Luca Pancalli non si ricandida alla guida del CIP: anche lui in corsa per la guida del Coni?
Luca Pancalli ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza del Comitato Italiano Paralimpico (Cip) nelle elezioni del prossimo 26 giugno, che decreteranno la nuova guida dello sport paralimpico italiano. “Sto riflettendo sulle mie scelte future”, ha dichiarato all’Ansa.
Nonostante la sua prudenza, l’ipotesi di una sua candidatura alla presidenza del Coni si fa sempre più concreta. Dopo 25 anni ai vertici dello sport nazionale, tra la Federazione Italiana Sport Disabili (prima che il CIP diventasse un ente autonomo nel 2017) e i suoi incarichi nel Coni, Pancalli potrebbe essere uno dei nomi forti per succedere a Giovanni Malagò, fermo restando il limite dei tre mandati, che in molti vorrebbero rimettere in discussione.
CHI È LUCA PANCALLI
Figura di spicco dello sport italiano, Luca Pancalli è stato protagonista sia come atleta paralimpico che come dirigente sportivo.
Nato a Roma il 16 aprile 1964, si è inizialmente distinto nel pentathlon moderno, una disciplina che unisce nuoto, scherma, equitazione, tiro a segno e corsa. La sua carriera subì una svolta drammatica nel 1981, quando un incidente equestre durante una gara in Austria gli causò una lesione spinale, rendendolo paraplegico.
Nonostante l’infortunio, Pancalli trovò nel nuoto paralimpico una nuova opportunità per esprimere il suo talento. Ha partecipato a quattro edizioni dei Giochi Paralimpici (New York 1984, Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996), conquistando 15 medaglie: 8 ori, 6 argenti e 1 bronzo.
Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha dedicato la sua carriera alla promozione dello sport paralimpico e alla dirigenza sportiva.
CARRIERA NEL CONI
Pancalli vanta una lunga esperienza all’interno del Coni, dove ha ricoperto per più mandati il ruolo di vicepresidente. Il suo impegno è stato fondamentale per il riconoscimento e l’integrazione dello sport paralimpico nel sistema sportivo nazionale.
Entrato nella dirigenza del Coni nei primi anni Duemila, Pancalli ha segnato un momento storico con la sua nomina a vicepresidente nel 2001, la prima volta per un dirigente legato allo sport paralimpico. È stato riconfermato nel 2005 e nel 2009, contribuendo in modo decisivo al processo che ha portato alla piena autonomia del CIP nel 2017.
Il suo lavoro si è concentrato anche sul miglioramento delle condizioni degli atleti con disabilità, garantendo maggiori finanziamenti, strutture adeguate e un riconoscimento istituzionale più forte.
NON SOLO PANCALLI PER IL POST-MALAGÒ AL CONI
Il nome di Pancalli diventa ora un’opzione concreta per riempire il vuoto che lascerà, salvo sorprese, Giovanni Malagò, il cui mandato alla guida del Coni termina quest’anno.
Tra i candidati più accreditati c’è anche Carlo Mornati, attuale segretario generale del CONI e capo missione alle Olimpiadi di Parigi 2024, che punta sugli straordinari risultati della spedizione azzurra.
In vista di un’eventuale presidente donna, le piste conducono a Diana Bianchedi, ex schermitrice olimpica e già prima vicepresidente del CONI, vicina allo stesso Malagò, e Silvia Salis, ex campionessa di lancio del martello e attuale vicepresidente vicario.
Un’altra ipotesi è Marco Di Paola, attuale presidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), al suo terzo mandato, e gradito ai ministri Abodi e Lollobrigida.
Con la scadenza delle candidature fissata per il 5 giugno, i prossimi mesi saranno decisivi per delineare il futuro della guida del Coni.