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Una Lega più “tedesca”, il piano Giorgetti per un nuovo centrodestra al governo

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La manovra di Giancarlo Giorgetti per avvicinare la Lega alla coalizione tedesca Cdu/Csu ha un obiettivo: rendere meno populisti i toni e preparare il centrodestra per il governo che verrà

Il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti vuole stringere i legami con la Germania, avvicinare la Lega alla Cdu/Csu (l’Unione Cristiano-Democratica guidata da Angela Merkel) e trasformare il centrodestra in un partito dai toni meno populisti per diventare pronto per governare.

I VIAGGI DI GIORGETTI IN GERMANIA

Come ha scritto Repubblica, Giorgetti si è recato a Berlino, verso la metà di ottobre, “accompagnato da Paolo Alì (Alternativa popolare) per incontrare alcuni esponenti dei conservatori tedeschi e in particolare Marian Wendt, giovane presidente della Commissione Petizioni al Bundestag, da sempre attivissimo nei rapporti tra Roma e Berlino”.

I LEGAMI TRA GIORGETTI E WENDT

Secondo la ricostruzione del quotidiano romano, fu proprio Wendt a organizzare in primavera, insieme all’Ambasciata tedesca, l’arrivo dei primi pazienti italiani che erano finiti in coma per il coronavirus negli ospedali tedeschi. Negli ultimi mesi, poi, Wendt sarebbe diventato “il tramite con la reggente del più importante partito conservatore in Europa, Annegret Kramp-Karrenbauer”.

IL DOCUMENTO

Repubblica spiega che Wendt, in queste settimane, sta lavorando insieme a Giorgetti a un documento che dovrebbe essere pubblicato all’inizio dell’anno prossimo, “possibilmente con il supporto di entrambi i partiti di Kramp-Karrenbauer e Matteo Salvini”. Secondo le indiscrezioni, il testo dovrebbe uscire prima del congresso di metà gennaio che nominerà un successore alla presidenza della Cdu.

UNA CDU PIÙ A DESTRA E UNA LEGA PIÙ AL CENTRO

Le fonti sostengono che potrebbe essere il governatore della Csu Markus Söder a intraprendere il compito non facile di succedere ad Angela Merkel per la corsa alla cancelleria. Giorgetti, durante i suoi colloqui con la Cdu, potrebbe aver già espresso la sua preferenza per Friedrich Merz, il candidato più avverso dal merkelismo e maggiormente orientato a spostare la Cdu a destra.

IL PIANO GIORGETTI

Giorgetti e alcuni esponenti di spicco della Cdu starebbero dunque pensando di proporre una strategia comune sul futuro economico dell’Europa e sulle sfide dei prossimi mesi. Questo balzo verso il centro potrebbe essere finalizzato a discutere più da vicino i temi caldi del prossimo anno: abbattimento del debito (che Giorgetti osteggia) e rilancio dell’economia nell’ottica di una grande attenzione ai bisogni delle piccole e medie imprese, cuore del capitalismo manifatturiero tedesco e italiano.

TAGLIO A TASSE E BUROCRAZIA

L’idea – come ha scritto Repubblica – “è quella di sottolineare l’importanza, per il rilancio economico, di tagliare le tasse, di abbattere la burocrazia, di disegnare la sfida digitale in modo tale da non lasciare fuori le piccole imprese, di favorire un venture capitalism che renda più facile e diversificato l’accesso delle piccole imprese ai finanziamenti”.

LE PAROLE DI WENDT

“Per la Cdu/Csu è importante che la Lega mostri l’intenzione di diventare un vero partito di centro, che smetta di usare la retorica populista e anti-europea degli anni scorsi, quelli particolarmente accesi sull’immigrazione”, ha detto Wendt. “La Lega è un partito che governa da decenni, con successo, alcune regioni italiane e molte amministrazioni locali”.

ALLEANZE IN EUROPA

Secondo Repubblica, la Lega “non può fare a meno dei conservatori tedeschi, dunque dell’azionista di maggioranza dei Popolari europei, se vorrà abbandonare il gruppo della destra populista anche a Strasburgo per approdare nel Ppe”. “Ma quello è ancora un cammino lungo”, ha spiegato Wendt.

LE PAROLE DI GIORGETTI

“Al Governo sono incapaci e il premier cadrà presto”, ha Giorgetti in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando che “il Paese è più impaurito che incazzato. Ed è depresso. Ma quando la paura finirà potrebbe esplodere. Al Governo c’è una banda di incapaci, che si tiene in piedi solo grazie a una favorevole congiunzione astrale. E l’opposizione è ancora una compagnia di ventura, vincerà a mani basse le prossime le elezioni, quando ci saranno, ma non è pronta a governare. È come se il centrodestra di oggi avesse paura di un altro centrodestra, diverso, che invece è proprio quello che serve all’Italia”.

SU SALVINI E MELONI

“Salvini ha fatto una mossa giusta – ha continuato Giorgetti – e subito la Meloni ha protestato, per ragioni di competizione elettorale. Ma il leader della Lega ha ragione se prova a non farsi cuocere a fuoco lento per gli anni restanti della legislatura. Deve utilizzare questo non breve tempo per uscire dal personaggio che gli hanno cucito addosso, e acquisire l’affidabilità di uomo di governo, interna e internazionale. É una sfida anche per lui. Il suo straordinario successo politico è stato infatti costruito fuori dal Palazzo, nei social e nelle piazze, e questo lo spinge giustamente a non fidarsi del Palazzo e delle sue manovre. Ma per governare l’Italia ci vogliono alleanze e credibilità, non basta un forte consenso elettorale. Anche il Pci ce l’aveva, ma non l’hanno fatto mai neanche avvicinare al governo”.

SU RENZI

Come ha scritto HuffPost, sulla possibilità che il governo cada Giorgetti ha detto che “tre mesi fa ho detto a Salvini: guarda che tu devi sperare che vinca Biden. E sai perché? Perché Renzi è suo amico, o almeno crede di esserlo, e con lui alla Casa Bianca si sentirà più forte, penserà di avere l’arma nucleare, e magari sarà disposto a forzare la mano e a rischiare. Sta accadendo. Ho visto che ha anche postato una sua foto con il nuovo Mr President, come a dire: in Italia mi sottovalutate, ma io ho amici potenti”.

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