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Le sorprese di Papa Francesco in tv da Fazio
L’intervista di Papa Francesco su Nove: più promozionale per sé o per l’intervistatore Fazio? I Graffi di Damato
Francesco, il Papa che ha voluto seguire Fabio Fazio anche sulla Nove, la rete che riesce a pagare più della Rai, gli ha concesso un’intervista non so dirvi francamente se più promozionale per sé, con tutti i problemi che ha, o per l’intervistatore di laicissima fede, immagino. Che si è disobbligato con un pò di avarizia -spero involontaria- riconoscendo all’augusto ospite da remoto la qualifica di “massima autorità morale del pianeta”, escluso quindi tutto il resto dell’immenso mondo che pure esiste. E al quale credo che Dio non sia estraneo. Come sotto sotto, pur parlando dall’”altrove” in cui si è rifugiato, ha riconosciuto persino Beppe Grillo interrompendo il lungo silenzio impostogli forse dalla sorpresa di vedere il suo Giuseppe Conte ancora impegnato nella politica italiana.
Consapevole evidentemente dei confini ben più estesi di un magistero così modestamente rappresentato qui dal Papa di “una Chiesa in crisi”, ha detto lo stesso Grillo, il comico genovese si e ci ha chiesto nella rappresentazione improvvisata del suo ultimo, anzi penultimo spettacolo, prenotandoci per il prossimo, perché Dio si diverta a “giocherellare” tanto con noi. Che siano obbligati a vivere fra le tante guerre, grandi e piccole, che ci assediano anche da vicino e che non si spengono per quanti ceri anche metaforici accenda il Papa, per quanti appelli lanci, per quanti inviati mandi in giro per le terre messe a ferro e a fuoco dai soliti, ostinati, ricorrenti piromani comunque esonerati dall’Inferno: quello con la maiuscola che ha fatto, quanto meno, le fortune di Dante Alighieri come narratore.
PAPA FRANCESCO, TRA DIMISSIONI SMENTITE E QUEL DIAVOLO DI BEPPE GRILLO
Già, proprio di questo Inferno, con tutti i suoi gironi e anfratti, il Papa un po’ troppo generosamente -mi permetto di osservare- ha detto a Fazio che gli piace immaginarlo “vuoto”. Non ha voluto lasciarvi uno spazio non dico a quell’impenitente che in 54 anni d sacerdozio, sugli 87 compiuti il mese scorso, lo sfidò con una confessione insincera, “ipocrita”, e si vide giustamente rifiutare l’assoluzione. Se non a questo peccatore falsamente penitente, se non a quelli che gli rendono la vita difficile nella Curia romana, se non a chi lo ha fatto appena sentire solo o isolato nella benedizione agli omosessuali, o a chi dubita della sua pubblica devozione per il compianto Benedetto XVI, un posto nell’Inferno -dico io- se lo sarà pure meritato uno come Hilter. Di cui purtroppo esistono epigoni qua e là nel mondo: per esempio, quelli che praticano anche il terrorismo per uccidere gli ebrei ovunque vivano o si nascondano.
Santità, La prego, visto che per fortuna ci ha appena assicurati, ispirando i titoli dei giornali, che non è questa, né sembra vicina l’ora delle sue dimissioni per stanchezza o delusione, non mi faccia tentare addirittura da quel diavolo di Beppe Grillo che col dito alzato si sente preso in giro, diciamo così.