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Le feste di Natale di Giorgia Meloni, con un occhio agli imminenti impegni politici

Meloni

Fatti, sorprese e maschere in politica. I Graffi di Damato

Quella foto della premier Giorgia Meloni da sola con la figlia abbracciata davanti agli addobbi natalizi, ma anche un’altra precedente scattatale seduta alla recita della bambina a scuola, mentre l’ex compagno in piedi a poca distanza cercava di godersi anche lui lo spettacolo della loro comune bambina, hanno acceso fantasie sulla prima festa della coppia, separata dalla scorsa estate. Quando la premier annunciò clamorosamente la fine della relazione con Andrea Giambruno, vittima un po’ della sua sbruffoneria sessista in uno studio Mediaset in prova, ma ancor più dell’invadenza, a dir poco tollerata dalla stessa azienda con la diffusione delle immagini e del sonoro letteralmente rubate, in cosiddetta bassa frequenza, da un’altra trasmissione in quel momento in crisi di ascolto e di spazio, elementi vitali, specie per una televisione commerciale.

Non si sa se lo scoop – aggravato dalla pretesa dell’autore Antonio Ricci di ricevere prima o poi i ringraziamenti della premier scampata, secondo lui, all’unione con un uomo che l’avrebbe meritata poco o per niente – abbia migliorato ascolti e introiti pubblicitari di quella striscia di spettacolo. Gli effetti familiari a casa Meloni, tuttavia, sembrano permanere. In questi giorni, ogni tentativo di valutarne meglio la consistenza, per esempio cercando di sapere se vi sono state occasioni di incontri, di scambi di auguri e simili – preceduti peraltro da una breve comparsa di Andrea Giambruno, sia pure in assenza della premier, alla festa del partito dei “fratelli d’Italia” – ogni tentativo, dicevo, di valutare meglio la situazione si è infranto contro un riserbo assoluto degli interessati. “Nessuna indiscrezione sulle feste in famiglia, con Giambruno o senza”, ha battuto Monica Guerzoni sull’edizione elettronica del Corriere della Sera, assente anche oggi, come ieri, nelle edicole chiuse per le feste. Ma, temo, anche per contenerne i costi aggravati dalla generale flessione delle vendite dei quotidiani e di altri articoli, non proprio stampati, che spesso li hanno sostituiti sui banchi o appesi a qualche supporto.

Di ben altra natura sono invece i problemi politici della Meloni in questa fine d’anno, alla vigilia di quanto dirà domani il suo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in commissione alla Camera sulla legge di bilancio appena approvata al Senato; ma ancor più – reclamano le pur divise opposizioni – sul dissenso già espresso pubblicamente dalla bocciatura, sempre a Montecitorio, del trattato sul Meccanismo europeo di stabilità, o “Salva Stati”. Una bocciatura votata dai gruppi parlamentari della Lega, di Fratelli d’Italia e dal M5S. Anche se quest’ultimo è presieduto non da un omonimo, ma dallo stesso Giuseppe Conte che aderì al Mes con un governo da lui gridato: il secondo dei due realizzati nella scorsa legislatura, con maggioranze di segno opposto. Ma del Mes e dintorni sarà probabilmente costretta a parlare la stessa Meloni. il giorno dopo nella conferenza stampa di fine anno.

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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