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L’autogol del calcio: perché gli assembramenti per l’Inter vanno bene?

Assembramenti Inter

Migliaia di persone in Piazza Duomo per festeggiare lo scudetto dell’Inter, ma gli assembramenti fanno male soprattutto alle partite Iva del mondo della ristorazione che temono di dover chiudere a seguito di nuove restrizioni

La polemica tra la Rai e Fedez ha assorbito gran parte dell’attenzione mediatica, ma c’è un altro evento che ha suscitato non pochi mal di pancia: gli assembramenti dei tifosi radunati in massa in piazza Duomo a Milano per festeggiare lo scudetto dell’Inter. Tantissima gente, tutta accalcata, pochissime mascherine. E, tra loro, probabilmente, nessun parente di vittime del Covid o di ristoratori che hanno dovuto chiudere per arginare la pandemia. Un autogol del calcio, ma pure dell’amministrazione cittadina di Beppe Sala, col presidente della Regione, Attilio Fontana, che non ha mancato di sottolineare come gli assembramenti per l’Inter fossero “prevedibili” e, vista la diffusione del Covid nel Nord Italia, molto “pericolosi”.

“Era probabile che eventi del genere si potessero verificare. L’importante è che non si verifichino più. Bisogna chiedere alle persone il rispetto delle misure di sicurezza. Mi auguro e spero che non aumentino i contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane”, ha infatti commentato Fontana, bacchettando dunque la gestione di Sala. A stretto giro è però arrivata la replica del Prefetto che sostiene che con piazza Duomo chiusa la situazione sarebbe potuta diventare ancora più pericolosa, in assenza di altri spazi sufficientemente grandi per contenere quella folla.

ASSEMBRAMENTI PER L’INTER BRUTTO SPETTACOLO PER LE PIVA

Il giudizio più duro sui fatti di Milano è stato espresso però dal popolo delle partite Iva e, in particolar modo, da Paolo Capurro, Presidente di ANBC-Fipe, Associazione Nazionale Banqueting e Catering: “Le immagini della festa scudetto dell’Inter che i tifosi hanno messo in scena ieri in Piazza Duomo a Milano ci lasciano senza parole: trentamila persone, una sull’altra, senza alcun distanziamento e in molti casi senza mascherina. Non era forse un pericolo assolutamente prevedibile? E poi ci dicono che i nostri imprenditori, fermi da 14 mesi, non potranno tornare a lavorare almeno fino ad agosto perché gli eventi creano il rischio di assembramenti. Con quale faccia le Istituzioni potranno addurre ancora questa motivazione dopo lo scempio a cui abbiamo assistito?”

“Mi auguro che i comportamenti irresponsabili di ieri non provochino eventuali ulteriori restrizioni. – conclude Capurro – Sarebbe veramente il colmo. La nostra Associazione promuove quotidianamente il rispetto della legalità, anche quando le norme imposte ci vedono in disaccordo, anche quando trovano nei nostri imprenditori il capro espiatorio da ben 14 mesi! Oggi, purtroppo, amarezza e rabbia sono i sentimenti che proviamo per una situazione che ci vede sull’orlo del collasso totale. Ogni qual volta crediamo di aver toccato il fondo accade qualcosa che ci fa ricredere, e le immagini di ieri sera sono la conferma. L’ennesima beffa che siamo costretti a digerire! Se le conseguenze di questa situazione saranno il fallimento delle nostre imprese e la disoccupazione di tutti i dipendenti, qualcuno dovrà assumersene la responsabilità.”

 

 

 

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