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Regionali Marche, Acquaroli eletto coi voti di Azione, Italia Viva e +Europa

L’Istituto Cattaneo analizza i flussi elettorali delle ultime elezioni regionali nelle Marche vinte dal presidente uscente Francesco Acquaroli

La stabilità degli elettorati del nuovo bipolarismo. Questo è uno dei dati più rilevanti che emerge dal voto regionale nelle Marche. L’analisi è dell’Istituto Cattaneo che, come succede per ogni elezione, analizza i flussi elettorali che hanno dato forma al risultato delle urne.

LA STABILITÀ DEGLI ELETTORATI

I partiti dell’area di centrodestra e l’insieme dei patiti del cosiddetto “campo largo” sono riusciti a mantenere “più o meno le stesse percentuali di voti dal 2019 ad oggi. Nel caso delle Marche, troviamo anche una perfetta somiglianza tra le percentuali registrate da questi due blocchi nella sequenza Europee-Regionali del 2019-2020 e del 2024-2025”.

LA POLIITICA NAZIONALE INFLUENZA LA POLITICA LOCALE

L’analisi dei dati fatta dall’Istituto Cattaneo rileva che “i risultati delle regionali (sia nel 2020 sia nel 2025) siano stati prodotti in misura preponderante da orientamenti di fondo dell’elettorato, influenzati principalmente dal rapporto degli elettori con temi e leader della politica nazionale, e solo in misura secondaria dalla specifica offerta di candidature al livello regionale”.

Non una buona notizia per la minoranza visto che il consenso per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non sembra essere scalfito dagli anni di governo. “Le elezioni del 2020, spesso interpretate come un “momento di svolta”, in quanto portarono alla prima alternanza nel governo regionale, riflettevano in realtà la svolta che c’era già stata alle europee del 2019 con il riallineamento verso il centrodestra di una grossa quota di elettori precedentemente “transitati”, negli anni 2013-2018, per il voto ai Cinque Stelle (una quota superiore a quella che il CD aveva ceduto in precedenza ai 5S)”, scrive ancora l’Istituto.

CRESCONO I CONSENSI DELLA COALIZIONE DI ACQUAROLI

La coalizione che supporta il presidente Acquaroli ha incrementato i suoi consensi “come del resto era già accaduto nel 2020” “rispetto alle precedenti europee, mentre il campo largo si è ristretto”. Le ragioni possono essere rintracciate nel “positivo rapporto tra governo regionale e nazionale e con una domanda di continuità nella gestione delle risorse pubbliche”.

ACQUAROLI ELETTO GRAZIE (ANCHE) AI VOTI DI AZIONE, ITALIA VIVA E +EUROPA

L’analisi dei flussi “pesata” con un’astensione vicina al 50% rivela anche qualche altra indicazione. “Considerando la stima dei flussi su Ancona e Pesaro, possiamo ragionevolmente ipotizzare che circa 3 punti percentuali dei 52,4 ottenuti da Acquaroli provengano dall’elettorato dell’area “liberal-democratica” del centrosinistra (Az,, Iv, +Eur). Dall’altra parte, Ricci, che ha ottenuto il 44,4% dei voti, oltre ad essere stato penalizzato da questo primo fenomeno, ha anche sofferto per la significativa flessione nel tasso di partecipazione al voto degli elettori 5 Stelle e AVS. L’entità di questo secondo fenomeno non è stimabile sulla base dei nostri dati. Si può comunque dire con certezza che non meno di 2 punti percentuali siano venuti a mancare a Ricci per effetto di questo secondo fattore”.

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