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Le mosse di Berlusconi

Berlusconi

I Graffi di Damato. Ma come sta davvero Silvio Berlusconi nel suo blindatissimo rifugio sardo?

Ma Silvio Berlusconi, 84 anni o quasi 85, da compiere il 29 settembre, come sta davvero? O “come si sente” nel suo abituale rifugio sardo d’estate, per ripetere la domanda rivoltagli per telefono da Roma da Ugo Magri, il quirinalista della Stampa al quale evidentemente non è stato possibile – o permesso – di raggiungerlo fisicamente? Eppure sono stati appena ricevuti in villa a Porto Rotondo, con tanto di documentazione fotografica, e con Berlusconi curiosamente sempre in una maglietta dello stesso colore, l’ex portiere del Milan e campione europeo Gianluigi Donnarumma, Giorgia Meloni e l’attaccante svedese di calcio Zlatan Ibrahimovic.

“Grato” per la domanda formulata da Magri con esplicito riferimento alle “voci che si alternano, qualche volta allarmanti”, Berlusconi ha risposto che, pur non essendoci “alcun motivo di allarme, gli effetti del cosiddetto “long covid” si fanno ancora sentire in modo severo, danno una stanchezza profonda” ed altri fastidi “collaterali”. “Ma lentamente ne sto uscendo”, ha assicurato l’ex presidente del Consiglio. Di cui peraltro qualche giorno fa, in una intervista al Corriere della Sera rilasciata dopo avere accompagnato la Meloni nella visita a Villa Certosa, Ignazio Larussa ha testimoniato una guida quasi spericolata della macchina elettrica da golf in quello che lo stesso Berlusconi ha definito, parlandone con Magri, “il favoloso e ormai famoso Parco del Presidente”, che sarebbe naturalmente lui. A proposito del quale Ibrahimovic ha twittato dopo l’incontro: “La potenza non fa le cose giuste, fa solo la storia”.

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Eppure, al povero Magri curioso di sapere perché mai non avesse “ancora firmato per i referendum radicali e della Lega sulla giustizia”, o se avesse “in programma di farlo”, oppure nutrisse “delle riserve al riguardo” Berlusconi ha risposto, testualmente: “Non ho alcuna riserva. I referendum toccano argomenti che sono quelli tradizionali di Forza Italia, tanto è vero che i nostri militanti hanno raccolto le firme anche in questo agosto in tutte le città italiane”, anche nel Comune – aggiungo io – in cui si trova la villa sarda dell’ex presidente del Consiglio. Per cui è curioso che lui non si sia fatto accompagnare da autisti, segretari e quant’altri nei giorni e nelle ore apposite per firmare i sei moduli, quanti sono i referendum promossi appunto da radicali e leghisti. Il che, escluse le “riserve”, ripropone la domanda iniziale su come stia davvero Berlusconi. A meno che non faccia parte di una precisa strategia della comunicazione quest’aria misteriosa ch’egli finisce per accreditare sulla sua salute, al di là di qualche assicurazione e dei ringraziamenti a quanti se ne occupano, come fa Mina da anni con i suoi ammiratori, e fece a suo tempo Greta Garbo.

È difficile tuttavia proprio per le regole, chiamiamole così, della comunicazione da lui ben conosciute che in queste condizioni Berlusconi possa essere davvero il candidato al Quirinale che ogni tanto accredita il suo alleato Matteo Salvini. D’altronde, l’unico progetto o traguardo politico di cui l’ex presidente del Consiglio accetta di parlare è il partito unico di centrodestra, riproposto anche a Magri contestandone l’impressione che occorra prima delle elezioni un chiarimento tra partiti dei quali due sono al governo e uno – forse il più votato ormai degli altri due – all’opposizione. “Ventisette anni di centrodestra che si fondano su valori e programmi condivisi non si cancellano perché ci siamo divisi su una scelta specifica, per quanto importante”, ha detto l’uomo del mistero sanitario meglio custodito al mondo, almeno in quello libero, Corea del Nord quindi a parte.

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