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Mariotti (Confindustria) sul DL agosto: risposte governo inadeguate, cambiare rotta

Confindustria

I decreti varati dal governo per rispondere alla crisi provocata dal Covid-19 non rappresentano “una risposta adeguata alle esigenze di ripresa e crescita”. Francesca Mariotti, direttore generale di Confindustria, ha commentato così il DL agosto

Nel corso dell’audizione informale alla commissione Bilancio del Senato sul DL agosto, che si è tenuta ieri, il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, ha ribadito quello che la Confederazione degli industriali aveva già fatto presente nelle scorse settimane. Le misure adottate dal governo per rispondere alla crisi legata al Covid-19 mancano di interventi di ampia portata e sono ancora troppo “assistenziali”, frammentate e senza una chiara visione di fondo.

RISPOSTE INADEGUATE ALLA CRISI

Durante l’audizione, Mariotti è tornata all’attacco sostenendo che “gli interventi d’urgenza adottati dal governo, pur cercando di rispondere a pressanti istanze di ordine economico-sociale e nonostante le ingenti risorse complessivamente stanziate (circa 100 miliardi), non delineano ancora una risposta adeguata alle esigenze congiunturali e a quelle di ripresa e di crescita”.

MANCANZA DI UNA VISIONE DI FONDO

Secondo Mariotti “la frammentazione degli interventi, i numerosi provvedimenti attuativi non ancora adottati e l’assenza di una chiara visione di fondo, minano l’efficacia delle misure introdotte rispetto a un sistema economico la cui tenuta complessiva è messa a dura prova dalla crisi. Queste carenze rischiano di avere pesanti ripercussioni su cittadini e imprese, se non si modifica da subito la rotta”.

QUALCOSA DI POSITIVO

Qualche segnale positivo si intravede ma le misure, prese in un momento di emergenza, sono oggi ancora troppo ‘assistenziali’ e poco strutturali secondo il dg di Confindustria. Tuttavia, nel DL agosto, ha detto Mariotti: “emergono alcuni segnali di maggiore attenzione verso le esigenze delle imprese, sebbene parziali e non del tutto coerenti con le proposte formulate da Confindustria, che giudica positivi alcuni rifinanziamenti come il Fondo di Garanzia Pmi, Ipcei, automotive, contratti di sviluppo, come pure la proroga della moratoria di legge per i debiti bancari delle Pmi”.

RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Una delle priorità individuate da Confindustria è l’avvio di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, già sollecitata da metà luglio “con un documento di proposte concrete”. Secondo Mariotti serve un sistema che punti sulle politiche attive, per consentire di ricollocare le persone disoccupate e rendere più fluido e meno rigido il mercato del lavoro, con carattere di universalità.

COSA MANCA SECONDO CONFINDUSTRIA

Secondo gli industriali, però, “mancano diversi interventi prioritari e di più ampia portata, funzionali soprattutto a sostenere gli investimenti e a garantire, in via strutturale, la liquidità delle imprese. Tra questi, solo per citare alcuni esempi, il riconoscimento della cedibilità del Credito d’imposta 4.0 al sistema bancario sul modello dell’eco-bonus al 110%; la possibilità di modifica dei piani di ammortamento adottati dalle imprese, fino a sospendere l’imputazione in bilancio delle relative quote; le misure necessarie a garantire un più agevole recupero dell’Iva sui crediti non riscossi”. Hanno concluso augurandosi che si possa trovare spazio di discussione nell’iter di conversione del provvedimento.

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