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Lucia Borgonzoni. La leghista che sfida Bonaccini in Emilia Romagna

Lucia Borgonzoni

Chi è Lucia Borgonzoni, la senatrice leghista che da stasera inizia ufficialmente la campagna elettorale per la presidenza dell’Emilia Romagna

E’ il giorno dell’incoronazione ufficiale a candidata del centrodestra in Emilia-Romagna per Lucia Borgonzoni. La 43enne senatrice leghista riceverà l’investitura al PalaDozza di Bologna direttamente dal leader del partito, Matteo Salvini, che sarà affiancato – forse come messaggio beneaugurante – da cinque presidenti di Regione del Carroccio: Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Attilio Fontana (Lombardia), la neo eletta Donatella Tesei (Umbria), Luca Zaia (Veneto).

CHI E’ LUCIA BORGONZONI

Nata a Bologna, Lucia Borgonzoni è nipote del pittore Aldo Borgonzoni, antifascista, partigiano e per alcuni anni iscritto al Partito Comunista. Diplomata all’Accademia delle Belle Arti della città felsinea, ha lavorato come pittrice e designer. Si è avvicinata alla Lega a 12 anni grazie alla madre, ha detto durante un’intervista, smentendo categoricamente di essere stata di sinistra “da giovane”. All’inizio degli anni Duemila Borgonzoni ha cominciato a militare nel partito e nel 2009 è stata eletta consigliere provinciale, carica che ha lasciato due anni dopo per entrare nel consiglio comunale bolognese. Nel 2016 si è candidata alla poltrona di sindaco e al ballottaggio con Virginio Merola (centrosinistra) ha sfiorato il colpaccio ottenendo il 45,4% delle preferenze.

Nel 2018 l’ingresso in Parlamento, al Senato, e poi la nomina a sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività culturali. In quella veste ha confidato: “Non leggo un libro da tre anni, studio sempre cose per lavoro. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e al teatro”.

I RAPPORTI FAMIGLIARI

Oltre al defunto nonno antifascista, Lucia Borgonzoni vanta un altro famigliare schierato su sponde politiche opposte, il padre Giambattista, architetto, che in occasione del ballottaggio con Merola aveva dichiarato di non votare per lei augurandole comunque “tutto il successo possibile”. “Penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre ma non la cura per il Paese. Quello degli immigrati è un problema gigantesco, non saranno i muretti bassi di Salvini a risolverlo” aveva aggiunto.

TRA L’AQUILA E LE SARDINE

E stasera il padre di Lucia Borgonzoni – che ha già detto di voler votare per l’uscente Stefano Bonaccini – non mancherà al flash mob contro la Lega, in programma a Piazza Maggiore, ideato da alcuni giovani bolognesi che si dicono “stanchi della propaganda sovranista e delle bufale di Salvini” come hanno riferito al Fatto Quotidiano. “Stretti stretti, proprio come le sardine, dimostreremo con l’ironia che Bologna non si lega”. Se dunque la candidata del Carroccio – sostenuta anche da Fratelli d’Italia, Forza Italia e da varie liste civiche – non può contare sull’appoggio del papà “sardina” può però contare su quello dell’aquila di Ligonchio. Iva Zanicchi ha fatto un endorsement per lei: “Voterò Lucia ma credo che la sinistra vincerà perché è radicata e perché ha governato bene”

LE POLEMICHE CON MEROLA

In attesa di quello che succederà stasera, vanno avanti le polemiche con il sindaco di Bologna. Ieri, durante la trasmissione “Tagadà” su La7, Borgonzoni ha affermato: “Dipendenti del comune di Bologna mi lasciano i pizzini sotto la porta perché hanno timore di chi amministra”. Parole che hanno scatenato le ire di Merola: “Sento affermazioni del tipo che i dipendenti comunali hanno paura del sottoscritto. Non mi risulta, magari Borgonzoni riceve i pizzini semplicemente perché non c’è mai e non si sa come aggiungerla. Ma se vogliono fare passare l’Emilia-Romagna come un regime hanno sbagliato prospettiva”.

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