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Non solo ReiThera: ecco e-Vax di Takis, l’altro vaccino italiano

Vaccino E-vax Takis

Se tutto va bene, le sperimentazioni dovrebbero concludersi in autunno, ma il vaccino italiano anti Covid e-Vax ideato dalla Takis di Castel Romano e sviluppato con Rottapharm Biotech di Monza ha già numerosi vantaggi rispetto ad altri vaccini

Via alla sperimentazione di un altro vaccino anti Covid Made in Italy. Dopo Reithera, il siero ideato dalla Takis di Castel Romano e sviluppato in collaborazione con Rottapharm Biotech di Monza è stato iniettato ieri nel primo volontario per la fase 1.

Oltre alle due aziende sono coinvolti nella sperimentazione clinica l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e l’Ospedale San Gerardo di Monza.

FASE 1

Ieri all’ospedale San Gerardo di Monza è stato vaccinato il primo volontario sano degli 80 previsti per la fase 1. Si tratta di un ragazzo di 21 anni al quale è stata somministrata una dose da 0,5 mg di e-Vax, il vaccino ideato appunto dalla società romana Takis.

Adesso si aspetteranno due giorni per segnalare eventuali effetti collaterali, poi saranno vaccinati altri due volontari e, dopo altri due giorni, sarà la volta di altri tre fino ad arrivare a 20. In seguito, partirà la sperimentazione anche allo Spallanzani di Roma e all’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli.

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È ancora possibile essere reclutati come volontari. Per iscriversi al registro dei volontari sani è sufficiente scaricare il modulo dal sito dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) di Monza. Le sperimentazioni dovrebbero concludersi in autunno e da lì si capirà se una sola dose è sufficiente.

COME AGISCE L’E-VAX

E-Vax è un vaccino a Dna e viene inoculato con uno strumento che assomiglia a una pistola. Utilizza la tecnica dell’elettroporazione – sviluppata da un’altra azienda italiana, l’Igea di Carpi – che provoca una debolissima scossa elettrica dando la sensazione di una contrazione involontaria del muscolo.

In quel momento la membrana delle cellule del muscolo si apre ed entra la molecola di Dna, con il processo appunto dell’elettroporazione. Una volta all’interno, provvede alla sintesi della proteina spike che stimola il sistema immunitario.

Marina Cazzaniga, direttore del centro di ricerca, si è sottoposta lei stessa alla procedura per testare i sintomi ed essere in grado di spiegare ai volontari cosa si prova.

UNA SPERANZA CONTRO LE VARIANTI

Paolo Bonfanti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Gerardo, ha anche rassicurato in merito all’efficacia del vaccino Takis contro le mutazioni del virus perché c’è “la possibilità di modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali”.

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COME SI CONSERVA E COME SI SOMMINISTRA

Il vaccino Takis non richiede una catena del freddo, ha infatti il vantaggio di rimanere stabile a temperatura ambiente e Bonfanti ha aggiunto che “può essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti Covid debbano essere ripetute ogni anno”.

I FINANZIAMENTI

“In Rottapharm Biotech – ha spiegato l’amministratore delegato e direttore scientifico di Takis, Luigi Aurisicchio – abbiamo trovato un partner per l’investimento iniziale e il supporto nello sviluppo clinico, ma ora è necessario l’intervento finanziario delle istituzioni italiane ed europee, per una tecnologia che potrebbe rivelarsi utile non solo contro il Covid, ma anche per una serie di altre indicazioni terapeutiche, a cominciare dai vaccini contro il cancro”.

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