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Legge olimpica, ok primo passaggio per guardare al futuro

Legge Olimpica

La Camera ha dato il via libera al provvedimento, varato a febbraio dal Cdm, che ora si trasferisce al Senato. Vediamo cosa prevede la legge olimpica

Primo sì del Parlamento alla legge olimpica che, in tempi di emergenza coronavirus e di blocco alle attività sportive, suona come un invito alla ripresa di una – seppur graduale – normalità. Ieri la Camera ha dato il via libera in prima lettura al provvedimento che ora passa al vaglio del Senato. L’impianto del testo rimane quello del decreto varato in Consiglio dei ministri a febbraio con qualche novità tra cui la creazione del Forum per la sostenibilità e l’eredità dei Giochi invernali e il divieto di pubblicità e commercializzazione parassitaria.

COSA PREVEDE LA LEGGE OLIMPICA

Uno dei capisaldi della legge olimpica è la nascita della società infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026, partecipata al 35% sia dal ministero dell’Economia e delle Finanze sia dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Scende invece al 10% ciascuna la partecipazione della Regione Lombardia e della Regione Veneto, e al 5% ciascuna quella della Provincia di Trento e della Provincia di Bolzano. Il capitale sociale è pari a 1 milione di euro, di cui 700mila euro totali versati dal Mef e dal Mit. Compito della società — in base alle indicazioni del Comitato organizzatore — è quello di predisporre il piano degli interventi, rispettare il cronoprogramma, occuparsi della localizzazione e delle caratteristiche tecnico-funzionali e sociali delle opere, di definire ordine di priorità e tempi di ultimazione delle opere e quantificazione del loro costo con relativa copertura finanziaria.

In arrivo anche un nuovo Consiglio olimpico formato da 15 membri — che non ricevono alcun compenso — con un rappresentante ciascuno proveniente da Cio, Coni, Comitato paralimpico internazionale, Comitato paralimpico italiano, Comitato organizzatore, Infrastrutture Milano Cortina 2026, Forum per la sostenibilità, Ufficio dello sport, ministero degli Affari esteri, Regione Lombardia, Regione Veneto, Provincia autonoma di Trento, di Bolzano, Comune di Milano, di Cortina d’Ampezzo. All’interno di questa rosa vengono scelti il presidente e due vice.
Nel provvedimento si ribadisce che le funzioni di Comitato organizzatore dei Giochi vengono svolte dalla Fondazione Milano Cortina 2026 che è stata costituita il 9 dicembre scorso. Alla Fondazione il compito di gestire, organizzare, promuovere e comunicare gli eventi sportivi relativi ai Giochi in base agli indirizzi generali del Consiglio Olimpico congiunto.

Una parte del provvedimento riguarda la titolarità e la tutela delle proprietà olimpiche che sono, ad esempio, la bandiera, il simbolo, il motto e gli inni. Si stabilisce che non si può creare un collegamento indiretto fra marchio o altro segno distintivo dell’evento idoneo a indurre in errore il pubblico sull’identità degli sponsor ufficiali; di non dichiarare nella propria pubblicità di essere sponsor ufficiale senza esserlo; non si può promuovere il proprio marchio o altro segno distintivo, non autorizzato dall’organizzatore, per attirare l’attenzione del pubblico, durante gli eventi, generando l’erronea impressione di essere sponsor; non si può vendere o pubblicizzare prodotti o servizi abusivamente contraddistinti, anche in parte, dal logo o da altri segni distintivi dell’evento. L’uso dei marchi olimpici viene dunque riservato in via esclusiva al Cio, al Coni, al Comitato organizzatore, alla Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 e ai soggetti autorizzati dal Cio. La limitazione d’utilizzo si applica alle parole “olimpico”, “olimpiade”, “Milano Cortina” in combinazione con l’anno 2026 e al simbolo “Agitos”.

In arrivo garanzie pubbliche fino ad un massimo di circa 58 milioni se le Olimpiadi dovessero subire limitazioni, spostamenti e il Comitato organizzatore dovesse rimborsare quanto ricevuto dal Cio a titolo di anticipo sui diritti tv.

Un corposo capitolo è poi dedicato alle finali di tennis ATP Torino 2021-2025. Viene istituito un Comitato ATP Finals, presieduto dal sindaco di Torino o da un suo delegato, e composto da un rappresentante del presidente della giunta regionale del Piemonte, da un rappresentante dell’autorità di governo competente in materia di sport e da uno della Federazione italiana tennis. Il Comitato deve svolgere “funzioni di coordinamento e monitoraggio in ordine alla promozione della città e del territorio” mentre la Federazione italiana tennis è chiamata a curare – grazie a una convenzione con Sport e salute – “ogni attività organizzativa ed esecutiva diretta allo svolgimento della manifestazione sportiva”. Per la manifestazione torinese lo Stato fornisce controgaranzie “per un ammontare massimo complessivo di 44 milioni di euro fino al 31 dicembre 2024, ridotti di un ammontare massimo di 28,6 milioni di euro dal primo gennaio 2025 al 30 gennaio 2026” mentre alla Federazione Italiana Tennis arriveranno 3 milioni di euro.

Il Comune  di Torino è autorizzato a elaborare il piano delle opere e infrastrutture pubbliche e delle opere private destinate alla ricettività, alle attività turistiche, sociali e culturali, connesse ala finali dell’Atp.

LE ULTIME NOVITÀ INSERITE ALLA CAMERA

La commissione Cultura di Montecitorio, che ha esaminato il testo del decreto in sede referente, è intervenuta inserendo la creazione del Forum per la sostenibilità e l’eredità dei Giochi invernali. Istituito alla presidenza del Consiglio ha il compito di tutelare l’eredità olimpica e di promuovere iniziative utili a valutare l’utilizzo a lungo termine delle infrastrutture realizzate per i Giochi, il perdurare dei benefici sociali, economici e ambientali sui territori, anche con riferimento alle esigenze della pratica sportiva e motoria da parte dei soggetti disabili e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, in coerenza con i principi fissati dalla Carta olimpica e con le raccomandazioni dell’Agenda olimpica 2020.

Inoltre si è aggiunto il divieto di pubblicità e di commercializzazione parassitaria in relazione all’organizzazione di eventi sportivi o fieristici di rilevanza nazionale o internazionale non autorizzate dai soggetti organizzatori e con la finalità di ricavarne un vantaggio economico o concorrenziale. Previste in tal caso sanzioni da 100mila euro a 2,5 milioni di euro.

COZZOLI E BARELLI SULLA STAMPA

A parlare di sport oggi, sulle pagine dei quotidiani, anche Vito Cozzoli, amministratore delegato e presidente di Sport & Salute, e Paolo Barelli, numero uno della Federnuoto.

Intervistato da Avvenire, Cozzoli ipotizza un riavvio delle gare differenziato in base alla tipologia e alla specificità delle singole discipline mentre, sul fronte degli aiuti ai dipendenti del settore stante l’emergenza coronavirus, afferma che “con il governo stiamo lavorando a un pacchetto di misure più corposo e continuativo nel tempo” in modo da estendere il bonus di 600 euro “a una platea più ampia”. “L’auspicio — spiega Cozzoli — è che dopo settimane chiusi in casa lo sport possa essere uno dei motori della ripartenza”.

Fa i conti in tasca a casa sua Barelli che, sul Messaggero, stima perdite per circa 7 milioni di euro. Il presidente della Federnuoto parla anche di Sport e Salute: “L’ultimo governo ha confermato la volontà del precedente di continuare a valorizzare l’autonomia delle federazioni rispetto al Coni utilizzando come cinghia di trasmissione Sport e Salute. L’autonomia determinerà sempre di più il conseguimento di risultati positivi in ogni ambito”.

E sui soldi per gli Atp Finals, che rientrano nelle risorse delle federazioni, commenta: “Ritengo che Sport e Salute è giusto che si impegni per reperire, attraverso la propria indipendenza, ulteriori fondi da destinare all’organizzazione di eventi che portino lustro al Paese”.

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