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Chi è Katia Ziantoni, nuovo assessore ai Rifiuti di Roma (dal CV non proprio pertinente)
Virginia Raggi ha scelto Katia Ziantoni come nuovo assessore ai Rifiuti del Comune di Roma. Un Master in comunicazione e tecnica pubblicitaria, uno stage presso la Uil e un’esperienza da impiegata amministrativa in una Cassa Mutua. Ma cosa c’entra con i rifiuti?
Dopo un anno e sette mesi è arrivato il nuovo assessore ai Rifiuti del Comune di Roma. Virginia Raggi ha comunicato ieri la sua scelta alla sua maggioranza: è Katia Ziantoni che dovrà occuparsi di uno dei maggiori problemi della Capitale. Ziantoni ha ricoperto dal 2016 il ruolo di assessore all’Ambiente nel Municipio VI, guidato dal Cinque Stelle Roberto Romanella. In seguito all’addio di Pinuccia Montanari, che si dimise – l’8 febbraio 2019 – in polemica con la decisione della Giunta Raggi di bocciare il bilancio 2017 di Ama, la prima cittadina aveva tenuto nelle sue mani la delega ai Rifiuti, scorporando, un anno fa, quella al Verde con la nomina ad assessore di Laura Fiorini.
LE COMPETENZE SUI RIFIUTI DI KATIA ZIANTONI
Katia Ziantoni si è diplomata all’Istituto tecnico in servizi sociali, possiede un Master in comunicazione e tecnica pubblicitaria, ha fatto uno stage presso un patronato Uil, poi un altro al Dipartimento Politiche Sociali e ha vinto un concorso di poesia. Dopo una breve esperienza in un quotidiano di Guidonia è stata assunta in una Cassa Mutua dove è stata impiegata amministrativa. Dal 2016 è assessore all’Ambiente nel Municipio VI e da ieri è il nuovo assessore ai Rifiuti del Comune di Roma, una delle deleghe più scomode dell’amministrazione capitolina.
ZIANTONI LA PENTASTELLATA
Ziantoni è una storica attivista grillina, in prima linea per le battaglie sulla chiusura definitiva e la riconversione del Tmb (impianto di Trattamento meccanico biologico) di Rocca Cencia, per l’estensione capillare della raccolta porta a porta sul territorio e per la frammentazione di Ama in strutture decentrate sui territori. È stata presidente del comitato per la tutela e la promozione della salute che faceva parte dei “Quartieri riuniti in evoluzione” e che chiedeva appunto la chiusura del polo impiantistico di Rocca Cencia.
IL FALLIMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL VI MUNICIPIO
Il VI, insieme all’XI, è stato tra i municipi pilota a Roma per il nuovo sistema porta a porta della raccolta differenziata dei rifiuti. In una video intervista realizzata da RomaToday a gennaio 2019, tre anni dopo il suo insediamento, Ziantoni prometteva che presto i quartieri del quadrante est di Roma avrebbero ricevuto il kit per testare la nuova differenziata, che prevedeva un chip per riconoscere l’utente. “Entro due mesi andremo a regime su tutto il territorio”, assicurava l’assessore. Poco dopo però ha dovuto dichiarare che i cassonetti che Ama aveva comprato non andavano bene, perché si trattava di cassonetti tradizionali e non con la tessera e il chip per aprirli. Avevano sbagliato la gara. A gennaio 2020, il direttore del personale di Ama, Marcello Bronzetti, è quindi tornato sui suoi passi. “Torniamo alla raccolta tradizionale, perché questo sistema non funziona”, ha detto dopo che a Tor Bella Monaca, Borghesiana e zone limitrofe dono divampate le proteste dei cittadini per la puzza e i cumuli di rifiuti.
IL DOSSIER IMMONDIZIA E LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA RAGGI
I rifiuti restano un tema caldissimo per il M5s che non ha proprio mantenuto le promesse fatte ai romani e Ziantoni avrà solo otto mesi per mettere mano al caos immondizia dato che la Raggi ci ha pensato 584 giorni prima di nominare un assessore. Tra i mancati risultati l’assenza di tre bilanci in Ama e di un piano industriale, la differenziata ferma al 44% (la promessa della Raggi era di arrivare al 70%), il porta a porta che non ha mai raggiunto tutti i quartieri dove era stato previsto e la decisione di realizzare una discarica a pochi metri da quella di Malagrotta. A tutto questo si aggiunge la campagna elettorale per il Raggi-bis, che sicuramente spera di ricevere slancio anche con questa fresca nomina.