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Le carnevalate della politica sui trattori

Meloni

I trattori travolgono la politica facendone coriandoli di Carnevale. I Graffi di Damato

Notoriamente schierata contro Giorgia Meloni e il suo governo, da cui si sente minacciata più di quanto la premier si senta perseguitata dai suoi attacchi continui, la Repubblica di carta avrebbe dovuto aprire oggi con la notizia che ha invece sistemato a metà della prima pagina, non molto visibile, presa da un sondaggio appena effettuato da Demos e riferito da Ilvio Diamanti. “Cala la fiducia nella premier”, annuncia il quotidiano che ricorda ancora sotto la testata il suo fondatore Eugenio Scalfari, come l’Unità Antonio Gramsci.

“La fiducia verso il governo ha toccato il livello più basso dal secondo governo Conte”, aggiunge e conclude la sintesi dello stesso Diamanti precisando tuttavia che “viviamo in tempi incerti” e “l’incertezza coinvolge tutti gli ambienti politici e sociali”, come appunto negli ultimi giorni del secondo governo Conte. Tanto da indurre nel 2021 il capo dello Stato a mandare a Palazzo Chigi Mario Draghi quasi come un commissario con l’appoggio, convinto o finto, di una larga maggioranza parlamentare della quale non faceva parte soltanto il partito della Meloni. Che non a caso fu stravotato nelle elezioni politiche sopraggiunte nella tarda estate del 2022, con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza ordinaria della legislatura.

A spiegare i “tempi incerti” di un sondaggio che pure vede calare la fiducia nella Meloni e nel suo governo osteggiato – ripeto – dalla Repubblica di carta è sullo stesso giornale l’ex direttore della Stampa Massimo Giannini con un editoriale che dice tutto nel suo titolo: “Ma a sinistra solo silenzio”. Non possono parlare per essa – la sinistra, estesa dal Pd alle 5 Stelle, dai rossoverdi ai resti scomposti di quello che voleva essere il terzo polo – le mucche portate in giro in questi giorni dagli agricoltori ed evocate dall’editorialista sulla falsariga di Pier Luigi Bersani. Che a suo tempo le identificò con la destra, in generale, immaginandole nella sede del suo partito, al Nazareno.

Con le mucche e i mezzi che le accompagnano per le strade e nelle piazze continua a conversare meglio la destra, persino facendosi concorrenza interna, che la sinistra. “L’asta”, l’ha chiamata nel suo titolo di copertina il Riformista di Matteo Renzi sistemando sorridenti su un trattore Matteo Salvini e Giorgia Meloni, il primo reclamando festosamente più di quanto avesse già offerto l’altra ai protestatari, cioè l’esenzione dalla cosiddetta Irpef agricola per i redditi sino a diecimila mila euro l’anno.

Sul trattore la Meloni è stata sistemata, immaginata e quant’altro anche da Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, sensibile al richiamo del Segretario di Stato del Vaticano a favore dei dimostranti, uomini o animali che siano. Ad Avvenire ha fatta eco Il Quotidiano del Sud con questo titolo da circo: “Meloni doma i trattori accogliendo (quasi) tutte le richieste”. Cioè facendo dal governo la parte (autocritica) delle opposizioni. Siamo d’altronde in tempo di Carnevale.

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