Il fantasma dell’autoritarismo, il rapporto con l’Europa e la relazione privilegiata con gli Usa di Donald Trump: tutti i temi dell’intervista (scomoda) della Premier Giorgia Meloni al Time
Pietro Mascagni, Sofia Loren, Benito Mussolini, Edda Ciano, Mario Balotelli, Gina Lollobrigida ma anche Giorgio Armani, Luciano Pavarotti, Arturo Toscanini, Primo Carnera, Maria Montessori, Guglielmo Marconi, Enrico Berlinguer, Palmrio Togliatti, Eleonora Duse, Vittorio Emanuele II, Papa Giovanni XIII, Mario Monti e, chiaramente, Silvio Berlusconi.
È lunga (e non esaustiva) la lista di italiani ai quali il Time ha dedicato una copertina e, in questa lista, da oggi c’è anche la Premier Giorgia Meloni fotografata da Paolo Pellegrin. Per il numero di agosto Massimo Calabresi, capo della redazione di Washington per TIME, firma una lunga intervista – ritratto della presidente del Consiglio, corredata da immagini molto espressive, come da tradizione del Time.
IL CAMPO MINATO DEL FASCISMO
I toni del periodico più autorevole del mondo non sono mai (o quasi mai) morbidi con gli intervistati. Un atteggiamento confermato anche in questo caso. Calabresi affronta subito il primo, scomodo, tema: il fascismo. “«Sei una persona onesta», inizia, in un inglese nitido che dice di aver imparato dalle canzoni di Michael Jackson – scrive Calabresi -. «C’è qualcosa del fascismo che la mia esperienza ti ricorda? Qualcosa in quello che sto facendo al governo?»”. Calabresi, comprensibilmente, non risponde, ma riporta le preoccupazioni della direttrice dello IAI e dell’ex president Usa Joe Biden. “Dopo essersi costruita una reputazione moderata all’inizio, dicono, Meloni sta ora virando nuovamente a destra con l’ascesa al potere di Trump, compiendo piccoli ma riconoscibili passi per erodere la democrazia e aprire la strada a un’alleanza internazionale emergente di estremisti di destra che minaccia il liberalismo europeo del dopoguerra.
«Se si osserva il comportamento di altri leader autoritari, si nota che agiscono in modo incrementale», afferma Nathalie Tocci, professoressa alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies di Bologna. Ciò che preoccupa di Meloni, aggiunge Tocci, «è la direzione in cui si sta andando»”. Addirittura Joe Biden “ha citato la sua elezione come un esempio della minaccia che l’autoritarismo rappresenta per la democrazia globale”.
MADRE SINGLE, 48 ANNI, NON LAUREATA, PREMIER: IL TIME RACCONTA GIORGIA MELONI
Il lungo profilo della Premier Meloni prosegue, tra dettagli personali “48 anni”, “alta un metro e sessanta, madre single di origini operaie, senza una laurea”, e politici “si oppone a quello che definisce il globalismo “omologante”, ma al tempo stesso sostiene l’integrazione europea”, della “prima donna” eletta per “guidare l’Italia”.
L’APPROCCIO FILO AMERICANO DI UNA CONSERVATRICE EUROPEA TRADIZIONALE
“La capacità di Meloni di conquistare gli scettici è in parte una testimonianza delle sue evidenti doti politiche. «Si percepisce subito quando qualcuno è un animale politico», afferma un diplomatico con base a Bruxelles che l’ha osservata muoversi nei corridoi dell’UE”, riconosce Calabresi. Ma Meloni ha anche assunto posizioni sostanziali a favore delle alleanze occidentali. “Nonostante i lunghi rapporti tra l’Italia e Mosca, si è espressa con forza sulla necessità di sostenere l’Ucraina. Altrettanto importante per gli Stati Uniti, ha preso le distanze dalla Cina. L’Italia era stato l’unico Paese del G7 ad aver aderito alla Belt and Road Initiative, il vasto programma di prestiti per infrastrutture promosso da Pechino per aumentare la propria influenza globale a scapito di Washington – spiega -. Nel dicembre 2023, Meloni ha ritirato l’Italia dall’iniziativa. «C’erano ovviamente delle preoccupazioni al suo arrivo, dato il passato del suo partito», afferma un alto funzionario dell’amministrazione Biden. La decisione sulla Belt and Road, aggiunge, è stata «molto apprezzata»”.
IL RAPPORTO DI MELONI CON L’EUROPA
Non sempre facile il rapporto tra il Governo italiano e Bruxelles. “Meloni ha anche stretto un’alleanza con Ursula von der Leyen, che ha fatto affidamento su di lei per stabilizzare le relazioni dell’Europa con Trump dopo i suoi primi attacchi sul fronte commerciale – sottolinea Calabresi -. Questa nascente collaborazione ha alimentato le speculazioni secondo cui Meloni e i suoi alleati dell’estrema destra potrebbero, alla lunga, spodestare il blocco conservatore più tradizionale a Bruxelles, proprio come ha fatto in Italia unendo i partiti di centro e destra radicale”.
LA RISCOSSA DEL CONSERVATORISMO
Il “nazionalismo” in salsa italiana, secondo Calabresi, è “populista, identitario e filo-occidentale, ma comunque fedele alle alleanze europee e atlantiche”. Votato, stando alle parole della Premier, a “difendere ciò che siamo: la nostra cultura, la nostra identità, la nostra civiltà», afferma, seduta con le braccia e le gambe incrociate davanti a una bandiera italiana”. Una strategia che sta influenzando anche i vicini. “Dal Portogallo alla Romania, forze un tempo emarginate dell’estrema destra stanno superando i partiti conservatori tradizionali, in modo simile a quanto accaduto con il movimento MAGA negli Stati Uniti. Questo ha rappresentato una crisi per i governi centristi europei, i cui cittadini, per decenni dopo la Seconda guerra mondiale, hanno evitato di dare spazio alle forze di estrema destra”.
LE PAURE DEL TIME: IL FANTASMA DELL’AUTORITARISMO
Il lungo ritratto non rassicura, però, il Magazine statunitense da timori circa un rigurgito di tendenze autoritarie. “Ciò che inquieta di Meloni non è tanto il suo comportamento, quanto il modo in cui asseconda le forze che il nazionalismo ha scatenato in passato, proprio in un momento in cui le norme del dopoguerra stanno svanendo – scrive -. Anche lei sembra rendersene conto. Dopo l’intervista, Meloni si chiede ancora una volta come viene percepita dall’esterno. «Siete sinceramente preoccupati per qualcosa?», chiede. «Questa è la mia domanda.» In Europa, dove i fantasmi dell’autoritarismo e delle sue decine di milioni di vittime infestano ogni angolo del continente, è difficile non esserlo.”