Nelle mense il Green non Pass. La posizione degli Avvocati di Milano

Secondo i legali “non esiste alcuna normativa che imponga nelle mense l’adozione di ulteriori e diversi metodi di tutela che, in un qualche modo, costringa il datore di controllare se il dipendente sia stato, o meno, sottoposto a vaccinazione e sia, o meno, titolare di idonea certificazione denominata green pass”

L’obbligo del Green pass nelle mense aziendali sarebbe sovrabbondante e pleonastico. Insomma, “non serve” perché le “norme di sicurezza esistono già”. È quanto sostiene la Commissione del Diritto del Lavoro dell’Ordine degli Avvocati di Milano.

I legali fanno comunque sapere di essere in attesa “di un auspicato chiarimento da parte del legislatore”, ma nel mentre, argomenta l’Ordine dei legali milanesi in una nota, “si deve rilevare la netta distinzione esistente tra la ristorazione commerciale, aperta al pubblico, e la ristorazione aziendale accessibile solo ai lavoratori, i quali ne usufruiscono sul posto di lavoro presso cui sono già in vigore protocolli e presidi di sicurezza”.

Il datore di lavoro, chiarisce l’Ordine, “deve adottare tutti i sistemi e i criteri per la miglior tutela della salute e dell’integrità fisica (e morale) dei propri dipendenti” e “non esiste alcuna normativa che imponga l’adozione di ulteriori e diversi metodi di tutela che, in un qualche modo, costringa il datore di controllare se il dipendente sia stato, o meno, sottoposto a vaccinazione e sia, o meno, titolare di idonea certificazione denominata green pass”. Non esiste, conclude l’Ordine, “alcun obbligo diverso da quelli sopra identificati per l’accesso alla eventuale mensa aziendale, se tale luogo è nelle pertinenze dell’azienda”.