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Obbligo vaccinale per alcuni lavoratori. Cosa dice il Comitato Nazionale di Bioetica

Comitato Nazionale Di Bioetica

Se il governo intenderà percorrere quella via, da oggi può contare sul parere positivo del Comitato Nazionale di Bioetica

Il Comitato Nazionale di Bioetica dice sì all’obbligo vaccinale per i lavoratori a contatto col pubblico. Un parere pesante e significativo, quello redatto dall’organo di consulenza del Governo, tramite il quale i suoi membri “esprimono parere favorevole ed auspicano una obbligatorietà della vaccinazione anti Sars-Cov2”.

Gli interessati sarebbero tutti “coloro che svolgono funzioni pubbliche e comunque attività lavorative che pongano il cittadino a stretto e continuo contatto con altri soggetti”. Solo una deroga viene contemplata dall’organo presieduto da Lorenzo d’Avack affiancato dai vicepresidenti Laura Palazzani, Riccardo Di Segni e Mariapia Garavaglia: “l’esclusione nelle situazioni di rischio documentato di una possibile patologia post-vaccinale”.

Leggi anche: Obbligo vaccinale, il governo deciderà a settembre

COS’È IL COMITATO NAZIONALE DI BIOETICA?

Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1990, svolge sia funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni, sia funzioni di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti con il progredire delle ricerche e delle applicazioni tecnologiche nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute.

BRUNETTA: “Sì ALL’OBBLIGO SE NON SI RAGGIUNGE L’80%”

Se questa mattina, dialogando col Corsera, la ministra azzurra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, aveva detto che un obbligo vaccinale per tutti non sarebbe “una eresia”, poco fa ha rafforzato il medesimo concetto un altro membro forzista del governo, il ministro per la PA, Renato Brunetta: “C’è sempre una quota di bastian contrari, fisiologica, che ci auguriamo non siano più del 2-3% in questa situazione. Se sono di più rischiano di mettere in crisi il sistema di immunizzazione. Se non si dovesse raggiungere una copertura vaccinale pari almeno all’80% occorrerebbe passare all’obbligatorietà”.

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