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Nadef e Manovra: intenzioni e obiettivi del Governo Meloni

NaDef Manovra

L’andamento del Pil superiore alle attese dovrebbe tradursi in risorse aggiuntive a disposizione per Nadef e Manovra. Come si muove il Governo Meloni

Si va verso margini di manovra più ampi per il decreto bollette e la legge di bilancio. L’andamento del Pil superiore alle attese dovrebbe infatti tradursi in risorse aggiuntive a disposizione, tanto che secondo il vicepremier Antonio Tajani domani il Governo è pronto a mettere sul piatto tra i 7 e i 10 miliardi per dare priorità “ai sacrifici di famiglie e imprese”. I calcoli e le valutazioni sono ancora in corso e al ministero dell’Economia regna il massimo riserbo, ma dalle ipotesi che circolano il tesoretto da circa 10 miliardi di minor deficit lasciato da Draghi potrebbe aumentare di almeno 5 miliardi; a certificare i numeri sarà la Nadef attesa domani in Cdm, che dovrebbe varare anche la Relazione sull’aggiustamento di bilancio, ovvero il primo passo verso il nuovo pacchetto di aiuti per tutelare famiglie e imprese fino alla fine dell’anno. La stima preliminare sul Pil nel terzo trimestre (+0,5%) cambia il quadro delineato finora e si aggiunge al buon andamento dei conti pubblici, con il continuo miglioramento del fabbisogno (nei primi 10 mesi a 56,5 miliardi) grazie soprattutto al buon andamento dell’Iva.

La Nota di aggiornamento al Def, che il nuovo esecutivo deve aggiornare con il quadro programmatico, a questo punto modificherà anche le previsioni tendenziali e il deficit al 5,1% per il 2022 potrebbe essere rivisto ulteriormente al ribasso (dal 5,6% del Def di aprile), facendo così lievitare il tesoretto: le cifre che circolano indicano una forchetta tra il 4,6% e il 4,8%, il che aprirebbe uno spazio compreso tra circa 15 e 19 miliardi. L’effetto Pil si avrà anche sulla manovra: se buona parte delle risorse sul 2022 serviranno a finanziare il decreto aiuti quater, la parte restante verrà usata per gli anticipi di spesa, lasciando così spazi liberi per la legge di bilancio. Nel complesso la manovra dovrebbe arrivare a mobilitare una cifra intorno ai 40 miliardi, con una dote in deficit che potrebbe essere di circa 21 miliardi. La dimensione del tesoretto sarà nero su bianco nella Relazione con cui si chiede l’autorizzazione al Parlamento all’aggiustamento di bilancio, da approvare a stretto giro per consentire l’utilizzo dei nuovi margini fiscali. Il passo successivo sarà il nuovo pacchetto di aiuti, atteso la prossima settimana, con la proroga fino a fine anno dei crediti d’imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina.

Ancora in fase di studio l’intervento sul bonus sociale o la replica dell’una tantum da 150 euro, oltre all’introduzione di uno scudo di sei mesi per chi non riesce a pagare le bollette. La nuova Nadef fornirà anche un primo quadro di massima della manovra economica, che destinerà i tre quarti delle risorse al pacchetto energia. Per il resto, la legge di bilancio interverrà sul tema pensioni: le ipotesi sono tutte sul tavolo, dal bonus per rimanere al lavoro oltre 63 anni al restyling di quota 102 e al cuneo fiscale con il taglio di due punti tramite un decreto fiscale collegato. Il Governo ha già espresso la volontà di intervenire sulle cartelle esattoriali, nonostante i buoni risultati raggiunti finora con la strategia di compliance. In chiave Pnrr, il Governo dovrà anche sbloccare la spending review rimasta al palo rispetto ai target, ma in vista della manovra sono anche molte altre le misure allo studio: estensione della flat tax, conferma dei fringe benefit, riduzione della tassazione sui premi di produttività, revisione del superbonus e del Reddito di cittadinanza.

Estratto di un approfondimento di Nomos. 

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