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La Lega tira le somme (magre) dopo Pontida: Castelli lascia, Rosato dentro?
A Pontida Salvini duetta con Marine Le Pen ma non basta. Sabato e domenica si sono radunate appena 15-20 mila persone. Tiramani, ex deputato ed espulso dal Carroccio: “Non si porta a casa mai nulla”
Centomila persone. No, 50mila, anzi 15mila ma con punte di 20mila. Ballano, e non poco, i numeri sulla partecipazione al raduno di Pontida. Un tempo appuntamento imperdibile dell’estate dei militanti del Carroccio (con folklore e annesso rito dell’ampolla), oggi evento che deve trovare nuove idee per attrarre il pubblico di un tempo. “A livello territoriale, non essendoci più una partecipazione attiva, se le persone non sono coinvolte perché dovrebbero impegnarsi e fare centinaia di chilometri per sentire cosa? Sempre le stesse cose da anni: si parla di autonomia, di federalismo ma non si porta a casa nulla”, ci dice Paolo Tiramani, ex deputato leghista e sindaco di Borgosesia (VC) espulso a marzo dal partito.
DA PONTIDA IL RICHIAMO A UMBERTO BOSSI (NON PRESENTE)
Dal palco della manifestazione è stato fatto più volte il nome di Umberto Bossi, padre nobile del partito non presente a questa edizione. Un anno fa, all’indomani della debacle elettorale, Bossi aveva creato il Comitato per il nord, con la promessa di “riconquistare gli elettori del Nord, visto il risultato elettorale del 25 settembre per rilanciare la spinta autonomista”. Da allora sono stati tanti ad abbandonare il partito. “Via via stanno andando via tutti. Tra parlare di federalismo e inneggiare il Ponte sullo stretto ce ne passa. Questo partito non rappresenta più le istanze del Nord, è diventato il partito di Salvini, e basta”. Non sono poche le recriminazioni della “vecchia guardia” al leader accentratore. “Sulla questione migranti il Ministro competente Piantedosi, che è stato indicato dalla Lega e sta combinando un disastro – aggiunge Tiramani -. Io credo che sia un partito destinato a perdere consenso”.
MARINE LE PEN SUL PALCO DI PONTIDA E IL RICHIAMO AL CENTRODESTRA EUROPEO
In tema di rinnovamento l’evento era stato anticipato da un video in cui il vicepremier Matteo Salvini faceva “doppiare” in francese dall’AI un discorso in cui invita tutti alla partecipazione a quello che presenta non come un evento di partito ma un luogo in cui “le persone discuteranno di molti temi: di università, di lavoro, di ambiente, di cultura”. L’appello è rivolto ai francofoni perché Pontida ha aperto le porte a Marine Le Pen, a voler sottolineare, ancora una volta, il legame con il Rassemblement national in vista della creazione di un centrodestra europeo. Un’iniziativa con un ritorno, in termini di voti per il Carroccio, tutt’altro che scontato. “Secondo me non è una buona idea perché rischia di allontanare tutta quell’area moderata, anche di centrosinistra che sposava il partito per questione legate al federalismo – aggiunge Paolo Tiramani -. Diventa sempre di più la brutta copia di Fratelli d’Italia ma tra l’originale e la copia è normale che gli elettori preferiscano l’originale”.
L’EX MINISTRO CASTELLI ABBANDONA LA LEGA
Abbandona la Lega di Salvini anche Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia e delle Infrastrutture, da tempo in rotta con l’attuale segretario Matteo Salvini, e annuncia l’addio proprio da Pontida. “Quest’anno niente tessera: non sarò complice del tradimento del Nord – ha detto a Repubblica -. Da Salvini deriva meridionalista”. Una emorragia che riguarda gli storici esponenti leghisti. “Tutti gli esponenti storici stanno andando via perché è cambiato il mood. Questa non è più la nostra Lega, non ci sono più ideali. – continua Tiramani -. Questo è solo il partito di Salvini, è una ultradestra nazionale nella quale non mi ci ritrovo e come me tanti altri”.
LEGA: FUORI CASTELLI DENTRO ROSATO?
Ma se in tanti scappano dalla Lega, altri vorrebbero arrivare. È il caso di Ettore Rosato, deputato di Italia Viva, tra i più dialoganti, in rotta con la linea renziana del partito che sta valutando l’ingresso nella Lega di Salvini. “Ci manca solo lui – conclude ironico l’ex deputato Tiramani – La Lega continua a raccattare gente da altri partiti e manda via i suoi storici, li espelle o li fa allontanare. Non so che strategia sia, secondo me è fallimentare ma non è più un mio problema”.