Dalle dimissioni agli stagionali, le misure contenute nel Ddl Lavoro approvato dal Senato in via…
Multe per chi non ha POS. Quell’emendamento che agita i negozianti
Un emendamento al dl sull’attuazione del PNRR prevede multe di 30 euro per negozianti e professionisti senza POS. Confcommercio: “non servono sanzioni, ma abbattimento di costi e commissioni e gratuità dei micropagamenti”. Esulta Codacons
Diciamoci la verità: l’obbligo di legge per negozianti e professionisti di avere un POS derivante dal decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, confermato ed esteso a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019), era rimasto castrato dalla mancata previsione di sanzioni per chi non ottemperasse. E tutto era finito all’italiana o, se preferite, a tarallucci e vino. Perché risulta davvero difficile imporre un obbligo senza multe per chi non lo osserva.
Ma adesso le cose potrebbero – forse – cambiare. Un emendamento al decreto legge sull’attuazione del Pnrr approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevede di fatti che chi non accetta pagamenti con bancomat o carte di credito, qualunque sia l’importo, sarà multato. La sanzione sarà almeno di 30 euro, più il 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento, e riguarderà tutte le transazioni per la vendita di prodotti e per prestazioni professionali.
L’EMENDAMENTO SULLE MULTE PER CHI NON HA IL POS
“A decorrere dal 1° gennaio 2022, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Per le sanzioni relative alle violazioni di cui al presente comma si applicano le procedure e i termini previsti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, a eccezione dell’articolo 16 in materia di pagamento in misura ridotta. L’autorità competente a ricevere il rapporto di cui all’articolo 17 della medesima legge n. 689 del 1981 è il prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione. All’accertamento si provvede ai sensi dell’articolo 13, commi primo e quarto, della citata legge n. 689 del 1981.
LA SECCA REPLICA DI CONFCOMMERCIO
Immediata la reazione delle associazioni di categoria, a iniziare da Confcommercio. “L’impulso alla diffusione dei pagamenti elettronici va perseguito mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di imprese e consumatori, a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti”. Per Confcommercio “puntare asimmetricamente sulle sole sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, peraltro già in pieno sviluppo. Al Parlamento e al Governo chiediamo dunque un cambiamento di rotta”.
Festeggiano invece dalle parti di Codacons. Per il presidente Carlo Rienzi: “Si tratta di una battaglia storica del Codacons che da ben 7 anni chiedeva a Governo e Parlamento di prevedere sanzioni per quei negozianti che impediscono ai propri clienti di pagare con carte e bancomat.”