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Cosa pensano gli italiani dell’economia: lo studio presentato alla rassegna Capri D’autore
A Capri la seconda edizione della kermesse Capri D’Autore il 20 e il 21 settembre. Sul palco il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, Pietro Valsecchi, Ad di Taodue, e critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Gli italiani non guardano al futuro con ottimismo e si dimostrano preoccupati dalle questioni economiche più stringenti. A rivelarlo uno studio condotto da Vis Factor. L’occasione per presentare la ricerca è stata la seconda edizione di Capri D’autore, la rassegna di fine estate organizzata da Vis Factor nella Certosa di San Giacomo il 20 e 21 settembre. Quest’anno la kermesse curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, di Pietro Valsecchi, Ad di Taodue, e del critico d’arte Vittorio Sgarbi.
MERIDIONALI PESSIMISTI: PER IL 68% SENTIMENT NEGATIVI
La ricerca è stata condotta attraverso Human, la piattaforma esclusiva di web e social listening. Tra i temi più dibattuti sui social ci sono stipendi e salari, al secondo posto gli investimenti seguiti da tasse e pensioni. In merito ai temi economici gli italiani più preoccupati per le condizioni economiche del nostro paese sono i residenti nel sud Italia che spicca per un sentiment negativo del 67,88 %, mentre tra i residenti del Nord Italia questa percentuale è più vicina al 50% e al centro il sentiment negativo è del 58,91 %.
LA NUOVA CENTRALITÀ DEL MEZZOGIORNO
Eppure, il Mezzogiorno sta vivendo una nuova fase di centralità. “Il ruolo del Mediterraneo è strategico e centrale nel quadro geopolitico complessivo, basti pensare che da qui transitano il 15 per cento degli scambi via mare del mondo e il 20 per cento degli scambi di valore – ha detto ha affermato Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, durante la rassegna -. Oltre ad essere centrale per l’asse est-ovest sta emergendo un nuovo asse strategico di natura energetica per il Mediterraneo che è quello nord-sud. La guerra in Ucraina ha spostato il flusso dell’energia che deve arrivare in Europa e in Italia e dalla Russia ci siamo spostati per gli approvvigionamenti verso l’Africa. Quindi il mediterraneo è un hub energetico di fondamentale importanza”. Il Mezzogiorno diverrà centrale anche dal punto di vista geopolitico. “Inoltre, l’Economist Intelligence Unit e il Fondo Monetario Internazionale dicono che 12 dei 20 paesi in crescita economica dei prossimi anni, saranno africani – continua il Prorettore Noci -. Il Mediterraneo sarà dunque sempre più centrale dal punto di vista geopolitico”.
DAL NUCLEARE ALL’IDROGENO, TUTTE LE SFIDE DELL’ENERGIA ITALIANA
Le sfide energetiche sono state al centro dell’intervento del ministro dell’ambiente e della sicurezza economica Gilberto Pichetto Fratin. “Se la domanda di energia continua a crescere, per arrivare a raddoppiare al 2050, l’unica soluzione alternativa che abbiamo in questo momento è il nucleare di nuova generazione – ha affermato il ministro Gilberto Pichetto Fratin -. L’azione da svolgere in questo momento è un’azione sui costi, che significa arrivare a incrementare con le rinnovabili” la quantità di energia a disposizione. “Quando dico di rinnovabili parlo di geotermico, fotovoltaico, eolico, poi c’è la sfida dell’idrogeno”.
IL PARLATO POSITIVO DEGLI ITALIANI: I DATI SULL’OCCUPAZIONE
Ma quello degli italiani sui social non è un unico coro di lamentele e preoccupazioni. Il “parlato” positivo è legato al miglioramento di alcuni indicatori macroeconomici, come quelli che riguardano i dati sull’occupazione. “I dati Istat dicono che è il paese che sta meglio rispondendo, ma la cattiva narrazione non ci aiuta – ha detto Italo Bocchino, direttore del Secolo d’Italia, nell’ambito del panel “L’autunno politico: tra finanziaria e gossip”, condotto da Michele Guerriero, direttore editoriale di Start Magazine -. Il pil cresce più di quando governava Draghi, perché Giorgia Meloni ha portato stabilità. Sono la stabilità e il ritorno alla centralità della politica che fanno bene all’Italia”.
NICOLA GRATTERI: MAGISTRATI AI MINIMI STORICI DI CREDIBILITÀ
La rassegna Capri D’autore ha visto come ospite d’onore per la seconda serata il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nicola Gratteri. “Noi magistrati oggi siamo ai minimi storici di credibilità, perché abbiamo fatto degli errori – ha detto il procuratore Gratteri -. Io avevo detto che il presidente della Repubblica avrebbe dovuto convincere i componenti del Consiglio superiore della magistratura a dimettersi, perché sul caso Palamara bisognava lanciare il messaggio alla gente che si stava voltando pagina, che si faceva un taglio netto. Non è stato fatto, con il risultato che è passato il messaggio che si voleva tutelare una corporazione che non voleva lasciare la poltrona. E questo ci ha resi più deboli, anche perché le correnti all’interno della Magistratura sono ancora tante”.