal.
I settori della manifattura, del turismo e dei servizi a persone e imprese dominano questa crescita. Anche se, al contempo, risulta più duro (al 46,5% sul dato di 39,5% del 2021) reperire personale specie per ruoli dirigenziali e operai specializzati.
Dal punto di vista del mercato, rispetto a dodici mesi fa il gap tra domanda e offerta vede però aumentare a causa di scarsità di candidature ma anche di preparazione inadeguata. Per i giovani, assunzioni programmate per 153mila ragazzi e ragazze ma con difficoltà di reperimento al 48%, sopra la media. Oltre al dato generazionale, spicca ancora il differenziale regionale tra nord e centro-sud: “La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine, Lombardia (121mila), Veneto (51mila), Lazio (50mila), Emilia-Romagna (49mila), Piemonte (37mila) e Campania (32mila)”, sottolinea l’Anpal.
DAMIANO A POLICY MAKER: SERVE PREVENZIONE CONTRO INFORTUNI E MORTI
Sempre stamani, l’ex ministro del Lavoro e sindacalista Cesare Damiano ha detto a Policy Maker che a fronte del problema infortuni e morti nelle aziende c’è solo una soluzione: prevenire. In questo ambito i numeri sono in aumento, filtrati anche dal fattore Covid, e ciò indica che “gli elementi di controllo di una prestazione di qualità” sono ancora tutti da accentuare. E allora accanto alla prevenzione serve responsabilità.
CALDERONE A LA STAMPA: RDC E ASSUNZIONI PROCEDONO IN PARALLELO
A livello ministeriale, invece, ieri sul quotidiano torinese La Stampa la ministra Calderone spiegava il doppio binario parallelo, e frainteso, di Reddito di cittadinanza e politiche attive per l’impiego. Aggiungendo che “dovranno essere ridisegnati i percorsi di formazione e riqualificazione affinché risultino realmente in linea con gli skills professionali oggi necessari alle aziende”.
I fattori che orbitano nell’universo lavoro sono però immensi e vanno dal salario minimo al tema delle pensioni. Tutti punti caldi che fanno già intendere come di lavoro si parlerà, sempre di più, anche nell’anno appena cominciato.