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Israele, Libano, Ucraina, Ue e.. Fitto: cosa ha detto Meloni in Parlamento

Meloni

In vista del Consiglio europeo di giovedì, la premier Giorgia Meloni si è presentata per riferire al Parlamento sui temi al centro del vertice

La presidente del Consiglio non si risparmia nel giorno delle comunicazioni in Parlamento alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, e sollecita il voto di tutte le forze politiche e delle loro famiglie europee a favore di Raffaele Fitto, Commissario Ue designato dall’Italia e indicato dalla presidente von der Leyen come vicepresidente esecutivo e con le responsabilità della Coesione e del Pnrr.

Il suo intervento al Senato ha toccato temi cruciali, dall’evoluzione delle istituzioni europee alle tensioni internazionali, delineando un approccio che invita al cambiamento, alla coesione e alla flessibilità.

IL RUOLO DELL’ITALIA NELLA CRISI MEDIORIENTALE. MELONI: “ANDRO’ IN LIBANO”

Meloni Ha condannato fermamente l’attacco israeliano alla missione Unifil, definendolo “ingiustificabile” e ha sottolineato la necessità di garantire la sicurezza dei soldati italiani impegnati nelle missioni internazionali. Ha confermato la sua preoccupazione per l’escalation di violenza in Libano, annunciando che si recherà presto nel Paese per valutare la situazione da vicino. Ha inoltre sottolineato l’impegno del suo governo per un cessate il fuoco a Gaza, ribadendo il diritto di Israele di difendersi, ma nel rispetto del diritto internazionale umanitario. In questo contesto, ha ricordato l’importanza della soluzione basata su due Stati, con Israele e Palestina che convivano in pace e sicurezza.

IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA E LE INIZIATIVE ITALIANE

La premier italiana, in Aula in Senato, ha poi parlato di una fase di “preoccupazione e incertezza” per l’Europa, sottolineando che “il protrarsi della guerra in Ucraina e i mutamenti geopolitici hanno messo a dura prova l’Unione”, richiamando l’attenzione sugli errori del passato che, a suo avviso, continuano a influenzare negativamente l’attuale contesto europeo.

Nel quadro del conflitto ucraino, Meloni ha ribadito il fermo impegno dell’Italia a sostenere l’Ucraina nella difesa della sua sovranità e integrità territoriale. “Il Consiglio europeo ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina per costruire una pace giusta e duratura”, ha dichiarato, enfatizzando come tale supporto sia nell’interesse non solo dell’Ucraina, ma dell’intera Europa.

La presidente del Consiglio ha annunciato nuove iniziative come il prestito garantito dagli asset russi congelati in Europa, un risultato ottenuto durante la Presidenza italiana del G7. Ha anche sottolineato il continuo supporto militare, concentrandosi soprattutto sui sistemi di difesa aerea, essenziali per proteggere la popolazione ucraina e le infrastrutture civili.

UN’UNIONE EUROPEA CHE DEVE CAMBIARE

Il messaggio chiave della premier è stato però quello di un cambiamento necessario per l’Unione Europea. “Le recenti elezioni europee hanno rappresentato un punto di non ritorno”, ha detto Meloni, indicando che l’UE “deve cambiare e ripensare priorità, approccio e postura” per diventare un attore globale di maggiore rilevanza. In questo contesto, Meloni ha insistito sulla necessità di “ripensare il ruolo dell’Europa nella storia”, segnalando che la configurazione attuale delle istituzioni europee non può più rispondere adeguatamente alle sfide contemporanee.

MELONI: “OK A FITTO SENZA DISTINGUO E TENTENNAMENTI”

Meloni ha inoltre toccato la questione della nomina di Raffaele Fitto come commissario nella nuova Commissione Europea, auspicando una rapida approvazione senza ostacoli: “Mi auguro che tutte le forze politiche italiane si facciano parte attiva affinché questo risultato per la nostra nazione possa essere raggiunto rapidamente e senza inciampi”.

Il ruolo di Fitto, che sarò affiancato da Valdis Dombrovskis nella gestione del Pnrr, sarà fondamentale per promuovere la posizione italiana a favore di una maggiore flessibilità sugli investimenti. “Questa collaborazione rappresenta un’opportunità per far valere le ragioni di una necessaria maggiore flessibilità”, ha affermato Meloni, suggerendo che l’Italia cercherà di allontanarsi da una politica eccessivamente rigorista.

Per Meloni, inoltre, la nomina di Fitto anche come vicepresidente esecutivo della Commissione rappresenta “un notevole miglioramento per l’Italia”.

Sul fronte economico, Meloni ha accennato alle discussioni in corso sulla scadenza del PNRR e le richieste di alcuni Stati membri per ottenere deroghe al termine del 2026. Il governo italiano, ha affermato, è già al lavoro per pianificare gli investimenti che seguiranno la fine del PNRR, in attesa di una decisione da parte dell’Unione Europea.

“SERVE UN’EUROPA VERDE MA COMPETITIVA”

Un altro tema strategico sollevato dalla premier è quello della transizione ecologica, che Meloni ha descritto come una priorità ma non a costo della competitività economica. “Inseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è un suicidio”, ha affermato con decisione. Ha criticato l’approccio ideologico che ha sostenuto il Green Deal, suggerendo che abbia portato a “effetti disastrosi”, e ha ribadito che “non c’è nulla di verde in un deserto”. Il suo intervento pone l’accento sulla necessità di adottare una strategia più pragmatica che favorisca la sostenibilità ambientale senza distruggere posti di lavoro o mettere in ginocchio l’industria europea.

IL PROTOCOLLO ITALIA-ALBANIA E POSSIBILI SVILUPPI CON ALTRI STATI EXTRA UE

Sul tema dell’immigrazione, la premier ha difeso con orgoglio l’operato del governo italiano, considerato un “modello” per il contrasto all’immigrazione illegale. Meloni ha elogiato il pragmatismo dell’Italia, che ha attirato l’attenzione di molti governi europei, dimostrando l’efficacia delle politiche adottate.

La premier ha quindi parlato del recente Protocollo Italia-Albania, che prevede la gestione delle richieste d’asilo sul territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea. La premier ha elogiato i risultati raggiunti, evidenziando come le strutture nei centri di Shengjin e Gjader siano ora operative e pronte a gestire queste domande. “Ci siamo presi del tempo in più per fare tutto al meglio”, ha spiegato, lodando il lavoro svolto da diversi membri del suo governo. Meloni ha anche sottolineato che questa soluzione potrebbe diventare un modello applicabile con altre nazioni extra-UE, aprendo la strada a una gestione più condivisa e multilaterale dei flussi migratori.

Il messaggio della presidente Meloni è stato chiaro: l’Europa deve rinnovarsi e adattarsi alle nuove sfide globali. Dalla flessibilità economica, alla transizione ecologica, fino alle crisi geopolitiche e all’immigrazione, l’UE deve saper affrontare queste sfide con pragmatismo e coesione. “Sappiamo cosa dobbiamo fare, ma adesso serve farlo”, ha concluso Meloni.

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