Il presidente della Repubblica Mattarella ha partecipato alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale
“EVERSIVI GLI ATTI CONTRO L’INFORMAZIONE”
“Ogni atto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo contro la Repubblica”. Non ha usato metafore o giri di parole il presidente della Repubblica Mattarella alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale. Ai giornalisti l’invito a “contrastare le adulterazioni della realtà”.
Di fronte alle aggressioni che ‘si infittiscono’, come quella contro il cronista de La Stampa a Torino da parte di militanti di CasaPound, Mattarella ha detto che “l’informazione è esattamente questo: documentazione di ciò che avviene senza sconti”.
Un richiamo sullo stato “indecoroso” delle carceri. Poi una battuta quando, citando le personalità colpite da attentati, ha parlato della “sindaca di Berlino”, con il femminile. “Spero si possa ancora dire”, ha sorriso con un riferimento indiretto della proposta della Lega, poi ritirata, contro l’uso del genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato negli atti pubblici
MATTARELLA, L’INFORMAZIONE TUTELA IL SISTEMA DELLE LIBERTA’
“Il ringraziamento più intenso riguarda il prezioso e talvolta non facile compito di seguire e interpretare il mondo delle istituzioni e della politica, dandone notizia ai cittadini, esprimendo opinioni, suggerimenti, critiche che – non va mai dimenticato – sono essenziali nella vita democratica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare.
“Le preoccupazioni e gli interrogativi che lei ha presentato sono comprensibilmente numerosi – ha aggiunto rivolgendosi al presidente dell’Asp, Adalberto Signore -. Anzitutto quello sulla libertà di informazione. Nella società dell’informazione globale è del tutto superfluo richiamare l’importanza e il valore che l’informazione riveste per il funzionamento della democrazia e per un’efficace tutela del sistema delle libertà. La democrazia, infatti è, prima di tutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle”.
MATTARELLA: “INFORMARE E’ DOCUMENTARE SENZA SCONTI”
“Va sempre rammentato – ha sottolineato Mattarella – che i giornalisti si trovano ad esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo, come anche a Torino nei giorni scorsi: documentazione di ciò che avviene, senza obbligo di sconti”.
L’APPELLO AI GIORNALISTI: “CONTRASTARE LE ADULTERAZIONI DELLA REALTA’”
Per il capo dello Stato “alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati in maniera corretta. Informazione, cioè, anche come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti”.
IL CAPO DELLO STATO: “DERIVA DI VIOLENZA CONTRO ESPONENTI POLITICI”
“C’è un altro aspetto inquietante – ha avvertito il presidente della Repubblica -: il diffondersi di una sub cultura che si ispira all’odio. Una violenza che, come lei ha detto, da verbale diventa frequentemente fisica”. Mattarella ha citato “il tentativo di grave attentato a Trump”, oltre a quelli subiti dallo slovacco Fico, dall’ex sindaca di Berlino Giffey, dal marito di Nancy Pelosi. “E’ fondamentale e doveroso – tenuto a precisare – ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici”.
L’indicazione del capo dello Stato è di “adoperarsi sul piano culturale contro la pretesa di elevare l’odio a ingrediente, a elemento legittimo della vita: una spinta per retrocedere nell’inciviltà. Si registrano anche un crescente antisemitismo, l’aumento dell’intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia. Un odio che viene spesso alimentato sul web, che va non soltanto condannato ma concretamente contrastato con rigore e severità”, ha argomentato il presidente della Repubblica per poi ammonire: “vi sono, in giro per il mondo, molti apprendisti stregoni, incauti nel maneggiare…”.
MATTARELLA, PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE GARANZIA DI DEMOCRAZIA
“Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica – ha ricordato Mattarella – devono rivolgere la massima attenzione e sostegno. Si è aperta la discussione sulla opportunità di una nuova legge organica sull’editoria, come avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria. È inevitabile tenere conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. È responsabilità della Repubblica e della Unione europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto”.
“LIBERTA’ DEI MEDIA CANTIERE IMPEGNATIVO PER UE E STATI”
Il presidente della Repubblica ha fatto riferimento a “questioni non nuove, tanto è vero che l’Unione europea ha approvato proprio nell’aprile di quest’anno, in un confronto tra Parlamento europeo e Consiglio Ue, il nuovo Regolamento sulla libertà dei media, ora in fase di progressiva attuazione, a partire dall’8 novembre prossimo per quanto riguarda i diritti dei destinatari dei servizi di media, vale a dire i cittadini”.
“In sintesi – ha aggiunto -: promozione del pluralismo e della indipendenza dei media in tutta la Ue, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche; pubblicità sui fondi statali destinati a media o piattaforme; garanzia del diritto dei cittadini alla gratuità e pubblicità delle informazioni; indipendenza editoriale dei media pubblici; protezione della libertà dei media dalle grandi piattaforme; istituzione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media per promuovere una applicazione coerente di queste norme”. Per il capo dello Stato, “come si vede”, è “un cantiere e un percorso impegnativo per la Ue e per gli Stati membri, coscienti del valore che questo tema ha per la libertà del nostro continente. Tema, aggiungo io, impegnativo per tutti coloro che del mondo dell’informazione sono parte”.
MATTARELLA, PIATTAFORME DIGITALI NON HANNO MENO OBBLIGHI
Poi il monito alle “piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi” che si sono affiancate “ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv” e sono “divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi. Appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile dei protagonisti a sottrarvisi”.