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Le parole di re Silvio

Berlusconi

“Eccomi”, dice Berlusconi. Altro che il “Rieccolo” di Montanelli a Fanfani… I Graffi di Damato

 

Cronache da un angolino del pianeta Terra che, nonostante tutto, continua a ruotare attorno a se stesso e, contemporaneamente, attorno al Sole che l’illumina e scalda a turno nelle varie parti. Mentre milioni di italiani sono incollati ai televisori di casa per assistere all’incoronazione del quarantesimo re britannico, Carlo III, e della moglie – ex amante – Camilla, centinaia di migliaia sono incollati invece nelle stazioni ferroviarie a verificare i ritardi dei treni a cosiddetta grande velocità da loro prenotati e alcune centinaia di anziani ma anche giovani aderenti al partito Forza Italia raccoltisi a Milano ne venerano per 21 minuti di video e audio il fondatore Berlusconi. Che è naturalmente “Supersilvio” nella titolazione su tutta la prima pagina del Giornale ancora di famiglia, sia pure parziale da qualche giorno per intervenuta vendita all’editore di altri quotidiani dell’area di centrodestra. O di destra-centro, vista la prevalenza elettorale e parlamentare della destra, appunto, di Giorgia Meloni.

Diversamente da Carlo III, di soli tredici anni meno anziano di lui e deciso a stare al suo posto “per servire, non per essere servito”, come recita una vecchia formula di quella monarchia, Berlusconi nella sua nuova versione “messianica” o “liturgica”, come l’ha definita la Repubblica, è sembrato deciso, a torto o a ragione, a farsi servire. A qualcosa tuttavia serve, anche secondo la poco o per niente riverente Repubblica, la permanenza di Berlusconi: a “coprire tutto” come una “manta” – ha scritto Emanuele Lauria – perché tra i forzisti, divisi fra l’obbedienza e la disobbedienza a Meloni premier, “la guerriglia continua e anzi si estende”. E di successione al vecchio monarca repubblicano neppure a parlarne, sempre secondo il cronista e analista di Repubblica perché “la corsa è già finita, malgrado l’attivismo di Antonio Tajani, che pure  – a sentire l’opposizione interna – aveva organizzato la convention milanese per farsi incoronare”, come Carlo a Londra.

Anche l’ex direttrice del Secolo d’Italia Flavia Perina sulla Stampa ha ricavato l’impressione che “il sovrano di Arcore non abdicherà”. Lo stesso Berlusconi, d’altronde, si è proposto al suo pubblico in adorazione dicendo “Eccomi”, con tanto di camicia e giacca, sia pure ancora ospedalizzato. Altro che il famoso “Rieccolo” dato da Indro Montanelli a suo tempo ad Amintore Fanfani per celebrarne la capacità di tornare sulla scena dopo esserne stato o essersene sdegnosamente allontanato. “Supersilvio” è lì, pur tra ospedale e casa, peraltro poco distanti, come un paracarro. Che aiuterà, fra l’altro, Meloni a sopravvivere alla scrittrice Michela Murgia, spintasi sul Corriere della Sera, alle prese con un tumore che l’ha ridotta agli ultimi “mesi”, a sperare solo di morire dopo la caduta della Meloni per potersela godere. La premier, di rimando, le ha augurato di vivere ancora abbastanza per vederla cadere, appunto. Altra stoffa e altro stile, direi.

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