Per il centrodestra campano il tempo stringe: dopo il nulla di fatto nel vertice di ieri a Palazzo Chigi, anche Rotondi (DcR) e Carpentieri (FdI) lanciano l’allarme sull’assenza di un nome per dare il via alla campagna elettorale
Dopo l’annuncio ufficiale della candidatura di Roberto Fico, cresce la pressione sul centrodestra per individuare un nome in grado di competere con l’ex presidente della Camera.
A poche settimane dal voto per le regionali, il centrodestra sembra ancora in affanno nel chiudere il cerchio in Campania. Tutto sembra dipendere dal braccio di ferro sul Veneto, dove il nome da indicare rimane conteso tra Fratelli d’Italia e Lega, mentre giungono richieste di urgenza da parte degli alleati sul territorio.
IL CASO CIRIELLI E I NOMI SUL TAVOLO
Lo stallo si traduce in un’impasse sul territorio campano. Sul nome di Edmondo Cirielli non c’è stata ancora l’apertura ufficiale, sebbene il viceministro degli Esteri si muova già da leader della coalizione.
Dopo settimane di trattative e nomi sul tavolo, negli ultimi giorni sembrava aver preso quota l’idea di un candidato “civico” che provi a rompere lo schema politico tradizionale e a limitare i danni nella regione, dove il centrosinistra sembra destinata a mantenere il pallino del gioco. Alla candidature “politiche” di Cirielli, Mara Carfagna (Noi Moderati) e Giosy Romano (commissario della Zes) – si sono aggiunti i nomi del rettore della Federico II Matteo Lorito e del prefetto di Napoli Michele di Bari, oltre a quello, suggestivo ma già smentito dall’interessato, di Aurelio De Laurentis, passando per Gennaro Sangiuliano, che sembra però destinato a un ruolo diverso.
NESSUNA INDICAZIONE DAL VERTICE DI PALAZZO CHIGI
L’attesa si concentrava sul vertice di maggioranza fissato per ieri a Palazzo Chigi. La speranza delle forze di coalizione era che la riunione tra Meloni, Salvini, Tajani e Lupi potesse finalmente sbloccare l’impasse sui candidati da proporre per le tre regioni. La risposta non è arrivata, al punto che il leader di Noi Moderati, a margine del vertice, ha smentito che la riunione avesse come oggetto l’indicazione dei candidati.
GLI APPELLI DAL TERRITORIO: ROTONDI E CARPENTIERI
Ma il tempo stringe e sono diverse ormai le voci, tra gli alleati di governo, a chiedere di sbloccare l’impasse nelle tre regioni. Tra queste quella di Gianfranco Rotondi, considerato l’erede della Dc, che ha alzato il tono dell’allerta con un post su Facebook (e annuncia anche una sortita in Puglia, l’altro fronte su cui il centrodestra si muove a tentoni): la mancanza di una decisione rapida sul nome rischia di tradursi in una resa, consegnando la Campania nelle mani del M5S.
Un appello che giunge anche dai rappresentanti dei partiti di governo sul territorio campano. Da ultimo anche Nunzio Carpentieri si è unito agli appelli all’urgenza: “Chi ogni giorno fa politica sul territorio, mettendoci la faccia, comincia ad avere seri problemi a giustificare l’enorme ritardo con il quale il centro destra si sta avvicinando alle elezioni regionali in Campania”, scrive il consigliere regionale di Fdi, che rilancia la candidatura di Cirielli: “La candidatura a Presidente del Viceministro Edmondo Cirielli, sul tavolo già da molte settimane, era e rimane la soluzione migliore e più credibile, per storia, per impegno e per radicamento territoriale. E, invece, stiamo leggendo nomi che, pur se autorevolissimi, hanno davvero poco a che fare con la politica e con le nostre comunità. Tutto questo ha davvero poco senso. Basta, ora ci tocca decidere, perché ora è il momento della responsabilità.