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Valditara scuola

Il piano di assunzioni nella scuola: 54mila nuovi docenti (più di 6mila di religione)

Al via il piano di assunzioni nella scuola Italiana. Il ministro Valditara ha firmato un piano da 54mila stabilizzazioni, la maggior parte riguarderà i concorsi PNRR 1 e 2, per i quali sarà possibile assumere sia i vincitori che eventualmente gli idonei fino al 30%. Piano straordinario anche per i docenti di religione. 

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto per le assunzioni dei docenti precari nella scuola italiana per l’anno scolastico 2025-2026, “per un totale di 48.504 posti, dei quali 13.860 sul sostegno”. La notizia arriva da una nota del Ministero dell’Istruzione e il piano di assunzioni continuerà.  “Con un successivo decreto del ministro, inoltre, sarà disciplinata l’assunzione di 6.022 docenti di religione, in seguito al concorso bandito del 2024. L’ultima procedura risaliva al 2004”. Un ruolo centrale, nella stabilizzazione di circa 54mila docenti, è svolto dalle risorse messe a disposizione dal Pnrr.

SCUOLA: 54 MILA NUOVE ASSUNZIONI

La cifra di 54mila nuove assunzioni è un “numero record” secondo il ministro Valditara. “Contiamo così di dare maggiori garanzie di continuità didattica agli studenti e di stabilità agli insegnanti – ha detto il ministro -. Abbiamo dedicato particolare attenzione alla continuità didattica per il sostegno, consapevoli dell’importanza che essa riveste per i ragazzi più fragili”.

IL RECORD DELLA STABILIZZAZIONE DEGLI INSEGNANTI RELIGIONE

Significativo anche il passaggio che il ministro Valditara ha riservato alla stabilizzazione degli insegnanti di religione. “Sull’insegnamento della religione cattolica, stiamo realizzando la più importante immissione in ruolo degli ultimi venti anni della religione cattolica”, ha concluso il ministro.

LE STABILIZZAZIONI PER LE GRADUATORIE REGIONALI DEL 2016, 2018 E 2020

Per gli insegnanti comuni e di sostegno “l’effettiva assegnazione dei contingenti alle singole classi di concorso sarà ora stabilita dagli Uffici scolastici regionali (Usr), che gestiranno le relative procedure, sulla base dei posti vacanti e del numero degli aspiranti esistenti a livello territoriale”, spiega la nota.  “Una volta determinata la distribuzione da parte degli Usr, potranno essere assunti gli aspiranti inseriti a livello provinciale nelle graduatorie ad esaurimento e i vincitori ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, del 2018 e del 2020”, continua.

ASSUNZIONI NELLA SCUOLA: IL RUOLO CENTRALE DEI FONDI DEL PNRR

I fondi messi a disposizione dal PNRR forniranno una grande mano al piano straordinario di assunzioni nel mondo della scuola. Il numero di gran lunga maggiore di assunzioni verrà effettuato utilizzando le graduatorie dei concorsi banditi nel 2023 e nel 2024 (i cosiddetti concorsi “PNRR1” e “PNRR2”) nella prospettiva della piena attuazione degli sfidanti target europei del PNRR.

L’ATTENZIONE AI DOCENTI DI SOSTEGNO
“Per massimizzare l’assunzione dei docenti sui posti di sostegno, eventuali residui non assegnati a queste procedure andranno ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze su sostegno – continua la nota -. In caso di esaurimento dei posti nella provincia di appartenenza, gli aspiranti potranno concorrere all’assegnazione dei posti residui anche nelle altre province della stessa regione o nelle province di una regione diversa, a loro scelta”.

SCUOLA E PRECARI: I GIOVANI SONO I PIÙ SVANTAGGIATI

La situazione dei precari nel mondo della scuola è abbastanza complessa e le criticità maggiori riguardano soprattutto i più giovani. “I più giovani, ossia coloro che non superano i 34 anni, costituiscono un contingente numeroso, pari a 71.189 unità – come riporta Orizzonte Scuola -. Una cifra leggermente superiore caratterizza la fascia 35-44 anni, con 75.371 supplenti complessivi. La presenza tra i 45 e i 54 anni è pari a 62.360, mentre tra i docenti oltre i 54 anni si osserva un calo: questa fascia raggiunge 23.552 unità. Resta comunque alta la fascia dei 45-54 anni, considerando anche i tempi di accesso al ruolo e le mire di “svecchiamento” della classe docente”. I più giovani sono anche i più svantaggiati nell’accesso alle docenze annuali, quelle che conferiscono un maggior numero di punteggi per “scalare le graduatorie e danno maggiore stabilità. “Tra i supplenti, la maggior parte opera con contratti fino al 30 giugno – continua Orizzonte Scuola. I docenti fino a 34 anni stipulano in larga misura questa tipologia (oltre 54.000 casi), analogamente alla fascia 35-44 anni. Anche tra i 45-54enni questo tipo di contratto supera quelli annuali”.

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