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La differenza tra Papa Francesco e Ratzinger? La svela il Corriere della Sera

Papa Francesco

Bergoglio non potrebbe essere come Papa emerito discreto come fu il tedesco Ratzinger. Quindi quanto Francesco scrive nella sua autobiografia anticipata dal Corriere della sera è davvero una buona notizia… I Graffi di Damato

Senza voler essere irriverenti, o infedeli se in veste di credenti, si può registrare come una buona notizia quella appena arrivata dal Vaticano tramite il Corriere della Sera. Dove Aldo Cazzullo ha un po’ recensito e un po’ anticipato un’autobiografia del Papa in cui Francesco – si vedrà se primo o unico nella storia dei Pontefici di Santa Romana Chiesa – ha assicurato che non sarà mai “emerito”. Come accadde invece al suo predecessore Joseph Ratzinger, passato alla storia come Benedetto XVI.

LE INTENZIONI DI PAPA FRANCESCO

Papa Francesco insomma, contrariamente all’impressione data in altre occasioni parlando di come e quando verificare i rapporti fra la sua salute e le sue funzioni, intende morire in carica, il più tardi possibile naturalmente.

LA BUONA NOVELLA DI BERGOGLIO

La considero personalmente una buona notizia perché per carattere, formazione ed altro ancora l’argentino Bergoglio, oriundo italiano, non potrebbe essere come Papa emerito discreto come fu il tedesco Ratzinger. Il traffico, diciamo così, nella sua anticamera, in Vaticano o dovunque decidesse di trascorrere il suo sacro ritiro, sarebbe fitto forse ancor più di quello che si svolge attualmente attorno a lui in piena carica. Il Cardinale Segretario di Stato, l’attuale o chiunque altro al suo posto, dovrebbe moltiplicare attività e vigilanza anche per mettere le pezze all’emerito, oltre che al Papa in funzione. Come il povero Parolin ha appena fatto buttando un po’ di secchiate d’acqua sul fuoco acceso da una intervista di Francesco, prima ancora di essere trasmessa, nella quale Putin al Cremlino ha visto a portata di mano la resa di Zelensky in Ucraina con una bandiera bianca confezionata con lo stesso abito di Francesco, donato o dato in prestito.

MENO MALE CHE A PAPA FRANCESCO PIACCIONO I TEMI INTERNAZIONALI…

E meno male, per noi che di solito ci occupiamo di politica interna italiana, dei suoi partiti vecchi e nuovi, personali o personalissimi, che al Papa piacciono i temi internazionali. Figuriamoci se, come accadde a suo tempo a qualche suo predecessore, gli fosse piaciuta o interessata anche la politica interna italiana, e se ne fosse in qualche modo occupato tra udienze, interviste e simili.

Alle guerre mondiali “a pezzi” o in pillole di cui il Pontefice si occupa chiedendo inutilmente “per favore” di smetterla, si aggiungerebbero quelle per fortuna solo di carta che si combattono in Italia fra i partiti di maggioranza – spesso all’interno di essa stessa – e di opposizione, anche qui spesso al suo interno. Anzi, al loro interno, essendo abbastanza affollato di partiti e movimenti il cosiddetto “campo” di cui prendono ogni giorno le misure, o studiano gli aggettivi da applicare, la Schlein, Conte, Prodi, il sempre loquace e divertente Bersani portandosi appresso mucche, tacchini, bambole e quant’altro…

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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