Al via l'8 dicembre Atreju, il grande appuntamento politico e culturale di Fratelli d’Italia. Il…
L’offerta di Unicredit per Banco Bpm manda su tutte le furie Giorgetti e Salvini. Ecco perché
L’offerta di Unicredit per il 100% di Banco Bpm suscita la reazione dei ministri Giorgetti e Salvini, che parlano di golden power ed evocano lo spettro del complotto ai danni dell’accordo Bpm-MPS
L’offerta di Unicredit per accaparrarsi il 100% di Banco BPM manda su tutte le furie i ministri Giorgetti e Salvini, mentre il resto della politica tace. Il tentativo del gruppo milanese di acquistare Banco BPM e diventare la terza banca d’Europa ha suscitato reazioni contrastanti nei Palazzi. Sembra sfumare il progetto del terzo polo bancario sostenuto dal Governo. Salvini grida al monopolio, Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, parla di Golden Power.
L’OFFERTA DI UNICREDIT MANDA SU TUTTE LE FURIE GIORGETTI E SALVINI
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha ventilato la possibilità di utilizzare il Golden Power, sottolineando che l’operazione è stata comunicata ma non concordata col Governo”.
“L’operazione è stata comunicata ma non concordata col Governo. Vedremo, come è noto esiste la golden power. Il governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso”, ha detto il Ministro Giorgetti, secondo quanto riporta Ansa.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Salvini, che solleva il fantasma del complotto contro l’accordo BPM-MPS, che ora rischia di saltare.
“A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà. L’interrogativo mio e dei tanti risparmiatori è: ma Bankitalia c’è? Vigila? “, ha detto Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Meloni condivide la presa di posizione del suo vice Salvini contro UniCredit, al grido di “le concentrazioni non mi piacciono”? Per di più proprio mentre il gruppo milanese è impegnato in un ambizioso e positivo progetto in Germania che potrebbe creare un grosso gruppo europeo con le radici in Italia? Anziché andare all’attacco delle banche italiane, il governo farebbe bene a ratificare subito il nuovo MES, la cui mancata ratifica da parte dell’Italia viene usata contro di loro indebolendone l’azione negli altri paesi Ue”, è il commento di Benedetto Della Vedova, senatore di + Europa su X.
IL PIANO DI UNICREDIT
Unicredit ha promosso un’offerta pubblica di scambio volontaria da 10.086.832.606 euro per tutte le azioni di Banco BPM. Se verrà accettata vedrà la luce un gruppo con capitalizzazione da 73 miliardi di euro (62,3 miliardi Unicredit, 10,7 Banco).
Se l’operazione andrà in porto nascerà un gruppo con una capitalizzazione pari a 73 miliardi, valore che emerge dalla somma dei valori in Borsa. Quota che potrebbe salire fino al 9,90% se si riuscisse a chiudere anche l’acquisizione di Monte dei Paschi di Siena, già in mano alla banca guidata da Giuseppe Castagna per il 5%.
PERCHE’ UNICREDIT PUNTA A BANCO BPM
L’Europa ha bisogno di banche più forti per far crescere la propria economia e riuscire a competere contro gli altri principali blocchi economici, ha sottolineato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit.
“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha dichiarato Andrea Orcel.