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L’agroalimentare italiano brinda e pasteggia per la sospensione dei dazi USA

Dazi Usa

Per favorire la ripresa delle relazioni internazionali spedita alla Casa Bianca una forma di Grana Padano stagionata oltre 20 mesi da circa 40 chili dipinta con il tricolore italiano e la bandiera americana. E dagli USA arriva lo stop a nuovi dazi

Dazi USA goodbye? Forse è ancora presto per dirlo, ma intanto la filiera dell’agroalimentare festeggia lo stop ai dazi aggiuntivi USA che gravavano come spade di Damocle sulle esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali, liquori, amari e limoncello.

Secondo quanto ha rivelato Coldiretti, per riallacciare i rapporti con la Casa Bianca dopo l’infausta era Trump, il Vecchio continente avrebbe pensato di prendere per la gola il nuovo inquilino e la scelta è ovviamente ricaduta sui prodotti italiani: una maxi forma di Grana Padano da 40 chili dipinta con i colori di entrambe le bandiere.

È FINITA LA GUERRA DEI DAZI USA – UE?

“L’accordo tra USA e Ue – fa sapere sempre Coldiretti – arriva a poco meno di un anno e mezzo dall’entrata in vigore di rincari ulteriori dei dazi USA del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’unione Europea, per iniziativa di Donald Trump alla quale ha fatto successivamente seguito una escalation che ha portato all’entrata in vigore il 10 novembre 2019 di tariffe aggiuntive della Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei che salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell’elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021”.

COSA DICONO GLI IMPRENDITORI DI CASA NOSTRA

Dato che il made in Italy ha appena salvato oltre mezzo miliardo, gli imprenditori dell’agroalimentare italiano non possono che essere felici. Abbiamo raccolto il commento di Lisa Ferrarini, presidente dell’omonimo Gruppo che negli Stati Uniti è presente col prosciutto di Parma stagionato nelle cantine di Lesignano de’ Bagni, salami, mortadella e burro non OGM: “Dal nostro osservatorio stiamo vedendo una buona vivacità nella richiesta dai nostri clienti negli Stati Uniti. Oltre ai consumi delle famiglie sta ripartendo la richiesta da parte del mondo della ristorazione, grazie ad una campagna vaccinale entrata nel vivo, dopo mesi di blocco totale. Questa è una buona notizia anche per gli statunitensi perché negli ultimi mesi veniva segnalato un aumento di prodotti contraffatti che nulla avevano a che fare con il Made in Italy.”.

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