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Cosa faranno Aeronautica e Marina militare in Indo-Pacifico?

Missione Congiunta Italia Giappone

La missione congiunta con il Giappone permetterà alle due Forze aeree di addestrarsi insieme su diverse attività in scenari operativi molto diversi tra loro, accrescendo così le reciproche competenze in termini di interoperabilità e di capacità operativa. Tutti i dettagli

Nel 1920, Arturo Ferrarin (Thiene, 13 febbraio 1895 – Guidonia Montecelio, 18 luglio 1941) e Guido Masiero (Padova, 24 agosto 1895 – Cinisello Balsamo, 26 novembre 1942) collegavano per la prima volta Roma e Tokyo per via aeronautica, avvalendosi di due biplani Sva di legno e tela (già resi famosi dal celebre volo su Vienna di Gabriele D’Annunzio del 09.08.1918, e dalle trasvolate sudamericane del 1919).

La loro trasvolata durò dal 14 febbraio al 31 maggio 1920.

Il 30 luglio scorso una squadriglia di aerei militari italiani è partita dalle basi di Pratica di Mare, Amendola e Pisa, per poi fare scalo a Doha (Qatar), Malé (Maldive) e Singapore, dove i velivoli hanno dovuto attendere due giorni che il tifone Khanun perdesse forza e rendesse nuovamente agibili i cieli del Mar Cinese Orientale, permettendo così l’atterraggio finale alla base di Komatsu (foto 3), nella prefettura di Ishikawa, nell’Impero del Sol Levante, il successivo 4 Agosto.

COSA FARANNO AERONAUTICA E MARINA MILITARE

In concreto, la squadriglia comandata dal Colonnello Luca Crovatti (Pordenone, 03.02.1973 – foto 4) è composta da tre caccia di 5^ generazione F-35A provenienti dal 32^ Stormo di Amendola e uno dal 6^ Stormo di Ghedi; tre KC-767A, di cui due in versione tanker per riferimento in volo e uno main body per trasporto di attrezzature e personale, e un velivolo G-550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning), sistema multi-sensore per sorveglianza aerea e C3 (Comando, Controllo, Comunicazioni) provenienti dal 14^ Stormo di Pratica di Mare; un aereo da trasporto tattico C-130J in assetto SAR (Search And Rescue) oceanico, proveniente dalla 46a Brigata di Pisa, mentre un ulteriore C-130J in assetto SAR oceanico, che ha scortato gli altri velivoli fino al Giappone, per poi rischierarsi a Singapore per garantire il rientro degli assetti italiani.

L’esercitazione congiunta italo-giapponese permetterà alle due Forze aeree di addestrarsi insieme su diverse attività in scenari operativi molto diversi tra loro, accrescendo così le reciproche competenze in termini di interoperabilità e di capacità operativa, testando altresì la capacità di expeditionary, ovvero capacità di rischieramento e operazioni del nostro Paese nell’operare anche in contesti così lontani dai confini nazionali.

NUOVI ORIZZONTI OPERATIVI: LA MISSIONE CON IL GIAPPONE

L’operatività delle forze armate italiane in questi nuovi orizzonti operativi – ben al di là dell’alveo denominato “Mediterraneo Allargato”, in cui finora sono state chiamate ad operare – verrà sancita, alla fine del 2023, da una missione oceanica che vedrà impegnata la Marina Militare, con la portaerei Cavour (foto 5) e la la sua squadra di scorta ad operare nelle acque degli Oceani Indiano e Pacifico, scacchiere nel quale, salpata il 06 Aprile 2023 dalla base di La Spezia, e per la durata di 5 mesi, è già presente la nave Francesco Morosini (foto 6), seconda unità della classe Pattugliatori Polivalente d’Altura (PPA), col compito di effettuare attività di Naval Diplomacy in quindici porti di quattordici Paesi del sud-est asiatico, mostrando (anche a fini commerciali) il livello delle specifiche capacità industriali italiane, nonché accumulare esperienze, anche logistiche, utili all’organizzazione della successiva missione della Cavour.

L’ANNUNCIO DELLA MISSIONE

Le basi per la effettuazione delle crociere in corso di effettuazione (dell’Aeronautica) e future (della Marina) sono state poste durante la visita del Ministro della Difesa Italiano Guido Crosetto (Cuneo, 19 settembre 1963) in Giappone, del 15/16 Marzo scorsi: al centro dei colloqui tenutisi il primo giorno (Foto 7) col pari grado giapponese Yasukazu Hamada (Futtsu, 21.10.1955), il rafforzamento del partenariato strategico tra Italia e Giappone e la collaborazione nella ricerca e sviluppo, non solo nel campo della difesa ma anche in quello civile, mentre – nel giornata successiva – vi è stata una serie di incontri bilaterali tanto con l’omologo nipponico, quanto con il Viceministro della Difesa dell’Ucraina, ed infine l’incontro trilaterale con gli omologhi di Giappone e Regno Unito (in agenda, lo sviluppo del progetto per il nuovo caccia denominato Tempest, che dovrebbe essere operativo nel 2035.

Il ministro Crosetto ha dichiarato il 16 marzo: “Una volta Indo-Pacifico e Mediterraneo erano aree considerate lontane tra loro. Oggi, invece, il mondo è diventato sempre più piccolo, le crisi sono aumentate e probabilmente in questo decennio la situazione peggiorerà. Il futuro del Mediterraneo dipende da ciò che succede nell’Indo-Pacifico e viceversa. Ed è per questo motivo che le nostre Nazioni devono lavorare e cooperare insieme. Soltanto unendo le forze riusciremo a contrastare la grandezza dei problemi e le sfide future”.

E non solo per meri motivi militari, bensì anche più squisitamente politici, per lanciare – segnatamente, alla Cina – un messaggio di compattezza e prontezza nel caso di un peggioramento della crisi nello stretto di Taiwan.

Non a caso, uno dei massimi scrittori di cose militari di tutti i tempi, Sun Tzu (544 a.C. – 496 a.C.), generale e filosofo cinese, cui viene attribuita la paternità di uno dei importanti trattai di strategia militare di tutti i tempi, L’arte della guerra, scrive: “L’uomo pacifico cammina con la spada al fianco”.

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Articolo pubblicato sul blog Elezioni e sistemi elettorali nel mondo

 

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