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Ecco perché Italia è un Paese leader nell’economia circolare

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Cosa si è detto e chi c’era alla presentazione del libro “Economia circolare – Materie Prime, digitale, mobilità: il paradigma italiano” edito da Start Magazine e realizzato in collaborazione con l’Icinn

Si è tenuta il 15 dicembre a Roma la presentazione del libro “Economia circolare – Materie Prime, digitale e mobilità: il paradigma italiano”, organizzato da Start Magazine. L’evento – introdotto dal direttore editoriale di Start Magazine, Michele Guerriero, e moderato dalla giornalista Enrica Belli di Rai Radio 1, conduttrice del programma radiofonico “Prima dell’alba” – ha visto la partecipazione del presidente di ANEV, Simone Togni, il presidente del CONOU, Riccardo Piunti, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, la senatrice di Forza Italia, Alessandra Gallone, la senatrice del Movimento Cinque Stelle, Gisella Naturale, il professore del Dipartimento Management dell’Università La Sapienza, Antonio La Sala, il direttore Affari Regolatori di IREN, Alessandro Cecchi, ed Emanuele Cardinale, Sustainability Manager di INWIT.

IL BILANCIO DEL 2022

L’anno 2022 rappresenta, per il mondo intero, un giro di boa, segnando una nuova consapevolezza nei confronti delle risorse e costringendo ad una rivoluzione i sistemi economici costruiti fino ad oggi. I recenti avvenimenti riguardanti il rialzo vertiginoso del prezzo del gas, delle difficoltà derivanti dal cambiamento climatico e della scarsità di materie prime vergini stanno evidenziando decennali logoramenti di un sistema economico lineare basato su presupposti di fatto insostenibili.

Il Circularity Gap Report ha evidenziato come negli anni dal 2015 al 2020 l’andamento dei consumi a livello globale abbia subito un’impennata dell’8% circa e come invece, dall’altro lato, tale crescita non sia stata accompagnata da un trend altrettanto positivo del tasso di riutilizzo dei materiali. Negli ultimi 5 anni siamo passati a livello globale da un consumo di 92,8 miliardi di tonnellate a 100,6 miliardi di tonnellate con un tasso di riutilizzo di materiale di appena il 3%. Di questi rifiuti il 90% di tutti i materiali estratti deve essere poi smaltito e non riutilizzato lasciando dunque la responsabilità ai diversi processi di riciclaggio e smaltimento dei Paesi il duro compito della gestione del rifiuto.

L’esplosione della domanda post-pandemia ha richiesto un’accelerazione della richiesta di materia prima che non solo non è riuscita ad incontrare l’offerta ma sbatte inevitabilmente la faccia contro un sistema economico lineare che non riesce strutturalmente a soddisfare le esigenze della popolazione. La strategia lineare forza inevitabilmente sempre di più la mano su un’aggressiva estrazione di materie prime vergini ormai scarse, sul rafforzamento dei sistemi di smaltimento di rifiuti ancora deboli e su un’inevitabile dipendenza verso i Paesi “produttori” di tali materiali.

TOGNI (ANEV): ENTI LOCALI SPESSO FAVOREVOLI, DINIEGO È SOPRATTUTTO PRECONCETTUALE

“Gli enti locali tendenzialmente sono favorevoli allo sviluppo delle rinnovabili. In ultimi 5 anni abbiamo avuto zero pareri positivi da parte delle sovrintendenze sui progetti che hanno portato, con il contenzioso davanti alla giustizia amministrativa, i proponenti vincere ed essere quindi autorizzati a realizzare gli impianti. Ciò dimostra un diniego soprattutto preconcettuale”. Lo ha detto il presidente di ANEV, Simone Togni, nel corso della presentazione del libro “Economia circolare – materie prime, digitale, mobilità: il paradigma italiano” organizzato da Start Magazine all’Hotel nazionale a Roma.

“Un altro elemento su cui stiamo cercando di sensibilizzare i soggetti interessati – ha spiegato Togni – è il fatto che parliamo di progetti soprattutto l’eolico che hanno una durata di vita limitata a 20 anni e che permettono di ristabilire la situazione paesaggistica alla situazione ante operam”. L’economa circolare nelle rinnovabili è un qualcosa che diventa una necessità, perché le materie prime che compongono un generatore eolico (che è composta principalmente da rame, acciaio e fibre composite) sono dei materiali che hanno un valore molto importante economicamente. Questo negli ultimi 2 anni ha accelerato il riciclo dell’impianto eolico, con un tasso di riciclo medio del 95%. Il riciclare e il riutilizzo hanno un aspetto ambientale importante, ma sicuramente la spinta maggiore la sta dando il valore residuo della materia, che migliora molto l’accelerazione rispetto al riciclo totale di questi macchinari”.

GALLONE (FORZA ITALIA): ITALIA DEVE FARNE IL PROPRIO MODELLO ASSOLUTO

“La prima cosa nel settore dell’economia circolare è la corretta informazione, che serve anche ai decisori per compiere le loro scelte. Il tema del passaggio da un’economia lineare ad un’economia circolare, per l’Italia che è un Paese trasformatore, è fondamentale. L’economia circolare è la risposta”. Lo ha dichiarato la senatrice di Forza Italia, Alessandra Gallone, nel corso della presentazione del libro “Economia circolare – materie prime digitale e mobilità: il paradigma italiano” organizzato da Start Magazine all’Hotel nazionale a Roma.

“In base al Fit for 55 – ha proseguito Gallone – entro il 2035 dobbiamo garantire le zero emissioni, non è detto che per non emettere emissioni di CO2 bisogna rinunciare a dei sistemi che metterebbero in difficoltà il mondo del lavoro e le imprese. Bisogna puntare di più su innovazione e ricerca per trovare sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 prima che vada nell’atmosfera. Italia deve fare dell’economia circolare il proprio modello assoluto. Noi potremmo essere assolutamente autonomi e indipendenti, anche per quanto riguarda il biogas”.

PIUNTI (CONOU): MODELLO DEL CONSORZIO FA DI NOI I PRIMI IN EUROPA NEL RICICLO DEGLI OLI USATI

“L’economia circolare – ha affermato il presidente del Conou – Consorzio Nazionale Oli usati, Riccardo Piunti – ci restituisce materie prime che altrimenti andrebbero disperse, è una delle medicine di questa fase di malattia del mondo. Quarant’anni fa è nata la nostra filiera e funziona meglio che ne resto d’Europa – ha aggiunto – e ciò grazie al Consorzio che non ha fini di lucro e funziona come ‘bilanciatore’ di questo sistema”.

“Dire che il 98% viene riciclato vuol dire che c’è un’attenzione altissima. Nel resto d’Europa manca invece un arbitro che svolga questo lavoro. Per questo l’Italia è prima e il modello dei Consorzi è quello che fa di noi i primi in Europa”, ha concluso Piunti.

CECCHI (IREN): TELERISCALDAMENTO ESEMPIO VINCENTE

Per il direttore Affari Regolatori di IREN, Alessandro Cecchi, il teleriscaldamento “è un’esperienza che si innesta nella traiettoria dell’economia circolare, assieme ai termovalorizzatori. La dimensione circolare inizia dalla domanda dove metto il sacchetto della spazzatura per poi ‘termovalorizzarlo’ con il valore aggiunto del riscaldamento. Oggi si parla di teleriscaldamento 4.0 in cui si combinano molte fonti in cui si combinano addirittura i calori di scarto dei server”.

IL PARADIGMA ITALIANO, INWIT: SONO TANTI I MODELLI DI CIRCOLARITÀ

“Il nostro business si sta orientando verso l’economia circolare. Stiamo muovendo la torre come servizio perché ospitiamo operatori. Ieri abbiamo lanciato un progetto con WWF Italia. Sono tanti i modelli di circolarità”, ha spiegato Emanuele Cardinale, Sustainability Manager di INWIT.

LA SALA (LA SAPIENZA): LA CIRCOLARITÀ ERA PRESENTE GIÀ PRIMA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Per il prof. Antonio La Sala dell’Università La Sapienza di Roma “la circolarità è un modello antico, già presente prima della rivoluzione industriale. Forse risale alla rivoluzione agricola. Oggi siamo in un’era diversa, le città sono reti, metabolizzano le risorse”.

 

(Articolo tratto da Start Magazine)

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